DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Papa: La più grande persecuzione alla chiesa non viene dai nemici di fuori, ma nasce dal peccato nella chiesa, oggi lo vediamo in modo terrificante

di Redazione

Durante il volo che lo ha condotto il Santo Padre in Portogallo, il Papa è tornato a condannare la pedofilia: "E' terrificante come la Chiesa soffra per gli attacchi e i peccati che esistono dentro a lei stessa

Pubblichiamo la conversazione che ha avuto il Papa Benedetto XVI con i giornalisti sul volo che lo ha portato in Portogallo. Il Pontefice inizia oggi una visita di quattro giorni nel paese lusitano. La conversazione con il Santo Padre è stata riportata dal nostro inviato Andrea Tornielli.

Cosa si può dire al Portogallo, Paese profondamente cattolico in passato, portatore della fede nel mondo oggi secolarizzato. Come annunciare la fede in un contesto indifferente e ostile alla chiesa?

"Innanzitutto buona giornata a voi tutti e buon viaggio. Nonostante la famosa nuvola sopra cui siamo. Sento soprattutto sentimenti di gioia, di gratitudine per quanto fa e ha fatto questo paese nel mondo e nella storia e per la profonda umanità di questo popolo, che potevo conoscere in una visita e con tanti amici portoghesi. Direi che è vero, verissimo che il Portogallo è una grande forza della fede cattolica, ha portato questa fede in tutte le parti del mondo. Una fede coraggiosa, intelligente e creativa, ha saputo creare grande cultura, vediamo in Brasile, in Portogallo stesso, ma anche la presenza dello spirito portoghese in Africa, Asia. E dall’altra parte questa presenza del secolarismo non è una cosa del tutto nuova. La dialettica tra fede e secolarismo in Portogallo ha una lunga storia, già nel 700 c’è una forte presenza dell’illuminismo, basta pensare al nome Pombal, così vediamo che in questi secoli vediamo che il Portogallo viveva sempre questa dialettica, che naturalmente oggi si è radicalizzata e si mostra con tutti i segni dello spirito europeo di oggi. E questa mi sembra una sfida e anche una grande possibilità. In questi secoli la dialettica tra illuminismo, secolarismo e fede, non mancavano mai che persone che volevano creare dei ponti e creare un dialogo, ma purtroppo la tendenza dominante fu quella della contrarietà e dell’esclusivo dell’uno e dell’altro. Oggi vediamo che è proprio questa dialettica è una chance, che dobbiamo trovare la sintesi e un foriero (?) e profondo dialogo. Nella situazione multiculturale nella quale siamo tutti si vede che una cultura europea che sarebbe solo razionalista non avrebbe la dimensione religiosa trascendente non sarebbe in grado di entrare in dialogo con le grandi culture dell’umanità, che hanno tutte questa dimensione religiosa trascendente, che è una dimensione dell’essere umano. E quindi pensare che ci sarebbe una ragione pura, anche storica solo esistente in se stessa sarebbe questa la ragione, è un errore. Scopriamo sempre più che tocca solo una parte dell’uomo, esprime una certa situazione storica e non è la ragione come tale. La ragione come tale è aperta alla trascendenza, solo nell’incontro tra la realtà trascendente, la fede e la ragione trova se stessa. Quindi penso che proprio il compito della missione dell’Europa in questa situazione è trovare questo dialogo, integrare fede e razionalità moderna in un'unica visione antropologica che, completa l’essere umano e rende così anche comunicabile le culture umane. La presenza del secolarismo è una cosa normale, ma la separazione, la contrarietà (contrapposizione) tra fede e secolarismo è anomala. La grande sfida di questo momento è che i due si incontrano, così che trovino la loro vera identità. E’ una missione d’Europa e la necessità umana in questa nostra storia."

Il Portogallo vive in modo particolare la crisi economica portogall, c’è chi dice che il futuro dell’Unione sia a rischio. Quali lezioni sul piano etico e morale traiamo dall’attuale crisi?

