DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

L’INDICAZIONE DEL PAPA AI GIOVANI: «I MPARATE AD AMARE ». Quel senso di amore infinito che trova la sua forma nel matrimonio. DAVIDE RONDONI

« I mparare ad amare » . Per questo si vive, dice il Papa ai giovani che hanno scelto la frase come tema in preparazione della Gmg prossima. Ma come sarebbe a dire? Ad amare forse s’impara? Non è una cosa che viene ' spontanea', naturale? Almeno così sembrerebbe a prestar orecchio e sguardo alle infinite, alle trite e ritrite trasmissioni ed esibizioni mediatiche di amori e amorazzi, storie sentimentaloidi e chiacchiere o chiamatele gossip su questo e quell’altro che ammorbano ore e ore delle nuove piazze comuni. Ormai d’amore parlano e straparlano tutti, non solo più nelle canzonette, e sembra appunto che non ci sia cosa più risaputa e scontata di cosa è amare.
Cosa intende dunque, il Papa della prima sorprendente enciclica sull’amore, con imparare? Non fa giri di parole. Dice: imparare ad amare come Gesù. E a me, a tutti, forse tremano i polsi. Subito ci si sente così infinitamente sproporzionati. Amare come Gesù? La proposta, la sfida alla giovinezza, all’inizio più cosciente e intenso della vita è proprio questa.
Non meno di questa. Amare come Gesù. Come colui che ha perdonato l’adultera. E il ladrone. Come colui che ha indicato nei bambini un modello e una realtà sacra. Come colui che ha avuto la delicatezza divina di svegliare
dal sonno della morte la ragazza figlia di Giairo. Che ha pianto per l’amico morto. Che ha gridato contro l’amico più caro. Che ha patito per tutti.
Amare così.
Ma come imparare? Dove? Il Papa non lancia una proposta così forte, avvincente e alta senza indicare il cammino possibile. Le forme in cui si impara questo amare come Gesù sono il celibato di chi si dedica a tutti e a Dio. E il matrimonio. Il Papa dice ai giovani: sposatevi. Dice quel che non dice quasi più nessuno. Dice quel che sembra assurdo ormai, almeno per i signori che manovrano il consenso e l’immaginario collettivo. Per il potere.
Dice a ragazzi e ragazze: sposatevi.
Perché nel matrimonio imparerete ad amare come Gesù. Con la stessa dedizione totale. Con la medesima fedeltà. Con il medesimo compimento di sé in un dono di sé. Attenzione, non dice: il matrimonio è il paradiso. Non dice: non avrete problemi, sarà una bella passeggiata. Dice: è il modo per imparare ad amare come Gesù.
Mistero dei misteri, verrebbe da dire. A noi così deboli, così infedeli, così incostanti viene detto che nel matrimonio si impara ad amare come Gesù. Il Papa è realista, sa bene che
viviamo in un contesto in cui tutto spinge a pensare il matrimonio come un mero ' contratto' a tempo. Una cosa in cui Dio e l’infinito non c’entrano. Una cosa che ha a che fare con una specie di principio organizzativo delle relazioni e basta.
Ma l’amore, lo sa bene chi ama, ha dentro di sé ' la promessa dell’eternità' come diceva il poeta Rilke. Ha la ferita del senso dell’infinito. Chi ama davvero sa che l’infinito dell’amore cerca una forma dell’amore. E che il matrimonio è questa forma. È questa cosa dove la forza di Dio può molto di più che lo sforzo umano.
Il Papa lo sa e non ha timore a indicarlo. Alzando la posta, l’avventurosità e il realismo, rispetto a tutti quanti blaterano d’amore e lo staccano dall’infinito, lo recidono dal suo desiderio d’eterno. È controcorrente? No. Tutto questo è secondo le correnti profonde del cuore e della ragione. Quelle meno visibili forse, oggi in questa epoca sentimentalista e irragionevole. Dove d’amore si parla a ogni angolo, quasi invocandolo. Pensando di sapere come fare. Come se non lo si dovesse sempre, ogni giorno, imparare.


© Copyright Avvenire 25 marzo 2010