
Il Senato degli Stati Uniti, ha affermato il cardinale Francis E. George, “sta ignorando la promessa fatta dal presidente Obama e la volontà del popolo americano”. Sta, infatti, “fallendo nell’inserire dei limiti duraturi sul finanziamento federale dell’aborto”. Il porporato esprime l’auspicio che le misure anti-aborto approvate alla Camera dei Deputati, nelle scorse settimane, siano alla fine accolte nel testo definitivo della riforma sanitaria, che dovrà essere votato da entrambe i rami del Congresso. Il fallimento nell’esclusione del finanziamento pubblico dell’aborto, ha concluso il cardinale George, obbligherebbe i vescovi “ad opporsi alla legge” di riforma. Posizione ribadita dal cardinale Daniel DiNardo, presidente della Commissione dell’episcopato statunitense per le Attività Pro-Life che ribadisce la necessità di mantenere le attuali restrizioni sui fondi federali in materia d’aborto. Dal canto suo, mons. William Murphy, presidente della Commissione episcopale sulla giustizia interna e lo sviluppo umano ha esortato il Congresso a salvaguardare il diritto di obiezione di coscienza poiché la nazione ha urgente bisogno di una riforma sanitaria che protegga la vita e la dignità di tutti.
Delusione viene espressa dai vescovi anche sul fronte della copertura sanitaria degli immigrati. Argomento sul quale è intervenuto mons. John Wester, presidente della Commissione episcopale sull’immigrazione. “Per molti anni – ha ricordato il presule – i vescovi americani hanno fortemente sostenuto un sistema sanitario accessibile” per tutti. Riteniamo, ha proseguito, che un sistema sanitario universale “non dovrebbe negare le cure a coloro che ne hanno bisogno in ragione del luogo da dove provengono”. Il progetto del Senato, ha avvertito mons. Wester, è deficitario su questo punto. “Gli immigrati – è stata la sua esortazione – meritano l’accesso alla sanità” per il loro bene e di tutta la società. Ed ha quindi esortato i senatori a “sostenere quegli emendamenti che migliorano l’accesso alle cure per gli immigrati e le loro famiglie”, respingendo invece quelle misure volte a negare loro questa opportunità.
Radio Vaticana