DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi


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LA BUONA NOTIZIA
Il Vangelo del giorno
ed il commento







MARTEDI' DELLA PRIMA SETTIMANA DI AVVENTO


http://www.cmv.it/nuke/images/cmv/icone/Ges%C3%B9_e_i_poveri.jpgIo ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.


IL COMMENTO


Piccoli. Quel che siamo. Senza artifici, mendicanti di tutto per poter vivere. Figli. Perchè piccoli. Cultura, idee, immaginazioni, ideali. Nulla, solo una "mediocrissima quotidianità", la nostra vita di ogni giorno, nascosta alle cineprese dell'effimero, nota solo al Padre che vede nel segreto.
La vita nascosta con Cristo in Dio, la vita nostra. I sospiri, le lacrime, i dolori, le ansie, le preoccupazioni, l'apparente inutilità di cose sempre uguali, la stessa fermata dell'autobus, le stesse scartoffie, gli stessi libri, gli stessi banchi al mercato. E partorire figli, educarli sui cammini della fede, lavorare per sostenerli, o restare legati ad una missione a volte impossibile, la fedeltà nascosta di ore consumate nell'ombra.



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"Va, metti una sentinella;
ch’essa annunzi quel che vedrà!"





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Felicità a 5000 Euro. Dove l'essere segue l'agire


Il 27 dicembre grande incontro europeo delle famiglie a Madrid

Kiko Argüello: Il futuro dell'Europa passa per la famiglia. Intervista alla Radio Cope

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LA SENTINELLA. Frammenti quotidiani imperdibili
"Va, metti una sentinella;
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Il Papa scrive al Patriarca Bartolomeo I che il ministero di Pietro è servizio e non potere

Benedetto XVI scrive nel messaggio al patriarca ecumenico Bartolomeo I in occasione della festa di s. Andrea, patrono del Patriarcato: “La Chiesa cattolica comprende il ministero petrino cone un dono del Signore alla sua Chiesa. Questo ministero dovrebbe essere interpretato non in una prospettiva di potere, ma all’interno di una ecclesiologia di comunione, come un servizio all’unità nella verità e nella carità. Il vescovo della Chiesa di Roma, che presiede nella carità (S. Ignazio di Antiochia), è compreso come il Servus Servorum Dei (s. Gregorio Magno). Così, come il mio venerabile predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha scritto e io ho riaffermato in occasione della mia visita al Phanar nel novembre 2006, è questione di cercare insieme, ispirati dal modello del primo millennio, le forme in cui il ministero del vescovo di Roma può compiere un servizio di amore riconosciuto da ciascuno e da tutti (Cfr. Ut Unum Sint, 95). Per questo chiediamo a Dio di benedirci e possa lo Spirito Santo guidarci lungo questo difficile, ma promettente sentiero”
.


Nella Spagna di Mons. Camino, dove la Chiesa annuncia, senza timore, la Verità sulla vita

Alla vigilia del dibattito parlamentare sull’aborto in Spagna è il segretario generale della Conferenza episcopale spagnola, monsignor Juan Antonio Martínez Camino, a prendere l’iniziativa avvisando i politici cattolici che, se voteranno sì alla legge, non potranno essere ammessi alla comunione, perché si collocherebbero in una situazione oggettiva di “peccato pubblico”. Non solo: chi sostiene che sia moralmente legittimo uccidere un nascituro – ha spiegato il vescovo – si mette in contraddizione con la fede cattolica e pertanto rischia di cadere nell’eresia e nella scomunica latae sententiae. Dichiarazioni che hanno suscitato reazioni. Hanno anche pubblicato un video in cui monsignor Camino, con la musica di sottofondo del film “L’esorcista”, spiega che “nessun cattolico può approvare o dare il suo voto” alla legge. Ma, come i vescovi, sono scesi in campo anche accademici, giuristi e scienziati. Hanno firmato tre documenti in cui chiedono ai legislatori il riconoscimento della personalità giuridica del nascituro e di tener conto delle opinioni degli esperti e dell’opinione della maggioranza degli spagnoli a favore della vita, così come indicano tutti i sondaggi di opinione e le molteplici manifestazioni per la vita che si
sono svolte nell’ultimo anno. (Il Foglio 26 novembre 2009)


Nella Svizzera di Mons. Brunner dove la Chiesa stravolge Tradizione e Magistero facendo del celibato un atto volontario

Mons. Norbert Brunner, vescovo di Sion e presidente designato della Conferenza episcopale svizzera, afferma in un'intervista alla "NZZ am Sonntag" che non c'è legame sostanziale tra celibato e sacerdozio. "Ordinare preti uomini sposati dovrebbe quindi essere possibile." Il celibato dovrebbe essere volontario, sostiene il prelato che guida la diocesi di Sion dal 1995. "Credo - afferma nell'intervista - che la Conferenza episcopale sia quasi all'unanimità dell'opinione che in Svizzera debba essere possibile ordinare sacerdoti uomini sposati". Monsignor Brunner afferma anche di essere intervenuto più volte in Vaticano in favore dell'abolizione del celibato obbligatorio. (Intervista al settimanale elvetico NZZ am Sonntag)