"Direi che proprio questa crisi economica con la sua componente morale che nessuno non può non vedere è una caso di applicazione, di concretizzazione di quanto ho detto prima. Cioè che due correnti culturali separate devono incontrarsi altrimenti non troviamo la strada verso il futuro. C’è un positivismo economico che pensa di poter realizzarsi senza la componente etica, un mercato che è regolato solo da se stesso, dalle due forze economiche, dalla razionalità positivista e pragamatismo economico, l’etica sarebbe qualcosa d’altro estranea a questo. In realtà vediamo adesso che un puro pragmatismo economico che prescinde dalla realtà dell’uomo che e’ un essere etico non finisce positivamente ma crea problemi irresolubili. Perciò adesso è il momento di vedere che l’etica non è una cosa esteriore ma interiore alla razionalità, la pragmatismo economico. Dall’altra parte dobbiamo anche confessare che la fede cattolica cristiana spesso troppo individualistica lasciava le cose concrete, economiche al mondo e pensavo solo alla salvezza individuale, ai lati religiosi senza vedere che questi implicano una responsabilità globale per il mondo. Quindi anche qui dobbiamo entrare in un dialogo concreto. Ho cercato nella mia enciclica Caritas in Veritate, e tutta la tradizione della dottrina sociale della chiesa va in questa direzione, allargare l’aspetto etico della fede, un invito alla responsabilità, ad una razionalità performata dall’etica. E dall’altra parte gli ultimi avvenimenti sul mercato in questi ultimi due tre anni hanno dimostrato che la dimensione etica è interna e deve entrare nell’interno dell’agire economico. Perché l’uomo è uno, si tratta di nuovo di una antropologia sana che implica tutto e solo così di risolve un problema. Solo così l’Europa realizza la sua missione."

Quale significato hanno oggi per noi le Apparizioni di Fatima?
Il messaggio può essere esteso, oltre che all’attentato a Giovanni Paolo II, anche alle altre sofferenze dei Papi. E’ possibile inquadrare in quella visione anche le sofferenze della Chiesa di oggi, con i peccati degli abusi sessuali sui minori?

Innanzitutto vorrei esprimere la mia gioia di andare a Fatima, di pregare davanti alla madonna di Fatima, che per me è un segno della presenza della fede che proprio dai piccoli nasce una nuova forza della fede che non si riduce ai piccoli ma che ha un messaggio per tutto il mondo, in tutta la storia, in tutto il suo presente e illumina questa storia. Nel 2000 nella mia presentazione avevo detto che in un’apparizione c’è un impulso soprannaturale che non viene solo dalla situazione della persona ma in realtà viene dalla Vergine Maria, dal soprannaturale. Dall’impulso interno del soggetto che si esprime nelle possibilità del soggetto. Il soggetto è determinato dalle sue condizioni storiche, personali, temperamentali, e quindi traduce il grande impulso soprannaturale, nelle sue possibilità di dire, di immaginare, di esprimere, ma in queste espressioni formate dal soggetto si nasconde un contenuto che va oltre, più profondo. Solo nel corso della storia possiamo vedere tutta la profondità, che era diciamo era vestita in questa visione possibile alle persone concrete. Oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in sostanza riferire a Giovanni Paolo II sono indicate realtà del futuro della chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano. Cioè è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una passione della chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta nella chiesa e quindi sono sofferenze della chiesa che si annunciano. Il Signore ci ha detto che la chiesa sarà per sempre sofferente, in modi diversi fino alla fine de mondo. L’importante è che il messaggio, la risposta di Fatima, sostanzialmente non va a situazioni particolari, ma la risposta fondamentale cioè conversione permanente, penitenza, preghiera, e le virtù cardinali, fede, speranza carità. Così vediamo qui la vera e fondamentale risposta che la chiesa deve dare, che noi ogni singolo dobbiamo dare in questa situazione. Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio è anche che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla chiesa, ma le sofferenze della chiesa vengono proprio dall’interno della chiesa, dal peccato che esiste nella chiesa. Anche questo lo vediamo sempre ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante che la più grande persecuzione alla chiesa non viene dai nemici di fuori, ma nasce dal peccato nella chiesa. E che la chiesa ha quindi ha profondo bisogno di rimparare la penitenza, accettare la purificazione, imparare il perdono ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia. Dobbiamo imparare proprio questo essenziale: la conversione, la preghiera la penitenza, le virtù teologali e qui siamo realistica il male attacca anche dall’interno, ma che sempre anche le forze del bene sono presenti e che finalmente il Signore è più forte del male e la madonna per noi è la garanzia. La bontà di Dio è sempre l’ultima risposta della storia."

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