In questo momento «difendere il Papa non significa giustificare chi sbaglia», ma «ritornare alle radici della nostra fede, perché la Chiesa si fonda su Pietro e sul mandato conferitogli da Gesù». È quanto sottolinea Giampiero Donnini, del Cammino Neocatecumenale. «Domenica a Roma il Cammino sarà rappresentato da decine di migliaia di fedeli – nota –.
Anche se non siamo un’aggregazione ma una comunità e come tale non apparteniamo alla Consulta nazionale, ci saremo perché pensiamo che sia un gesto che deve coinvolgere tutti i fedeli. E anche i vescovi e i ministri ordinati». La posta è seria, aggiunge Donnini, «si tratta della storicità e del fondamento della nostra fede.
Questo Papa è un uomo che non si è mai nascosto. Accusarlo è vergognoso». La sua chiarezza, nota ancora Donnini, «risulta scomoda al mondo ma mostra anche uno stile nei confronti di chi sbaglia: gli errori non vanno coperti ma corretti e sanati.
Da qui viene una piena vicinanza alle vittime. Ma in questo stile si radica anche il nostro coraggio davanti al mondo».
© Copyright Avvenire 9 maggio 2010