E nella Svizzera di
Schlüer, che non vuole essere islamizzata

“Con questo voto, la Svizzera ha mostrato che cosa non vuole: non vuole moschee, non vuole muezzin, non vuole sharia. In una parola, non vuole essere islamizzata”. Chi parla è Ulrich Schlüer, 65 anni, autore della proposta antiminareti approvata domenica con un referendum molto discusso. Schlüer è un deputato dei Popolari (Pps), il primo partito del paese. In patria, il 57 per cento dei cittadini ha promosso il quesito che impedisce di costruire nuove torri islamiche, ma nel resto dell’Europa le reazioni sono dure. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, si dice “preoccupato” così come il presidente di turno dell’Unione europea, lo svedese Carl Bildt. Il responsabile del Pontificio consiglio dei migranti, monsignor Antonio Maria Vegliò, è “sulla stessa linea dei vescovi svizzeri”, che definiscono il voto “un duro colpo alla libertà religiosa e all’integrazione”. E c’è chi, come Amnesty International, non esclude di ricorrere al Tribunale europeo.
“La Corte europea dice che dobbiamo togliere i crocefissi dalle scuole e permettere l’apertura di nuove moschee – spiega – Io ritengo invece che i minareti devono essere respinti perché rappresentano il desiderio di introdurre un nuovo ordine in Europa. In Svizzera ne abbiamo quattro e questo significa che possiamo ancora fare qualcosa per opporci all’islamizzazione della nostra cultura. Guardate Parigi, Berlino e Londra: ci sono interi quartieri che vivono in una dimensione parallela, hanno le loro leggi, i loro costumi e il loro ordine. Non esiste alcuna possibilità di rimettere le cose a posto. Se un giorno avremo cento o duecento minareti anche in Svizzera, non saremo più in grado opporci”. Quello che colpisce non è tanto la percentuale delle persone che hanno votato “sì”, quanto la dimensione geografica del successo: 22 cantoni su 26 hanno approvato la proposta del Partito popolare: la Svizzera, dice Schlüer, non sarà mai come la Francia.


Messori ci spiega che con il no svizzero ai minareti "si riscoprono le radici cristiane e la nostra cultura".

In Svizzera i campanili delle chiese cattoliche come quelli dei templi protestanti hanno sempre contrassegnato gli scenari urbani come i romantici paesaggi montani .
Anche per questo è significativo l’esito del referendum indetto non tanto contro i luoghi di culto islamici quanto contro il manarah, il «faro» in arabo, il minareto che contrassegna gli spazi della preghiera musulmana.
Copiato dai cristiani, sostituendo alla cella campanaria il balconcino per il muezzin che cinque volte al giorno salmodia il Corano invitando alla preghiera, il minareto è parte imprescindibile della moschea. È il segno dell’islamizzazione: quando i turchi catturarono la preda più ambita, la veneranda Santa Sofia di Costantinopoli, la fecero subito «loro» lasciando quasi intatti gli interni, cancellando solo dalle pareti e dalle cupole le aborrite immagini umane, ma circondandola di quattro, altissimi «fari».
È proprio contro questo segno che sembra avere votato la Confederazione elvetica, con disappunto delle gerarchie cristiane. Questa sorta di compendio, di sintesi della storia e della cultura europea, piantata nel cuore del Continente, dove fa convivere le due grandi radici, la latinità e il germanesimo, ha detto no. No alla convivenza esplicita, avvertibile già a colpo d’occhio, della croce con la mezzaluna, del campanile con il minareto. Le bianche montagne, le verdi vallate, i laghi azzurri non hanno nulla a che fare con i deserti e le steppe da cui spuntarono i maomettani, tante volte contenuti a suon di spada (e le milizie elvetiche fecero la loro parte) e che ora muovono silenziosamente ma implacabilmente a una nuova conquista, varcando le frontiere spesso in modo abusivo.
La Svizzera non fa che confermare il «complesso dell’assedio» che sempre più va diffondendosi in Europa.
Qualcosa come l’allarme dei «barbari alle porte» che contrassegnò gli ultimi secoli dell’Impero romano.
Può esserci del positivo, malgrado le rampogne dei vescovi: innanzitutto, la riscoperta della nostra civiltà e cultura, abbandonando quell’«inspiegabile odio di sé che caratterizza da tempo l’Occidente», per usare le parole di Joseph Ratzinger quando ancora era cardinale e ricordava agli europei che nella loro storia le luci, malgrado tutto, prevalgono sulle ombre. (Corriere della Sera, 30 novembre 2009)


