Roma. Padre Bernard Ardura è stato
chiamato da meno di un mese dal Papa a
presiedere il pontificio comitato di scienze
storiche del Vaticano al posto di Walter
Brandmüller. L’incarico consente di avere
una panoramica privilegiata su tutti gli archivi
vaticani e, quindi, anche sugli studi
della Santa Sede dedicati a Pio XII. Dice
Ardura al Foglio: “La decisione del Papa
di promulgare il decreto sull’eroicità delle
virtù di Pacelli viene dopo un lungo studio.
La chiesa non si fa influenzare esternamente.
Non l’ha influenzata la leggenda
aurea che contornava la figura di Leone
XIII né quella nera attorno a Pio IX. E così
sta accadendo con Wojtyla e Pio XII. L’unica
influenza è la scientificità degli studi.
La chiave per capire l’annuncio su Pio XII
è tutta interna alla
chiesa: attingendo alla
documentazione il
Papa ha deciso ciò
che è di competenza
del suo magistero”.
Eppure le polemiche
non sono mancate. Ieri
è stato il Congresso
mondiale ebraico a
definire la decisione del Papa “inopportuna
e prematura”. Mentre in Vaticano c’è
chi dice che Ratzinger è stato tempestivo:
il 17 gennaio, infatti, è invitato dalla comunità
ebraica di Roma nella sinagoga e
la cosa non può che costringere tutti a lavorare
per superare i dubbi intorno all’operato
di Pio XII durante il nazismo. A oggi,
comunque, non sembrano esservi novità:
secondo ambienti della comunità
ebraica italiana sentiti dal Foglio l’invito
in sinagoga è confermato anche se, soprattutto
nella base della stessa comunità, non
mancano voci critiche: secondo alcuni le
virtù eroiche accordate a Pacelli dal Papa
sono un affronto aggravato dal fatto che,
soltanto due mesi fa, la parte ebraica aveva
dato il proprio assenso a riprendere,
proprio il 17 gennaio, la celebrazione comune
della giornata di riflessione ebraicocristiana.
Il Papa comunque sta preparando il discorso
da tenere in sinagoga dopo che molto
si è speso per il discorso di ieri alla curia
romana. Qui, come fece in Terra Santa
e come molto probabilmente farà in sinagoga,
non ha citato Pio XII. Bensì ha ricordato
la visita al Museo dello Yad Vashem:
“Un incontro sconvolgente con la crudeltà
della colpa umana, con l’odio di un’ideologia
accecata che, senza alcuna giustificazione,
ha consegnato milioni di persone
umane alla morte”.
Il Foglio 22 dic. 2009