DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Madrid ha paura di Biancaneve: «Fiaba sessista» «Storie vecchie e piene di stereotipi maschilisti» Il governo vuole toglierle dalle scuole pubbliche

DI M ICHELA C ORICELLI
B
iancaneve e Cenerentola, a­dios. Ci sono alcune favole che al ministro spagnolo dell’Uguaglianza, signora Bibiana Aido, non piacciono proprio: sa­rebbero troppo “sessiste”, piene di stereotipi maschilisti. Roba vec­chia, insomma, da mandare in sof­fitta: il ministero vorrebbe vietarle nelle biblioteche scolastiche.
Il dicastero guidato dalla Aido – in­sieme al sindacato Ugt e all’Istitu­to della Donna – ha pubblicato un manuale intitolato «Educando al­l’uguaglianza »: una guida rivolta a professori e alunni, per promuove­re la parità dei sessi e prevenire la violenza domestica. L’obiettivo del libro è nobile, ma il raggio d’azio­ne sembra un po’ troppo esteso: non risparmia neppure i racconti rivolti ai più piccoli.
La guida attacca apertamente al­cune delle storie più amate e più lette dai bambini e dalle bambine di mezzo mondo ( anche in Spa­gna): «Quasi tutte queste storie col­locano le donne e le bambine in u­na situazione passiva, in cui il pro­tagonista, di solito maschile, deve realizzare diverse attività per sal­varle » sostiene Luz Martínez Ten, segretaria delle politiche sociali del sindacato Fete-Ugt.
Basta con i principi azzurri, le po­vere ragazze indifese, le dolci prin­cipesse che filano al telaio o puli­scono la casa dei sette nani: questi personaggi – secondo il ministero dell’Uguaglianza – non sono edu­cativi.
Ma il problema non sono solo le fa- vole «politicamente scorrette». Il te­sto assicura che «non esistono gio­chi o attività per bambine o bam­bini « : ognuno può giocare come vuole, indipendentemen­te dal sesso. Una realtà che potrebbe sembrare scon­tata: nessun genitore può mettere in dubbio la libertà con cui i bambini si scate­nano nel gioco, grazie alla fantasia. Ma il ministero dell’Uguaglianza del go­verno di Josè Luis Rodri­guez Zapatero interviene anche su questo tema. Per qualcuno, dietro, c’è l’i­deologia promossa dall’e­secutivo socialista: un ve­tero- femminismo rispol­verato e promosso come u­na grande novità progres­sista. In realtà di nuovo non c’è molto. Le stesse i­dee, nel 2007, spinsero il governo regionale della Catalogna (guidato dalla sinistra) a diffonde­re una campagna prenatalizia per spiegare all’opinione pubblica “l’a­sessualità” dei giocattoli. Bambole per i bambini e automobiline per le ragazzine, suggeriva il governo ca­talano per Natale. C’è un ultimo aspetto che preoc­cupa il ministero di Bibiana Aido. Alla domanda «Cosa farai da gran­de? », bambini e bambine fra i 6 e i 7 anni non rispondono nella stes­sa maniera. I maschi vorrebbero di­ventare «presidenti del governo, a­stronauti, inventori, o presidenti di una squadra di calcio», mentre le bambine parlano di matrimonio e figli. Una diversità che non con­vince: anche i sogni dei più picco­li (spontanei, non imposti) posso­no essere considerati politicamen­te scorretti in Spagna. La guida della Aido ha generato o­pinioni contrastanti. C’è chi con­divide il rifiuto di Biancaneve e del­la Bella addormentata. Ma il presi­dente del Foro della Famiglia, Be­nigno Blanco, ironizza: «La censu­ra della Aido si limiterà ai racconti infantili» oppure «si estenderà alla tragedia greca o al Don Chisciotte, perché Euripide e Cervantes non condividevano la sua ideologia?». Blanco lamenta «la pretesa della Ai­do di portare nelle scuole la sua vi­sione della sessualità e del femmi­nismo ».
«L’IDEOLOGIA»
DIVORZIO «EXPRESS» E MATRIMONI GAY ECCO L’AGENDA RADICALE DI ZAPATERO

Divorzio express (in tre mesi), matrimonio omosessuale, sperimentazione con cellule embrionali, liberalizzazione dell’aborto. Sono alcune delle leggi approvate dal governo Zapatero. Per alcuni, l’ideologia promossa dall’esecutivo più che socialista è di stampo radicale. Il presidente dell’Istituto di politica familiare, Eduardo Hertfelder, in più di un’occasione ha parlato del tentativo di «rottura antropologica» della società spagnola, messo in atto dal governo di Zapatero. Una delle polemiche più accese degli ultimi anni riguarda la materia di “educazione alla cittadinanza”: c’è chi teme che attraverso questa educazione civica, Zapatero cerchi di imporre nelle aule un determinato pensiero ideologico. La bocciatura di Cenerentola e Biancaneve, per il Foro della Famiglia, dimostra che il governo «continua ad intromettersi nella scuola per rendere obbligatoria la sua particolare ideologia relativa all’uomo, alla sessualità e all’etica». (
Mi.Co.)
Il ministro della Uguaglianza ha diffuso un manuale per promuovere la parità dei sessi: basta con i principi azzurri «Banditi» pure i giochi solo per maschi o per femmine


© Copyright Avvenire 11 aprile 2010