di Giacomo Galeazzi
Tratto da Oltretevere, il blog di Giacomo Galeazzi, il 19 dicembre 2009 Dopo l’ethical e il green banking arriva l’Islamic banking: ovvero fare affari osservando le severe regole della sharia. Approda in Germania la prima banca islamica, che aprirà gli sportelli a gennaio a Mannheim. Si tratta della Kuveyt Turk che con la nuova filiale nel centro storico della città del Baden-Wuerttemberg mira a conquistare la crescente clientela musulmana in Germania, che fa gola anche a banche e imprese tedesche nonostante i timori nel Paese per la crescita di islamici. L’islamic banking, oppure «halal banking», significa soprattutto niente interessi sui mutui. La banca compra la casa per il suo cliente che deve ripagarla a rate con una certa maggiorazione. Il divieto d’interessi di credito risale a Maometto. La banca islamica non può investire in ciò che non esiste realmente. Inoltre il divieto assoluto del gioco d’azzardo esclude molti affari di speculazione. Certamente gli istituti bancari non possono investire in aziende che producono oppure vendono carne di maiale oppure alcol. Un comitato di studiosi del Corano sorveglia il rispetto di queste regole. In Inghilterra - scrive la Sueddeutsche Zeitung - la Islamic Bank è presente dal 2004 e conta già 50 mila clienti. L’islamic banking interessa molti istituti di credito e multinazionali perchè rappresenta la porta d’ingresso a un mercato considerato finora irraggiungibile. Così, per esempio, la Mercedes offre da poco la possibilità dell’Islamic leasing. La Deutsche Bank è presente nei Paesi musulmani con servizi in pieno rispetto del Corano. La London School of Economics e addirittura il Vaticano - scrive ancora il giornale - «lodano gli affari bancari in nome di Allah» perchè le sue regole eviterebbero alcuni eccessi dell’economia moderna. Reinhard Loeffler, consigliere del partito conservatore Cdu a Stoccarda, ha scritto una pubblicazione dal titolo «La finanza islamica: La terza via tra capitalismo e socialismo?». Assieme ad altri quattro consiglieri del suo partito ha presentato una mozione che prevede l’emissione di titoli di stato a misura di sharia. Si tratta di un mercato che a livello mondiale registra incrementi del 15%. Secondo un recente sondaggio, il 72% dei tedeschi teme una diffusione massiccia dell’Islam in Germania, che se sembra che queste paure non riguardino l’alta finanza e gli affari