Milano. Il cardinale di Vienna Christoph
Schönborn non è nuovo nel preparare
sorprese. E così domenica, nel più seguito
talk show del paese, ha fatto sapere
non solo che la chiesa austriaca intende
istituire una Commissione per far luce sugli
abusi commessi, ma anche che a guidare
la stessa sarebbe stata una donna, cioè
Waltraud Klasnic. Se all’estero il nome
non dice molto, gli austriaci sanno bene
chi è, non foss’altro perché il 23 gennaio
del 1996 fu eletta, per il Partito popolare
austriaco (Övp), come primo governatore
donna di un Land. Quando la chiesa è in
difficoltà si affida a una donna, scriveva ieri
il quotidiano Salzburger Nachrichten,
anche se, ammetteva, di alto profilo. E’ stata
anche in predicato di sfidare, per conto
dell’ Övp, il capo di stato uscente Heinz Fischer,
alle presidenziali dirette del 25
aprile. Donna piuttosto schiva, di lei si sa
che nasce il 27 ottobre del 1945, ultima di
cinque fratelli e che già due giorni dopo
veniva data in adozione. Ciò nonostante
Klasnic parla di un’infanzia serena. Negli
anni Settanta inizia a occuparsi della questione
femminile, per diventare poco dopo
presidente dell’Associazione donne, che fa
capo all’Övp. Nel 2004 finisce la sua esperienza
di governatore ma due anni dopo
viene eletta presidente del forum “Futuro
Austria” e contemporaneamente dell’Associazione
nazionale degli ospizi, che raggruppa
istituzioni religiose e non.
Quando sabato scorso il cardinale
Schönborn la chiama per proporle la presidenza
della Commissione lei, pur consapevole
del ruolo oneroso, risponde immediatamente
sì, trattandosi “di un dovere
morale”. Il primo incontro con Schönborn
è fissato per giovedì, Klasnic vorrebbe
mettere in piedi la Commissione entro
aprile. La diocesi conferma che avrà carta
bianca nel scegliere i componenti, mentre
la chiesa attingerà ai propri fondi (non
alla tassa ecclesiastica) per finanziare
l’assistenza psicologica alle vittime. Ma
perché, si chiedono molti, è stata scelta
proprio lei. A dare per primo una risposta
al Foglio è il portavoce del cardinale, Erich
Leitenberger, che spiega: “E’ un politico
molto stimato dalla popolazione, e proprio
per il suo incarico riguardante gli
ospizi coltiva da anni rapporti con noi e la
Caritas”.
Questi rapporti hanno però dato voce
anche al dissenso. Secondo il parroco Rudolf
Schermann affidare a Klasnic la commissione
è tipico della chiesa “per navigare
sicura”. Schermann forse allude anche
a quella donazione nell’estate del 2008,
quando la conferenza episcopale austriaca
devolveva 70 mila euro (i proventi di un
Cd realizzato in occasione della visita del
Papa) all’Associazione ospizi. Contrario a
questa dietrologia è però Herbert Kohlmaier,
compagno di partito di Klasnic e capo
della “Laieninitiative”. “E’ una persona
integerrima, come ha dimostrato durante
gli anni in cui è stata governatore
della Stiria” dice al Foglio. “E’ invece un
segnale importante che in una congregazione
prevalentemente maschile sia incaricata
una donna di una questione così delicata.
Infine, ha probabilmente giocato un
ruolo anche il fatto che Klasnic non è mai
intervenuta apertamente nel dibattito sull’ammodernamento
della chiesa in atto in
Austria. Questo garantisce una sua equidistanza”.
Andrea Affaticati
© Copyright Il Foglio 30 marzo 2010