DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

Sesso e Internet, la nuova dipendenza

Ore e ore davanti a un computer. Inseguono immagini sempre più hard, ogni giorno si affina la ricerca e si spostano in avanti le lancette dell’orologio. è questa una sintesi della vita dei dipendenti dal cyber porno. Di uomini, ma anche di tante donne, che gettano via intere giornate, vittime di una nuova forma di addiction (ossessione, compulsione, mania); una patologia che interessa sempre più persone in tutto il mondo.
Come si manifesta. “All’inizio era solo un passatempo”, spiega Vincenzo Punzi autore del libro Io, pornodipendente: sedotto da internet. “Poi le cose sono cambiate: ero diventato prigioniero di quel rito, di quelle immagini. Del resto Internet è “generoso” in tal senso: è possibile girare ore per siti porno e in maniera del tutto gratuita e soddisfare ogni desiderio seppur in manier virtuale”. Tra alti e bassi, ricadute e resurrezioni, Punzi ha dato vita all’associazione “No alla porno dipendenza” e ha creato, sfruttando proprio Internet, un gruppo online di auto aiuto (per l’indirizzo vedi box) che conta più di tremila iscritti.
Il virtuale che diventa reale, le immagini hard che rapiscono non solo il tempo di chi ne diventa dipendente ma anche l’anima, tirandosi dietro mariti, mogli, fidanzati e fidanzate. “Spesso sono proprio i partner di chi è affetto da questa patologia a chiamarci”, racconta Giuseppe Lavenia, docente di psicologia clinica e del lavoro all’Università degli Studi di Chieti, responsabile dell’area “Nuove Dipendenze” del Centro Studi e Ricerche Nostos, a Senigallia (Ancona), un centro che si occupa di incontri individuali o di coppia dedicati alla dipendenza dal porno online. Trecento le persone che ogni anno oltrepassano la porta dell’ambulatorio gestito da Lavenia: “Molti provengono dal Centro-Nord, ma non tutti quelli che si rivolgono al nostro centro intraprendono un percorso di psicoterapia”.
All’argomento Giuseppe Lavenia ha dedicato una interessante ricerca sul cybersex addiction che comprende sia la dipendenza dalle chat erotiche che dalla pornografìa online. Realizzato in Internet point di tutta Italia, “lo studio è stato effettuato su 500 soggetti di età compresa tra i 17 e i 66 anni”, spiega Lavenia: “Ne è emerso che il 4 per cento degli intervistati è dipendente dalle chat mentre il 6 dal porno online”. Tra i numeri raccolti emerge, inoltre, che le donne sono più “interessate” alle chat a sfondo sessuale mentre gli uomini sono maggiormente attratti da materiale hard, da siti porno.
Percorsi per uscirne. Ossessionati dal sesso, frustrati nella ricerca di una via d’uscita, sofferenti, espulsi volontariamente dal mondo reale, depressi, i cyber porno, a differenza di chi soffre di altre manie compulsive, non spendono denaro ma ogni giorno davanti al computer gettano via un pezzo di vita.
Per Cesare Guerreschi che da vent’anni si occupa, come psicoterapeuta, di nuove dipendenze e ha fondato la Siipac, la Società italiana di intervento sulle patologie compulsive, “la strada da percorrere per uscirne è prima di tutto di ammettere che è diventato un problema e voler affrontare un percorso, anche di condivisione, facendosi aiutare da un programma terapeutico ad hoc, possibilmente di tipo integrato: psicoterapia e farmaci poiché il più delle volte si tratta di soggetti depressi”.

Anna Rita Cillis, www.repubblica.it, 30 gennaio 2009