Diceva Napoleone a Sant’Elena: «Quando la Cina si sveglierà il mondo tremerà». Negli anni’70 il critico francese Alain Peyrefitte riprese questa previsione in un libro che si chiamava proprio Quando la Cina si sveglierà. Ricordo che appena uscì molti scossero il capo dicendo che fosse pura utopia.
In realtà oggi vediamo come la Cina si sia svegliata davvero. È diventata il maggior esportatore del mondo e detiene la maggioranza del debito pubblico americano: gli Stati Uniti sono il paese più indebitato del mondo, se la Cina si rifiutasse di comprare i loro buoni del tesoro gli Usa dichiarerebbero bancarotta.
La Cina oggi è un posto terribile, forse il peggiore dal mondo. In politica persiste un ipocrita comunismo, per cui i ritratti di Mao continuano a campeggiare sugli edifici pubblici. E in economia predomina un liberismo selvaggio da Europa dell’800: un liberismo senza leggi, senza sindacati per cui i cinesi sono ancora degli schiavi al servizio di una spaventosa crescita economica.
La Cina ha un miliardo e 300 milioni di abitanti. Il Cristianesimo è marginale, riguarda solo pochi milioni di individui e tra l’altro, come sappiamo, la Chiesa cattolica è stata divisa in due: lo Stato ha voluto rifondare una Chiesa allineata. Eppure anche in Cina ha vinto l’Occidente, e quindi in qualche modo ha vinto l’eredità cristiana.
Oggi infatti la Cina è dominata da due eresie di derivazione biblica. Da una parte il marxismo in politica non è altro che il giudeo-cristianesimo secolarizzato. E dall’altra, il liberismo cinese non è altro, in fondo, che l'attuazione esasperata della parabola evangelica dei talenti da trafficare.
In Occidente abbiamo tuttora degli eccentrici che seguono le dottrine orientali, il confucianesimo, il buddismo tibetano o l’induismo. Ma in realtà l’Oriente vero si è occidentalizzato e quindi in qualche modo cristianizzato. Ha vinto un giudeo-cristianesimo stravolto, mutilato. E tuttavia malgrado lo stravolgimento il messaggio di Gesù ha agito da lievito. Il mondo anche nei suoi drammi moderni ha in fondo delle radici cristiane.
(testo raccolto dalla redazione e non rivisto dall’autore)