Ha annunciato un’inversione di rotta
nelle politiche del governo sulla famiglia,
ma la definizione più gentile che
si è guadagnato è quella di “ipocrita”.
Lui è Ed Balls, ministro britannico dell’Educazione
e grande amico del premier
Gordon Brown, un laburista di ferro
che fino all’altroieri faceva la guerra
alla famiglia tradizionale e che improvvisamente
ha cambiato idea. Scusate, abbiamo
sbagliato tutto, ha detto all’edizione
domenicale del Times: “Il nostro governo
si è concentrato troppo sui bambini
e troppo poco sulle famiglie. Abbiamo
capito che anche le relazioni fra gli adulti
sono importanti per i figli”. Dal 1997 i
labour hanno preferito non sostenere la
famiglia tradizionale per paura di discriminare
le altre, ha spiegato, ma non ha
funzionato. Con le elezioni in avvicinamento,
i sondaggi costantemente in picchiata
e il leader tory, David Cameron,
che spopola come difensore della famiglia
nazionale, Ed Balls ha deciso che in
fondo la famiglia non è tanto male neppure
per i labour. “Personalmente credo
che il matrimonio sia meglio delle convivenze”
quando ci sono di mezzo i figli, ha
detto al Sunday Times. Così da oggi Balls
vuole sponsorizzare le “unioni genitoriali
stabili” e “cambiare faccia alla politica”.
E in attesa di un documento che
spiega il pensiero tory sull’unità della famiglia,
ha annunciato per il mese prossimo
un Green paper con le linee guida
del suo Partito per tentare di soffiare ai
conservatori i voti dei genitori.
“Dopo oltre un decennio di costruzione
di un’architettura fiscale che discrimina
le coppie sposate, Mr Balls ha visto
la luce sulla via di Damasco”, ha scritto
Gorge Pitcher, il pastore editorialista del
Telegraph, sul “miracolo di Natale” in
casa laburista. Appena all’inizio di dicembre
Balls si era scontrato duramente
con Cameron, che accusava i laburisti
di avere un’opposizione “patologica al
matrimonio”, visto che i loro governi
hanno cancellato
qualsiasi tipo
di agevolazione
fiscale alle
coppie sposate.
In Gran
Bretagna sposarsi
è una fregatura:
chi
non lo fa,
stando ai
conteggi
del Center
for Social Justice,
riceve oltre mille
sterline in più l’anno.
Un bambino su quattro
ha un solo genitore (era uno su
14 negli anni Settanta), metà dei
bambini nasce al di fuori del matrimonio
e per la prima volta nella storia le
unioni matrimoniali sono la minoranza
nel paese. Un consulente del governo,
Stephen Scott, della National Academy
for Parenting Practitioners, ha spiegato
autorevolmente che il massimo per un
bambino è avere due madri gay.
Balls di suo non ha nulla contro il matrimonio.
Anzi è felicemente
sposato con il ministro del Lavoro,
Yvette Cooper. Ma non se
la sente “di consigliarlo agli altri”.
E a Cameron, in un litigio
sulle tasse, aveva risposto che
non ha alcuna intenzione
di discriminare
le famiglie
soltanto perché
non sposate.
Giusto poco
prima di Natale
anche il ministro
per le
Pari opportunità,
Harriet
H a r m a n ,
aveva attaccato
Cameron
chiarendo
che le famiglie, un po’ come le borse,
“esistono di tutte le forme e di tutte le
misure. Non favoriamo un modo o un altro
di essere una famiglia”. Ed è proprio
con lei, la paladina dei genitori single,
che Balls dovrà vedersela se mai deciderà
veramente di mettere mano al tema
della famiglia.
Il litigio interno al governo laburista
non sembra però imminente. A confutare
una politica vecchia di 15 anni, per
ora, ci sono soltanto un’intervista e molte
chiacchiere. Balls non ha nessuna intenzione
di cambiare le politiche fiscali
o di stanziare fondi per le famiglie. Nemmeno
si spinge a fare distinzioni fra sposati
e non sposati: per quanto sia importante
soffiare a Cameron lo scettro del
partito della famiglia, non si può finire
per sponsorizzare il matrimonio per davvero.
Lo stesso Brown, in un ricevimento
natalizio a Downing Street, ha detto di
credere appassionatamente nella famiglia
e persino nel fatto che la fede serva
a dare una fibra morale alla società, ma
si è ben guardato dal fare qualsiasi promessa.
Insomma, ha commentato il Telegraph,
“non si può non sospettare che
tutto questo abbia a che fare con le elezioni,
non con i bambini”. Di una cosa,
però, Balls si occuperà personalmente.
Lui è il fautore della riforma scolastica
che dovrebbe salvare l’adolescenza britannica
dalle gravidanze precoci e dagli
aborti di massa fra teenager. L’ideatore
dell’educazione sessuale obbligatoria
sui banchi di scuola a partire dai 5 anni
ha deciso di inserire nei programmi la
dottrina che “stabile è meglio”. “Problemi
con la famiglia? – scrive lo Spectator
– Il partito chiederà semplicemente alle
scuole di insegnare ai bambini come intrattenere
relazioni migliori. Sembra
tanto di essere a Mosca nel 1975”.
Valentina Fizzotti
Il Foglio 29 dic. 2009