DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Che cosa c’è dietro lo strano boom canadese delle chiese fai da te

Toronto. Sul volantino della New Life
Church, una delle tante chiese dell’area
metropolitana di Toronto, l’invito ai nuovi
fedeli è chiaro: “Forget everything”. “Dimentica
tutto quello che sai sulla chiesa.
Dimentica tutto, eccetto Gesù”. Sono queste
le parole utilizzate dai fondatori della
New Life Church per intercettare nuovi
fedeli con i quali condividere una tazza di
the, mentre si riflette insieme sulle parole
di Gesù Cristo e sulle strategie migliori
per costruirsi una chiesa su misura. Gli
adepti di questa nuova church hanno due
importanti punti fermi nel loro credo: il
sacerdozio di tutti i fedeli, ma soprattutto
il ritorno di Gesù Cristo. “Il nostro obiettivo
è vedere il regno di Dio giungere a Toronto,
manifestando l’amore per il Padre,
la verità di Gesù Cristo e il potere dello
Spirito Santo”. Il sito di questa nuova
chiesa usa una grafica accattivante ed essenziale.
La homepage accoglie i visitatori
con l’immagine di una pianta appena
nata (metafora della chiesa stessa, nata da
una costola di un altro gruppo religioso
molto attivo in città, The King’s Family
Church). Nel sito, oltre ai sermoni da leggere
o ascoltare, c’è il calendario delle attività.
Sono però le foto dei meeting passati
(pranzi all’aperto, concerti rock improvvisati,
riunioni casalinghe) che hanno
il compito di incoraggiare le adesioni e di
promettere una calorosa accoglienza. Giovani,
carini e tatuati: sono così i nuovi cristiani
della New Life Church. Ma su un volantino
compare la domanda che anche
noi ci siamo fatti: “Perché un’altra chiesa
a Toronto?”. Già, perché? A Toronto non si
contano più le chiese di quartiere appartenenti
alla “United Church of Canada”, la
seconda più grande denominazione religiosa
del paese, dopo la chiesa cattolica.
Nata nel 1925 da una fusione di quattro
denominazioni protestanti, la chiesa unita
si caratterizza per posizioni teologiche e
politiche molto liberali, ed è guidata da un
“moderator” eletto ogni tre anni dal Consiglio
generale. Oggi alla guida della grande
chiesa canadese c’è una donna, Mardi
Tindal, personalità televisiva già nota come
co-host di “Spirit Connections” programma
della United Church Television.
La United Church of Canada, da sempre
legata a questioni come i diritti per le donne,
nel 1988 accettò gay, lesbiche e transgender
come ministri, e negli anni successivi
ha lottato perché si giungesse, nel
2003, alla legalizzazione delle unioni omosessuali.
La United Church, per fare un altro
esempio, in tema di aborto sostiene
che si tratti di una questione personale tra
la donna e il suo medico.
La chiesa unita del Canada è oggi lo
specchio di un paese multiculturale, con
un’identità fortemente frammentata. E’ invece
sul bisogno dei cittadini di riscoprirsi
parte di qualcosa che fanno leva le tante
chiese che spuntano come funghi e che
fanno un’agguerrita concorrenza alla United
Church of Canada e alla cara, vecchia
chiesa cattolica. Un’altra chiesa molto popolare
in Canada è The Universal Church,
ormai diffusa in tutto il mondo. “La vita di
ognuno può essere cambiata, non importa
cosa sei stato in passato”. Così i nuovi fedeli
sono invitati a entrare in un mondo
dove troveranno persone interessate ad
aiutarli ad avere successo nella vita. Questa
chiesa si presenta come un aiuto per risolvere
problemi di svariato tipo. Sul sito
c’è addirittura un’area dove selezionare il
proprio tipo di problema: fisico, finanziario,
sociale, emotivo, spirituale. Per i single
con il cuore infranto ci sono riunioni per
guarire le ferite d’amore e prepararsi alla
vita di coppia, mentre per i giovani c’è una
sorta di gioco di ruolo: ci si divide in tante
“tribù d’Israele” e si gareggia al fine di diventare
“Judah for the year”, la tribù privilegiata.
Insomma, a Toronto c’è sempre
chi è pronto ad accoglierti. Il rischio però
è di non finire in buone mani.

Il Foglio 24 dic. 2009