Una battaglia politico-giuridica è in corso da oltre un anno in Francia fra la presidentessa socialista della Regione Poitou-Charentes, l’ex candidata perdente all’Eliseo Ségolène Royal, e il ministero dell’Istruzione. Il pomo della discordia è un piano di distribuzione regionale gratuita nei licei di «assegni per la contraccezione» destinati in particolare alle liceali: un dispositivo approvato a Poitiers dal Consiglio regionale nel marzo 2009, nonostante il parere negativo ministeriale. L’ultimo atto della diatriba si è consumato nei giorni scorsi, con l’invio alla volta di Parigi da parte della presidentessa regionale di una petizione sottoscritta da un migliaio di firme. Vi si chiede che le infermiere distaccate nei licei possano distribuire gli assegni alle studentesse, invocando la prevenzione contro le gravidanze non desiderate.
Il destinatario della petizione non è tuttavia il ministro dell’Istruzione, ma il presidente della Repubblica in persona, Nicolas Sarkozy. Nel testo inviato all’Eliseo si può leggere: «Le trasmetto questa petizione firmata da liceali, genitori di allievi e da professionisti della sanità chiedendole di rivedere la decisione del ministro dell’Istruzione e di autorizzare la distribuzione dei passcontraccezione da parte delle infermiere scolastiche». Il braccio di ferro solleva da tempo un gran polverone, sullo sfondo di accuse incrociate fra i sostenitori della Royal e il campo governativo neogollista. Da un punto di vista amministrativo, i licei rappresentano una competenza regionale. Ma le infermiere scolastiche, così come i presidi degli stessi licei, sono posti sotto la tutela dei provveditorati, dunque dello Stato. Il personale si è dunque trovato fra l’incudine e il martello.
Al di là di tutti i complessi e contorti risvolti giuridici del caso, tanto il ministero quanto molti osservatori indipendenti hanno ricordato che l’accesso alla contraccezione gratuita per gli studenti è già consentita da anni presso i centri di planning familiare, legati amministrativamente ai dipartimenti, l’equivalente transalpino delle nostre province. Ma allora perché tutte queste lunghe e strenue battaglie di trincea, visto che anche molti studenti già al corrente del dispositivo tradizionale si sono stupiti dell’iniziativa del Consiglio regionale? Da tempo, sono molti gli osservatori che accusano la Royal di un’azione ben poco ortodossa volta principalmente all’autopromozione politica, in vista soprattutto dell’ormai non lontana nuova corsa per l’Eliseo.
Daniele Zappalà
© Copyright Avvenire 13 maggio 2010