DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Commissione S. Sede-lefebvriani, nuovo incontro

CITTA' DEL VATICANO

Nel più grande segreto, all'indomani della visita di papa Benedetto XVI in Sinagoga, si è riunita per la seconda volta in Vaticano la commissione tra Santa Sede e lefebvriani, incaricata di discutere i punti dottrinali che ancora separano gli ultratradizionalisti da una «piena comunione» con Roma.
Tra questi, l'accettazione del Concilio Vaticano II e in particolare del dialogo con gli ebrei e le altre confessioni, e lo studio di una struttura giuridica – prelatura personale sul modello dell'Opus Dei, preferita dai lefebvriani, o ordinariato come quello per i militari e per gli anglicani – che consenta alla Chiesa di riaccogliere i 491 sacerdoti, 215 seminaristi, 117 frati, 164 suore e migliaia di fedeli che compongono oggi le fila della comunità conservatrice.
La seconda riunione, annunciata in termini vaghi sin dallo scorso ottobre, ha coinciso temporalmente non solo con la delicata missione di Benedetto XVI nel Tempio Maggiore di Roma ma anche con il primo anniversario del «perdono» da lui accordato (lo scorso 21 gennaio) ai quattro vescovi «illegittimi» lefebvriani, tra cui il negazionista britannico Richard Williamson. La decisione della revoca della scomunica, inflitta da Giovanni Paolo II nel 1988 al vescovo anti-conciliare Marcel Lefebvre e ai suoi seguaci, aveva innescato una delle fasi più difficili e controverse del pontificato di Ratzinger, conclusasi con una sua lettera aperta in marzo a tutti i vescovi del mondo, in cui il papa chiariva che in alcun modo il suo gesto di «paterna misericordia» poteva essere letto come un ripensamento del Concilio Vaticano II o un avallo a posizioni antisemite. Anche domenica, in Sinagoga, Benedetto XVI ha ribadito che il cammino conciliare è «irreversibile».
Il «perdono» era una premessa del negoziato vero e proprio che è stato avviato, con una prima riunione bilaterale, il 26 ottobre scorso. In quell'occasione il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, aveva annunciato che gli incontri avrebbero avuto cadenza bimestrale. La delegazione della Santa Sede incaricata dei colloqui è composta da mons. Guido Pozzo, segretario della commissione Ecclesia Dei, mons. Ladaria Ferrer, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, e tre consultori nominati ad hoc.
Del primo incontro, il Vaticano aveva dato notizia, senza entrare nei dettagli. Questa seconda volta, silenzio assoluto. A dare notizia della riunione un'indiscrezione di I. Media, agenzia francese specializzata in informazione sulla Santa Sede.

© Copyright Gazzetta del sud, 20 gennaio 2010