DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Verità e Giustizia. La deflagrante Lettera del Papa, l'ecumenismo della Misericordia che scuote, unisce e colma d'amore il cuore di tutti.

Netta, come una saetta che illumina questa notte cupa di vergogna e dolore. Il passato non è rimosso, la morte, salario del peccato, è chiamata con il suo nome. Morte. Sempre. Chi la procura è un assassino, di anime ancor prima che di corpi. La Lettera inviata dal Papa alla Chiesa d'Irlanda è parola vergata dallo Spirito; senza dubbio segna il punto più alto del Pontificato, almeno sino ad ora. Vi appare il Pastore ferito, il Timoniere dolorante, eppure ritto sul ponte di comando, aggrappato alla Misericordia, saldo il timone tra le mani a condurre la Barca tra i marosi inquietanti. Ad ogni parola vivida si staglia la grandezza di un Papa chiamato dalla Provvidenza a governare la Chiesa in uno dei momenti più difficili. La cristianofobia, le persecuzioni di duemila anni sembrano ancora poco al paragone della temperie che scuote la Chiesa. Parole d'un Papa che conosce la storia del Popolo affidatogli, le lacrime e le angosce di tempi drammatici, le tracce sanguinanti di schiere di martiri. Ma ora no, ora sono i suoi ministri ad essersi macchiati di efferati delitti, ora è l'abomino della desolazione ad aver preso posto laddove non dovrebbe essere. Ora è il futuro della Chiesa abbozzato nell'infanzia tradita di bimbi e ragazzi ad esser stato rapito. Il Papa non fa sconti, esamina e discerne, e conferma nella fede. Non indossa i panni del giustiziere, ma nelle sue parole giustizia e verità si affacciano dal Cielo. E si incontrano con la Misericordia. Stupiscono infatti il sentimento e la pace insolita che, pur stretti nell'angoscia dinnanzi a tanto male e a tanta negligenza, ti seducono il cuore a lettura ultimata. Brilla il volto di Cristo tra le piaghe d'un rinnovato Venerdì di passione che si consuma in Irlanda e in molti altri dove. E' come se decenni di studio e responsabilità altissime in seno alla Chiesa avessero misteriosamente preparato Benedetto XVI ad incontrare la persecuzione più dura. E Cristo è sceso ancora nella carne del suo Vicario, e ora è qui accanto a noi, a cercare di scuoterci dallo sbigottimento e dall'indignazione, per ricondurre il suo gregge all'ovile. Troppi mercenari, troppo superficiale adeguamento allo spirito mondano. Troppo sole le pecore, smarrite, senza pastore. E troppi lupi rapaci ad azzanare le più deboli. Ma oggi la voce del Pastore s'è fatta udire ancora una volta, quella voce attesa e conosciuta, e vibra dentro, e son proprio le parole che aspettavamo. Non ha paura il Pastore di chiedere perdono. Non ha paura di rivolgersi alle povere vittime di tanta malvagità e ai loro genitori. Non teme neanche di dirigersi ai lupi travestiti da agnelli. E son parole di fuoco per questi, di tenerezza per gli altri. E dure parole di correzione per i Pastori che han dimenticato di pascere il gregge. Ma il cuore del Pastore Grande incarnato nel Pastore vestito di bianco batte d'amore e speranza, e, di nuovo, è davanti a tutti noi, Popolo di Dio d'ogni latitudine, per un giorno - o per quanto chi può dirlo - dentro al Popolo d'Irlanda. E' qui per prenderci per mano, e segnare il cammino. Non solo pene, non solo denunce, Dio è molto, moltissimo di più. E' uno sguardo che si infila nel futuro, perchè il futuro non ha fine, perchè la morte ed il peccato son vinti per sempre. La Buona Notizia risplende tra le righe della Lettera, ed è per tutti, per coloro che hanno abusato e per le loro vittime, per le famiglie e per i vescovi, per i presbiteri e per i fedeli tutti. Verità, giustizia e misericordia, la vittoria di Cristo annunciata in un cammino concreto di penitenza, preghiera, umile adorazione del Corpo benedetto di Cristo; e Parola e Confessione, i passi della vita che risorge dalle macerie, dove il mondo non può far altro che contemplare per abbattersi sui colpevoli, veri o presunti poco importa. E' lo zelo mai domo, un fuoco che brucia geloso pigrizie e compromessi. Benedetto XVI, eletto da Dio per esserne il messaggero più autorevole, ha scritto tutto questo a Suo nome, tracciando le trigonometrie d'una rotta di conversione che è l'unica per cui salpare, senza indugio. Essa è disegnata con i volti dei giovani e dei laici: "Nella nostra società sempre più secolarizzata, in cui anche noi cristiani sovente troviamo difficile parlare della dimensione trascendente della nostra esistenza, abbiamo bisogno di trovare nuove vie per trasmettere ai giovani la bellezza e la ricchezza dell’amicizia con Gesù Cristo nella comunione della sua Chiesa... Anche i laici devono essere incoraggiati a fare la loro parte nella vita della Chiesa. Fate in modo che siano formati in modo tale che possano dare ragione in modo articolato e convincente del Vangelo nella società moderna (cfr 1 Pt3, 15), e cooperino più pienamente alla vita e alla missione della Chiesa. Questo, a sua volta, vi aiuterà a ritornare ad essere guide e testimoni credibili della verità redentrice di Cristo". Annuncio e formazione, i cardini della rinascita. La Visita Apostolica come la Missione sono annunciate e indette soparattutto per questo. Lo ha ribadito il Papa in poche parole: "Nell’affrontare la presente crisi, le misure per occuparsi in modo giusto dei singoli crimini sono essenziali, tuttavia da sole non sono sufficienti: vi è bisogno di una nuova visione per ispirare la generazione presente e quelle future a far tesoro del dono della nostra comune fede". Una nuova visione, nuova ed antica. I preti non esauriscono la Chiesa, neppure i Vescovi. La Chiesa non s'identifica con il clero, la Chiesa è Corpo e Popolo, il clericalismo e la secolarizzazione sono le due cause denunciate dal Papa. Il Popolo formato che cooperi pienamente alla vita e alla missione della Chiesa, abbandonando gli schemi atrofizzati: solo così vescovi e presbiteri potranno ritornare ad essere guide e testimoni credibili. Abbiamo bisogno gli uni degli altri, per camminare sulle strade della conversione. La visione nuova parte dalla comunione, che dona a tutti nella Chiesa, gli stessi occhi di Dio, sulla storia e sull'uomo; lo sguardo di compassione del Figlio Crocifisso che si posa su lupi ed agnelli, che "ha il potere di perdonare persino il più grave dei peccati e di trarre il bene anche dal più terribile dei mali". E' questa la deflagrazione che scuote oggi la Chiesa, l'ecumenismo della Misericordia che avvicina, vertiginosamente, vittime innocenti e carnefici, nell'unico paradosso capace di salvare il mondo, l'amore infinito e invincibile di Cristo.

Antonello Iapicca Pbro



IL TESTO DELLA LETTERA

Lettera pastorale di Benedetto XVI ai cattolici dell'Irlanda:
penitenza, preghiera, adorazione, Visita Apostolica e missione, questo il cammino