DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Ancora su Ipazia. Di Rino Cammilleri

Cito Ernesto Galli Della Loggia, in un editoriale sul Corsera: «Sempre più diffusi l’ignoranza della storia, dei contenuti reali delle questioni, e l’antistoricismo, l’applicazione dei criteri di oggi ai fatti di ieri: da cui la ridicola condanna di tutte le malefatte, le uccisioni e le incomprensioni addebitabili al Cristianesimo, a maggior gloria di un eticismo presuntuoso che pensa di avere l’ultima parola su tutto». Cito Giovanni Costa (http://www.enricopantalone.eu) e il suo documentatissimo «Ipazia figlia di Teone»: «Il fatto successivo è il far catturare e sottoporre a tortura, da parte del prefetto Orestes, il “maestro elementare” Gerace di cui alla Hist. Eccl. di Socrates Schol. VII, 13 – PG LXVII, 762B ed a quella di Nicephorus Call. XIV, 14 – PG CXLVI, 1101C. Questo maestro fu fatto catturare, frustare e, infine, torturare, perché accusato, senza alcuna formalità e garanzia, dagli Ebrei davanti al prefetto, di istigare la ribellione del popolo. Si deve rilevare, oltre all’illegalità ed illiceità del fatto, che Orestes non si premurò in alcun modo di acquisire prove della fondatezza dell’accusa, ma procedette per compiacere il furore popolare (…). A questo punto il Vescovo convocò i responsabili della comunità Ebraica di Alessandria per ammonirli ed invitarli a far desistere il popolo da loro guidato da ulteriori comportamenti analoghi a questo. Del resto Nicephorus Callistus (…) fa notare che, di sabato, i Giudei disertavano l’ascolto della legge, chiaramente letta e spiegata dai Rabbini, per recarsi, invece, agli spettacoli dei saltimbanchi nel teatro (…). Il tentativo di S. Cyrillus coi responsabili Giudei non riuscì (…). Gli Ebrei ordirono altre macchinazioni contro i Cristiani; convenuto tra di loro di porsi al braccio, quale segno di mutuo riconoscimento, un anello di germoglio di palma, di notte, mandarono per la città persone preparate ad annunciare che bruciava una Chiesa e, assalirono e trucidarono i Cristiani che accorrevano a spegnere il fuoco; si distinguevano l’un l’altro grazie al riconoscimento convenuto, massacravano tutti gli altri. Fatto giorno, apparve chiaramente tutta la grandezza del misfatto, evidentemente si videro i cadaveri dei trucidati giacere per le strade. Cyrillus, informato, prese i necessari provvedimenti, sottratte le Sinagoghe agli Ebrei, li espulse dalla città e permise che il popolo saccheggiasse i loro beni». Riguardo ai pagani, «si erano scoperte ad Alessandria, gravi ed abbondanti testimonianze di riti pagani con sacrifici umani». E adesso basta con Ipazia e Cirillo, perché sono stufo di fare da bersaglio ai nullafacenti del web. Ci sono centinaia di università cattoliche con storici di professione: ci pensino loro.

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