Un'affermazione che frequentemente sentiamo sulla bocca di laicisti forsennati è: «Lo standard morale dei sacerdoti deve essere maggiore della media, se si vuole avere una qualunque credibilità quando si intende pontificare su ciò che è morale e ciò che non lo è».
Ad alcuni sarà già risultata evidente l'estrema illogicità di tale affermazione, ma chi non ha dimestichezza con questo tipo di discussioni potrebbe anche crederci. Bastano tuttavia poche domande per sfatare questo mito della "superiorità morale".
Innanzitutto, di chi stiamo parlando?
Ovviamente tale espressione si riferisce al clero, da sempre occupato di "predicare bene e razzolare male". Ma chi è la gente che compone il famigerato clero? Sono uomini, uomini che hanno scoperto e sperimentato l'amore di Dio e che sono stati chiamati a svolgere un servizio per i fedeli. Se - stando all'affermazione dei laicisti - solo chi è perfetto può parlare di perfezione, soltanto Dio, il perfettissimo, può dire cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Il punto cruciale è che lo ha fatto realmente! I ministri della Chiesa e i fedeli, essendo imperfetti, hanno solo il compito di testimoniare quanto appreso e di cercare di attenervisi il più possibile. Sono cioè un "mezzo di propagazione" e non la sorgente.
Ad un fumatore è vietato cercare di smettere? Allo stesso fumatore è vietato dire che il fumo nuoce alla salute? Il fatto che egli sia fumatore può in alcun modo confutare il fatto che il fumo nuoccia alla salute?
Un drogato non può dire che la droga può uccidere? Proprio perché drogato, ha sperimentato sulla sua stessa carne l'orrore della droga e, paradossalmente, nessuno meglio di lui può mettere in guardia dal pericolo.
Allora, chi pretende perfezione dal clero e dai cristiani sta solo facendo speculazioni prive di fondamento, la famosa fallacia logica dell'argomento "ad personam".
Fatta questa premessa parliamo del problema pedofilia nel clero.
Ovviamente la percentuale non è zero e questo lo accettiamo come corrispondente al vero. Quel che infastidisce è il sistematico gonfiaggio dei dati per far credere che i sacerdoti siano più inclini di altri ad essere pedofili, e questo è falso.
In un mio precedente post avevo fatto qualche calcolo, correlato dalle fonti e spiegato passaggio per passaggio sul problema della pedofilia tra i sacerdoti.
Innanzitutto, quando si esclama l'accusa «preti pedofili» ci si sta riferendo ai sacerdoti, una tipologia di individuo che è diffusa in tutto il globo. Quando infatti vengono portate le fantomatiche "prove" si fa sempre il cumulo tra le condanne e le accuse che sono state individuate in tutto il mondo e, maggiormente, negli USA, in Irlanda, In Italia. Se allora vogliamo fare una statistica realmente seria sulla percentuale di pedofili nel clero, dobbiamo considerare il numero dei condannati nel mondo (magari citando proprio le fonti predilette dei laicisti) con il numero totale di sacerdoti presenti. Poiché i pedofili non sono venuti fuori tutti contemporaneamente sorge il problema di fare un rapporto anche di tipo temporale e, magari, di confrontarlo con l'incidenza dello stesso fenomeno tra i civili nello stesso arco di tempo.
Consideriamo il solo caso degli Stati Uniti d'America.
Ttra il 1950 e il 2002 sono stati accusati 4'392[1] su un totale di 109'694[2] sacerdoti. Poiché abbiamo la certezza che il fatto sia avvenuto solo dopo l'avvenuto processo e l'avvenuta condanna, dobbiamo escludere i casi di decesso dell'accusato, le ovvie assoluzioni e quei casi che si sono risolti con un risarcimento senza il passaggio per le vie legali (in questo caso il denaro potrebbe essere anche stato estorto con una calunnia).
I sacerdoti condannati sono, come dice il rapporto John Jay:
soltanto 252. Se facciamo un rapporto sul totale otteniamo 252 / 109'694 = 0.00229 ~ 0.23%
Limitiamoci ora al solo anno 2002.
Nella figura 2.3.1 del John Jay report[2] si può stimare che nel 2002 sono stati accusati tra i 25 e i 50 sacerdoti. Il totale di sacerdoti nell'anno 2002 si può stimare dal Center for Applied Research in the Apostolate che fornisce 45'699 (nel 2000) e 42'839 (nel 2005)[4] sacerdoti. Se facciamo una media otteniamo circa 44'269 sacerdoti nel 2002. La percentuale di sacerdoti accusati nel 2002 può quindi oscillare nell'intervallo 0.00056 ÷ 0.00113 => 0.06% ÷ 0.11%. Negli USA, gli accusati tra i civili sono stati 794'138[5] su 288'368'698[6] residenti totali per una percentuale di 794'138 / 288'368'698 = 0.0027 ~ 0.27%.
In conclusione, salvo approssimazioni, la percentuale di pedofili tra i sacerdoti è circa la metà o, quanto meno, rispetta il trend di quella tra i civili. Il male dunque colpisce ovunque con medesima intensità, se non in minor misura i sacerdoti.
Annotazione postuma
L'U.S. Department of health and human services [7] riporta 554047 civili per abusi sessuali sui minori su di un totale di 279040168[8] residenti. Il rapporto è 0.00186 pari al 0.19%, definitivamente superiore al caso del clero.
La conclusione dell'articolo non è più pertanto dubitativa ma diventa certezza.
Referenze:
[1] John Jay report cap. 2
[2] John Jay report cap. 3
[3] John Jay report cap. 7
[4] Center for Applied Research in the Apostolate
[5] US department of health and human services
[6] U.S. Census Bureau
[7] U.S. Department of health and human services
[8] U.S. Census Bureau