E, tra l’altro, non è finita qui perché la procedura di stanziamento dei fondi federali è soltanto cominciata: ora tocca alle potenti commissioni di “appropriation” del Congresso assegnare i soldi e, di solito, in questa fase la spesa aumenta, non diminuisce. Obama aveva minacciato il veto se il Congresso avesse mantenuto i programmi per gli aerei F22, per i nuovi motori degli F35 e per gli elicotteri presidenziali di fabbricazione italiana, ma la legge di bilancio firmata mercoledì mantiene la spesa per gli F35 (mentre al gruppo Finmeccanica restano le commesse per 38 aerei da trasporto, la partecipazione alla produzione degli F35 e la possibilità di installare cannoni italiani sui nuovi cacciatorpedinieri). Il Nobel Obama non ha battuto ciglio, e ha firmato: del resto il complesso industriale militare americano è la più formidabile garanzia di pace e libertà nel mondo.
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