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Uno sguardo profetico sugli eventi

Pedofilia, la Cei: collaboriamo coi pm «Ora selezione accurata nei seminari»

CITTÀ DEL VATICANO - La Cei è pronta a collaborare con la magistratura in merito ai casi di preti pedofili. Di fronte a tali reati, i vescovi italiani «non si oppongono, ma anzi convergono, con una leale collaborazione con le autorità dello Stato, a cui compete accertare la consistenza dei fatti denunciati». Questo il contenuto del comunicato finale dei lavori del Consiglio episcopale permanente, diffuso dalla Cei. La riunione del «parlamentino» dei vescovi si è svolta la scorsa settimana a Roma: «Ancora una volta, è stata confermata l'esigenza di un'accurata selezione dei candidati al sacerdozio, vagliandone la maturità umana e affettiva oltre che spirituale e pastorale». Da parte dei vescovi italiani, si legge nel testo, «si è pure sottolineato il valore del celibato, che non costituisce affatto un impedimento o una menomazione della sessualità, ma rappresenta, specialmente ai nostri giorni, una forma alternativa e umanamente arricchente di vivere la propria umanità in una radicale donazione a Cristo e alla Chiesa».

«SGOMENTO» - Nella nota, la Conferenza episcopale italiana esprime «sgomento, senso di tradimento e rimorso per ciò che è stato compiuto da alcuni ministri della Chiesa». I vescovi si associano inoltre all'atteggiamento «fermo e illuminato di Benedetto XVI che, senza lasciare margini di incertezza né indulgere a minimizzazioni, invita la comunità ecclesiale ad accertare la verità dei fatti, assumendo nel caso i provvedimenti necessari». «I Vescovi del Consiglio Permanente hanno riaffermato - si legge nel documento - la vicinanza alle vittime di abusi e alle loro famiglie, parte vulnerata e offesa della Chiesa stessa». Da parte dei vescovi, si legge ancora nel testo, «sono confermate piena fiducia e sincera gratitudine ai tanti sacerdoti che, al pari dei religiosi e delle religiose, si dedicano nel nascondimento e con spirito di abnegazione all'annuncio del Vangelo e all'opera educativa, costituendo spesso l'unico punto di riferimento in contesti sociali frammentati e sfilacciati».

Redazione online
30 marzo 2010