Mosul (AsiaNews) – Il secondo attacco mirato contro la comunità cristiana in meno di 24 ore, nell’indifferenza delle forze di sicurezza che non sono intervenute. Ieri a Mosul, nel nord dell’Iraq, un gruppo non identificato ha freddato a colpi di pistola Amjad Hamid Abdullahad, 45enne commerciante. Domenica 17 gennaio, in concomitanza con l’insediamento del nuovo arcivescovo locale, è stato ucciso un cristiano di 52 anni, sposato e padre di due figlie. Fonti di AsiaNews in città spiegano che “il governo attribuisce gli attacchi ai fondamentalisti di al Qaeda”; in realtà la comunità è vittima “della lotta fra i gruppi di potere” arabi e curdi.
Ieri verso mezzogiorno un commando armato ha giustiziato Amjad Hamid Abdullahad, cattolico siro-ortodosso di 45 anni, sposato e proprietario di un piccolo negozio di alimentari nel quartiere di Alsiddiq, nella zona nord di Mosul. L’uomo è stato ucciso davanti alla sua abitazione, nel quartiere di Balladiyat, poco distante dal luogo di lavoro.
Testimoni locali riferiscono che “l’omicidio è avvenuto davanti alle forze di sicurezza, che hanno osservato tutte le fasi dell’attacco, ma non sono intervenute”. Un cattolico di Mosul spiega che “la tattica è assassinare i cristiani, perché i media non ne parlano”. Una strategia che mira a spingere i fedeli verso la piana di Ninive, “nel silenzio e nell’indifferenza del governo e della comunità internazionale”.
Una fonte di AsiaNews a Mosul aggiunge che “i cristiani vivono nel panico” e la gente ha iniziato “la fuga dalla città”. Egli spiega che “non si tratta di criminali normali”, ma dietro vi sono “precisi piani politici” che il governo non contrasta. Da Baghdad non giungono informazioni “su chi vi sia dietro gli attacchi contro chiese e cristiani”, ma la fonte è sicura che l’esecutivo centrale, il governatorato di Mosul e la leadership curda “sono a conoscenza” del piano contro la comunità cristiana.
“È più facile attribuire le responsabilità ad al Qaeda – conclude la fonte – e alle frange fondamentaliste. In realtà i cristiani sono vittime di una lotta per il potere fra arabi e curdi”.(DS)