- I Guaranì
Erano un popolo seminomade di cacciatori / raccoglitori che vivevano nelle terre del Sud America. Essi credevano in un unico Dio, creatore di ogni cosa, che chiamavano "Tupà" che significa "che bello". Secondo i Guaranì l'uomo sarebbe stato creato immortale per vivere felice nel paradiso ma, a causa dello spirito maligno "Anai" incarnato in un serpente, l'uomo disobbedì a Tupà che espulse l'uomo dal paradiso con un diluvio. All'uomo, divenuto mortale, rimase solo la speranza di ritornare a quel paradiso, la terra senza male.
Per tal motivo i Guaranì erano continuamente alla ricerca di un luogo felice dove vivere. - I Gesuiti
Senza perdersi in dettagli, sappiamo che nel 1609 partirono da Asuncìon il numero esorbitante e spropositato di 6 (solo 6) Gesuiti alla ricerca di indios per tutta l'estensione del continente. Questo dato dimostra l'infondatezza della leggenda nera sulla "conquista del sudamerica": è matematicamente impossibile che migliaia di indios siano stati costretti alla conversione da soltanto 6 gesuiti.
Questi sei temerari erano divisi in tre gruppi da due. I due che andarono a nord-ovest scamparono la morte per miracolo poiché gli indios in quella regione erano tremendamente ostili. Le due coppie di gesuiti rimanenti fondarono i primi due insediamenti.
I gesuiti vivevano in estrema povertà rammendando continuamente i vestiti e passando anche durissimi momenti di carestia. Durante una di queste Padre Cataldini partì verso Santa Fe in cerca di aiuto mentre il suo compagno di sventura, Padre Martin Javier, decise di rimanere per non lasciare soli i Guaranì. Aveva soltanto 26 anni ma, aveva già scelto di continuare a vivere di stenti per restare con i Guaranì. Al ritorno di Padre Cataldini, Padre Javier era morto per la denutrizione, aveva dato la vita per la gente di quella riduzione.
Come venivano "persuasi" i Guaranì?
Con la bellezza. I Guaranì erano estremamente portati per le arti: scolpivano statue e decorazioni invidiabili dal barocco occidentale, suonavano come Vivaldi, bastava mostrare loro questa bellezza per fargliela amare e riprodurre. Tra tutte le forme di bellezza, l'ordine e la vita regolare con un programma orario ben definito ma, soprattutto, la bellezza di aver trovato finalmente quella terra senza male di nome Gesù Cristo. I comandamenti non erano comunicati come sterili leggi, infatti, il sesto ed il decimo furono taciuti per diverso tempo poiché i Guaranì erano originariamente poligamici. Nonostante questa difficoltà, i Guaranì apprezzarono il modello della famiglia occidentale e della privacy che, nelle riduzioni, era garantito dalla possibilità di ciascuno ad avere una propria dimora.
Una riduzione poteva contare oltre 4000 abitanti ma, in ciascuna riduzione, potevamo trovare solo due gesuiti, cuore pulsante di tutto l'insediamento. C'erano scuole, laboratori, officine, case per le vedove, servizi igienici, medici a domicilio, chiese maestose costruite con una enorme passione per la bellezza. Si stampavano libri nella lingua dei guaranì, non quella degli europei, perché in Europa nessuno considerava conveniente farlo. Le riduzioni furono la prima organizzazione civile al mondo dove non fosse mai stata prevista la pena di morte. I Guaranì non erano più nomadi ma, impararono l'agricoltura anche se ciò non fu immediato: accadeva, ad esempio, che andassero in tanti nei campi e, dopo poco, i Guaranì smettessero di lavorare per restare a guardare i gesuiti zappare la terra.
Tutta questa meraviglia finì. Oggi le riduzioni sono un cumulo di rovine, perché?
La causa del disastro si chiama Illuminismo. Questa corrente di pensiero anticattolica (esattamente come il laicismo di oggi) dava alito alle invidie e le gelosie generando decine di storie assurde sui gesuiti. In nome del potere economico e politico i regnanti dell'epoca iniziarono a rimuovere i padri gesuiti dalle riduzioni. Non vi fu violenza come nel film "Mission" ma, fu come estrarre il cuore pulsante da un organismo. Ai Guaranì non restò che scegliere tra diventare schiavi o fuggire nella foresta. A nulla servirono le suppliche del Papa e dei Guaranì stessi.
Le riduzioni durarono più di 150 anni, quanto il tempo che intercorre dall'unità di Italia ad oggi e rappresentano oggi un esempio concreto e un monito contro le ideologie prive di amore cristiano.
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