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Uno sguardo profetico sugli eventi

Israele, i preparativi alla Pasqua ebraica tra gli ultraortodossi

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Beit Horon. Una piccola folla osserva la raccolta dell'acqua che  verrà usata per preparare la matzah, il pane azimo

(AP Photo/Oded Balilty)

Le festività di Pesach, detta anche Pasqua ebraica, ricorda l’esodo e la liberazione del popolo israelita dall’Egitto. Prima dell’inizio della festività, si eliminano dalla casa tutte le tracce di lievito e di ogni tipo di cibo che lo contenga. Durante tutto il periodo della festività - otto giorni (sette nella sola Israele) - non viene consumato cibo lievitato: il pane, la pasta e i dolci sono sostituiti da cibi appositamente preparati.

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La Pesach viene solitamente trascorsa in famiglia. Nelle prime cene si mangiano i cibi seguendo un ordine particolare e alternando le pietanze a delle preghiere ed alla narrazione del conflitto con il faraone, delle 10 piaghe e della fuga finale, seguendo il racconto della Haggadah di Pesach. Questo rito prende il nome di seder, che significa ordine. Tradizionalmente, il bambino più piccolo della famiglia chiede all’uomo più anziano di raccontare cosa successe all’epoca dell’Esodo.
Nel corso del seder c’è l’obbligo di bere quattro bicchieri di vino, il che aiuta a far terminare la cena con canti tradizionali.

Il termine Pesach significa "passerò oltre"

(AP Photo/Ariel Schalit)


  • Lunedì 29 Marzo 2010


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