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DISCERNERE
Uno sguardo profetico sugli eventi
Secondo uno studio del John Jay College con le disposizioni del 'De delictis gravioribus' c'è stato un notevole declino di casi di abusi sessuali
Quanto affermato dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi, per il quale la lettera “De delictis gravioribus” del 2001 non può essere citata come causa di una “cultura del silenzio” in quanto è stata invece “un segnale determinante per richiamare l’episcopato sulla gravità del problema e un impulso concreto per affrontarlo”, trova conferma in uno studio del 'John Jay College', che rileva il “declino notevolissimo” dei casi denunciati a partire dai primi anni 2000. L’opinione pubblica - si fa notare - non se ne è accorta perchè continuano a far notizia i processi in corso e le denunce che riguardano spesso episodi molto antichi, come nel caso di Ratisbona dove gli unici due abusi finora accertati risalgono alla fine degli anni ‘50. Su questo terreno Papa Ratzinger è molto severo ed esigente, più del suo predecessore Giovanni Paolo II, tanto che non ha esitato a calare la scure anche su potenti uomini di Chiesa fin qui ritenuti intoccabili, compreso il vescovo John Magee, che in Vaticano era stato era stato segretario privato di tre Papi, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II ed era a capo della importante diocesi di Cloyne in Irlanda. Il presule ha infatti omesso di prendere provvedimenti nei confronti di due sacerdoti della sua diocesi, accusati di violenze sessuali su minori. Era stato del resto proprio Joseph Ratzinger, da prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, a codificare la linea della “tolleranza zero” in pieno accordo con il vertice dei vescovi americani riunito a Roma da Papa Wojtyla. Ai vescovi il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede “De Delictis Gravioribus che ha stabilito le “linee guida” applicative del Motu Proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela" con cui Giovanni Paolo II rafforzò l’ex Sant’Uffizio delegandolo a giudicare in modo esclusivo nella Chiesa, cioè non escludendo l’azione dei giudici civili i casi di violenze e molestie, chiede infatti “non solo di contribuire a evitare un crimine così grave, ma anche di proteggere con le necessarie sanzioni la santità del sacerdozio”.