Una indagine sulle pagelle del primo quadrimestre rivela una situazione leggermente peggiore rispetto allo scorso anno Gelmini: una scuola che promuove tutti rinuncia a educare
DA M ILANO E NRICO L ENZI
U na «scuola che torna a pensare che sia fondamentale anche la valutazione del comportamento», ma che guarda con serenità alla seconda parte dell’anno scolastico perché «le insufficienze possono essere tranquillamente recuperate prima della fine dell’anno». Tenendo conto, comunque, che «una scuola che promuove tutti è una scuola che rinuncia a educare, anzi non ha un progetto educativo».
All’indomani della diffusione dei dati sulle insufficienze in condotta e nelle altre materie registrate nel primo quadrimestre nelle medie e nelle superiori, il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini lancia in un’intervista televisiva un duplice messaggio a studenti e famiglie: più rigore, ma anche volontà di recupero. È questa seconda parte, però, a destare qualche perplessità leggendo i dati, che sono tutti in aumento rispetto alla stessa rilevazione effettuata l’anno scorso. Complice, ricordano al ministero di viale Trastevere, il fatto che «sono stati introdotti criteri più rigorosi rispetto all’anno passato nella valutazione del voto in condotta», per il quale l’insufficienza scatta anche «dopo una sola sanzione disciplinare» e non più dopo aver totalizzato almeno 15 giorni di sospensione complessivi.
Il risultato, per certi versi sconfortante, è che i 5 in condotta sono saliti da 52.344 a 63.525, oltre undicimila studenti in più.
Ancora più sconcertante è che per 1.498 studenti della scuola media e 3.574 studenti il 5 in condotta è l’unica insufficienza presente nella pagella del primo quadrimestre. E se per la scuola media col salire della classe aumentano gli indisciplinati (5.014 al primo anno, 5.834 al secondo e ben 6.187 al terzo), alle superiori assistiamo al fenomeno inverso con una maggior concentrazione di 5 in condotta nel primo (16.347) e secondo anno (10.223) e un progressivo calo nel triennio finale (8.950 al terzo anno, 7.126 al quarto e ancora 3.844 al quinto). I dati raccolti dal ministero su oltre l’80% degli istituti evidenziano che i più indisciplinati si trovano sia per le medie sia per le superiori nelle regioni del Sud, la cui area geografica si pone al primo posto in entrambe le non lusinghiere classifiche.
Seguono le Isole (anch’esse al secondo posto in entrambe le liste), mentre al terzo posto si piazza il Nord-Ovest alle medie e il Centro alle superiori, che si scambiano la posizione al quarto posto. I meno indisciplinati, per entrambe le classifiche, sono al Nord-Est.
Accanto al 5 in condotta, la rilevazione del ministero evidenzia come altre materie curricolari rappresentino un ostacolo per migliaia di studenti.
Tre studenti su quattro hanno in pagella una insufficienza (il 76% contro il 74% dello scorso anno con due punti percentuali in più). Le discipline più ostiche si confermano anche quest’anno la matematica, l’inglese, la seconda lingua straniera e l’italiano.
Anche in questo caso i dati sono in crescita in tutti gli indirizzi di studio delle superiori. Segno di una maggior severità nel giudizio. Dati che il secondo quadrimestre, secondo le previsioni del ministero, dovrebbe ridurre. In campo le scuole superiori dovranno mettere i corsi di recupero interni, anche se i tagli al bilancio hanno spesso messo a rischio il meccanismo. La lettura dei dati, comunque, evidenzia una situazione di difficoltà di rendimento scolastico tutt’altro che vicina a una vera inversione di tendenza.
Un vera pioggia di «5» in condotta: sono 63.525, oltre undicimila ragazzi in più del 2009 Il ministro: importante valutare comportamento
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