DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

TRADIZIONALISTI E PROGRESSISTI SPIAZZATI DAL SOFFIO DELLO SPIRITO

Cerchiamo di capire. La nomina di Mons. Leonard a Bruxelles getta un fascio di luce sulla complicata geografia teologico-pastorale della Chiesa contemporanea. Esultano i cosiddetti tradizionalisti, i loro blog plaudono alla nomina, vagheggiando una reconquista e lo sbiadimento definitivo del Concilio. Piangono i cosidddetti progressisti, immaginando un futuro nero per lo spirito del Concilio. Eppure il Papa ha parlato e scritto chiaramente su di esso, sottolineandone la provvidenzialità e stigmatizzandone le interpretazioni e i compimenti fuori carreggiata, in un campo e nell'altro. Emerge purtroppo come i nostalgici del Papa Re e gli intellettuali della novelle vague conciliare abbiano un punto in comune: la tiepedizza nei confronti dell'annuncio del Vangelo. Gli uni rinchiusi nei templi ad incensare se stessi, gli altri persi tra dialoghi e zone grigie. Entrambi avversi ai carismi. Il Papa invece pensa alla fede e a come annunciarla. Mons. Leonard incarna l'ideale di Vescovo che ha in mente il Papa e la rotta che sta imprimendo alla Chiesa. Fedele alla tradizione, esposto sui principi non negoziabili, lanciato con zelo nell'evangelizzazione. E' nominato nel cuore dell'Europa scristianizzata, dove c'è la Commissione Europea, centrale massonica e laboratorio sperimentale per ridurre all'insignificanza la Chiesa, e con essa la famiglia e la vita. E' la neo-linea Maginot della Chiesa in Europa, e Leonard è chiamato a dirigere difesa e contrattacco. Come? Annunciando il Vangelo, preparando presbiteri e comunità adulte nella fede, attingendo alla Tradizione e fedele al Magistero. E' un caso che al cuore di tutto ciò vi siano, come è stato a Namur da dove Leonard proviene, il Cammino Neocatecumenale, il Seminario Redemptoris Mater, e gli altri movimenti post-conciliari? Per capire che gli schemi ecclesiali non rispondono alle alchimie giornalistiche e ai desiderata delle nicchie elitarie, ed evaporano immancabilmente al soffio dello Spirito.

Don Antonello Iapicca