Al direttore - Lei sa quanta stima nutro per la sua vivida intelligenza, il suo humour, la sua cultura – e anche per le sue idee, pur quasi sempre lontane dalle mie. Ma come è possibile che il suo pregevole giornale, nello stesso giorno in cui (20 marzo) Benedetto XVI ha reso pubblica la sua durissima lettera pastorale, insista sulla pretesa “campagna d’odio” contro la chiesa e su una sostanziale minimizzazione dello scandalo pedofilia? Lo so bene anch’io che i bravi sacerdoti sono la grande maggioranza (ma forse, anche ai tempi di Martin Lutero, non tutti smerciavano le indulgenze o si davano a costumi rilassati). Un’ottica “ragionieristica” mi sembra davvero fuori luogo, non soltanto perché, in ogni caso, le dimensioni quantitative di questa vicenda sono ampie, ma perché anche lei sa bene che lo scandalo sta anche nelle troppe coperture, assoluzioni e, appunto, indulgenze, che hanno caratterizzato la condotta delle alte gerarchie ecclesiastiche. Mi sorge il dubbio – mi scusi l’impertinenza – che lei non abbia davvero a cuore la sorte della chiesa cattolica, che si sta giocando prestigio e credibilità nel mondo. A me, che non sono né credente né atea devota, questa crisi preoccupa molto, perciò ho apprezzato molto il documento del Papa. Lei no? Cordialissimi saluti.
Rina Gagliardi
Benedetto deve fare pulizia nella chiesa e proteggerla dall’interno, io uso come posso la ramazza nel mio sporco mondo ultrasecolarizzato, che scaglia accuse generalizzanti, abominevoli, ragionieristiche, contro una istituzione titolare ultima del diritto di contraddizione in un universo di pensiero laicista omologato e conforme ad onta del pluralismo o relativismo rivendicato. Benedetto deve rimproverare i vescovi che hanno equivocato in nome del buon nome della chiesa, e hanno coperto disgustosi episodi di abuso carnale dei ragazzi, rimasugli di peccato a fronte di una macchina spirituale di edificazione e di educazione, questa sì sistematica, che è onore e gloria del mondo da duemila anni; le mie più modeste funzioni sono di disciplinamento intellettuale e civile nel mio ambiente, devo svegliare anche in una leale amica come lei, se ci riesca è altra cosa, la coscienza che la faccenda della pedofilia dei preti cosiddetta può essere messa diversamente da come le appare.
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