Sono numerosi gli esponenti di ordini religiosi che ricoprono incarichi di responsabilità nella Curia Romana. Accanto alle congregazioni «storiche», non mancano realtà ecclesiali di più recente origine come l’Opus Dei e i Legionari di Cristo
DA ROMA
GIANNI CARDINALE
Negli ultimi decenni il numero dei sacerdoti religiosi è calato in modo particolare, con un trend ancora più negativo rispetto ai preti diocesani. Non si può dire lo stesso invece riguardo alla presenza di esponenti del clero cosiddetto regolare in posti di responsabilità in Vaticano. Beninteso, nei Sacri Palazzi la presenza istituzionale di ordini e congregazioni non è una storia di oggi. Anzi. Basti pensare ai Gesuiti, che gestiscono la Radio e la Specola vaticana. O ai Salesiani che si occupano della Tipografia. O gli Orionini cui sono affidati le poste e i telefoni. Senza contare poi che il teologo della Casa pontificia è storicamente un domenicano – oggi padre Wojciech Giertych –, mentre il predicatore ufficiale è un frate cappuccino – ora padre Raniero Cantalamessa. Particolarmente durante il pontificato di Benedetto XVI, non pochi religiosi sono stati anche chiamati a ricoprire incarichi di prestigio tra gli officiali superiori dei vari dicasteri della Curia Romana. A cominciare dal segretario di Stato, il più stretto collaboratore del Papa nel governo della Chiesa universale. A questo incarico nevralgico papa Ratzinger ha chiamato il cardinale salesiano Tarcisio Bertone e per trovare un altro religioso tra i suoi predecessori bisogna risalire alla prima metà dell’ 800. I figli di don Bosco sono attualmente i più rappresentati nella Curia Romana. Oltre a Bertone abbiamo il cardinale Raffaele Farina come archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, l’arcivescovo Angelo Amato come prefetto della Congregazione delle cause dei santi e il neonominato vescovo Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. ( Bisogna ricordare comunque che già negli anni Ottanta in Curia operarono tre cardinali salesiani: Stickler, Javierre Ortas e Castillo Lara). Anche i seguaci di Sant’Ignazio, dopo un periodo di assenza dai vertici, con Benedetto XVI hanno riacquistato visibilità nella Curia. Sono ratzingeriane infatti le nomine dei Gesuiti Luis Ladaria e Cyril Vasil come arcivescovi segretari della Congregazione, rispettivamente, per la dottrina della fede e per le Chiese orientali. Gesuita è poi padre Federico Lombardi, scelto sempre da Benedetto XVI a guidare la sala stampa vaticana. All’attuale pontificato risalgono poi le nomine dei Domenicani Joseph Augustine Di Noia e Jean- Louis Brugues a segretari di altri due dicasteri: quello per il culto divino e l’educazione religiosa. Alla famiglia francescana appartengono invece il prefetto della Congregazione per il clero, il cardinale Claudio Hummes ( frate minore) e i Conventuali Gianfranco Gardin ( arcivescovo segretario del dicastero per i religiosi) e Gianfranco Girotti ( reggente della penitenzieria pontificia): i primi due sono di nomina ratzingeriane, il terzo venne scelto da Giovanni Paolo II. Gardin comunque è stato da poco inviato a guidare la diocesi di Treviso.
Altri «regolari» presenti nella curia romana sono poi il cardinale lazzarista Franc Rodé ( prefetto della Congregazione per i religiosi), il premostratense Frans Daneels (vescovo segretario della Segnatura apostolica), l’ospitaliero José Luis Redrado Machite ( vescovo segretario del Consiglio per la pastorale sanitaria), lo scalabriniano Velasio de Paolis ( arcivescovo presidente della prefettura per gli affari economici) e il barnabita Sergio Pagano ( vescovo prefetto dell’Archivio vaticano). Questo per quanto riguarda gli ordini e le congregazioni storiche. Ma nella Curia Romana sono presenti anche esponenti di realtà ecclesiali di più recente fondazione. Così abbiamo il vescovo Juan Ignacio Arrieta dell’Opus Dei come segretario del pontificio Consiglio per i testi legislativi ( mentre alla fraternità sacerdotale della Santa Croce appartiene il neonominato sottosegretario al clero, monsignor Celso Morga Iruzubieta). O il vescovo Brian Farrell dei Legionari di Cristo, segretario del Consiglio per la promozione dell’Unità dei cristiani. Amici dei Focolarini sono poi il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Consiglio per la famiglia e l’arcivescovo Luciano Suriani, delegato delle rappresentanze pontificie in Segreteria di Stato. Senza dimenticare infine che sono Memores Domini (Comunione e liberazione) le laiche consacrate che accudiscono l’appartamento pontificio.
© Copyright Avvenire, 3 febbraio 2010