Quando la Chiesa salva la pace e i popoli grazie alle sue "ingerenze"

Venticinque anni fa l’o­pera di mediazione della Santa Sede riu­scì a scongiurare un conflitto incomben­te tra Cile ed Argentina che si contende­vano il possesso del canale di Beagle, al­l’estremità meridionale del continente la­tino- americano. Una vertenza secolare, riesplosa tra l’ultimo scorcio degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta sul­l’onda del virulento nazionalismo fomen­tato dalle dittature militari dei due Paesi. C’era un clima esagitato nel Cono Sud do­ve nel 1982 sarebbe scoppiata la guerra delle Falkland-Malvinas tra la Gran Bre­tagna della signora Thatcher e l’Argenti­na del generale Videla, mentre il Cile di Pinochet tifava apertamente per gli in­glesi. A Buenos Aires e a Santiago si mo­bilitavano gli eserciti. Lo scontro armato sembrava inevitabile. Fu evitato grazie al coraggio di Giovanni Paolo II che volle in­tromettersi nella faccenda e inviò nelle due capitali un suo emissario, nonostan­te il rischio di un clamoroso fallimento. Dopo cinque anni di serrate trattative la difficile media­zione della Santa Sede fu coronata da successo ed il 29 novembre del 1984 l’Argentina, nel frattempo tornata alla democrazia, ed il Cile, con Pino­chet ancora al po­tere, firmavano u­no storico accordo di pace.
L’anniversario è stato celebrato ieri in Vaticano dalle due presidentesse Bachelet e Kirchner alla pre­senza di Benedetto XVI che ha ricordato «l’instancabile lavoro» a favore della pace condotto da Giovanni Paolo II. E certa­mente, se il suo intervento non cadde nel vuoto fu perché seppe risvegliare quella comune vocazione di fraternità e di ami­cizia tra due popoli di tradizione cattoli­ca.

È un fatto che riempie di legittimo orgo­glio quei Paesi. E dovrebbe far riflettere noi europei. L’intervento di Papa Wojty­la nella contesa per il canale di Beagle s’i­spirava allo stesso principio enunciato da Pio XII nel 1939: «Nulla si perde con la pace, tutto può andare perduto con la guerra». Ma, come sappiamo, non venne ascoltato. Anzi fu deriso e minacciato in nome di ideologie follemente totalitarie e radicalmente anti-cristiane. La vecchia Europa tradiva le propri origini e s’avvia­va alla catastrofe. È risalita dall’abisso do­ve giacciono decine di milioni di morti ed è rinata nella pace e nella prosperità. Si è data perfino una bandiera con 12 stel­le che richiamano la simbologia maria­na. Ma ancora oggi l’Unione Europea non intende riconoscere le proprie radici cri­stiane, mentre una recente sentenza di una Corte che fa capo al Consiglio d’Eu­ropa vorrebbe bandire il crocifisso dai luoghi pubblici. E da più parti non si per­de occasione d’accusare la Chiesa di vo­lersi intromettere nella vita dei popoli e degli Stati. (Avvenire 29 novembre 2009)


Il Gesuita della Civiltà Cattolica che non ha paura di chi prega, il teologo che chiede libertà religiosa, la storica che sottolinea la piaga del tabù della reciprocità

“Non metto in dubbio che in alcuni paesi musulmani i cristiani soffrono, ma a maggior ragione un cristiano deve battersi perché ai musulmani venga concessa piena libertà d’esercizio della propria fede. Solo così è possibile e ammissibile chiedere libertà in casa loro. E poi: che paura fa un
uomo che prega?”. In che senso? “Il voto in Svizzera mi sembra dettato dalla paura dello straniero. Ma che paura può fare un uomo che prega?”. (Giovanni Sale, gesuita, redattore storico della Civiltà cattolica, che all’islam ha dedicato un recente libro – “Stati islamici e minoranze cristiane” (Jaca Book, 2008)
George Weigel, saggista cattolico americano di grande successo e biografo di Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI, ci dice che “come regola generale non dovremmo violare la libertà religiosa al fine di dimostrare il fallimento altrui nell’onorare il più elementare diritto umano. Ma nella guerra delle idee al jihadismo, l’occidente deve essere all’offensiva e fare della libertà religiosa il
perno del dialogo interreligioso. La libertà di culto spezza il fanatismo e l’unione di religione e politica. Senza questa, Ahmadinejad è solo un lunatico. Con quel potere, è l’uomo più pericoloso della terra. Spero che il voto svizzero concentri l’attenzione sugli stati islamici. Ma non sono ottimista”.
“In Europa il principio della reciprocità è stato rifiutato anche dalle chiese in declino, che ci ripetono che il cristianesimo deve essere tollerante e accogliente con lo straniero. Ma poi rifiutano il principio della reciprocità, così come hanno fatto le élite europee. Secondo la sharia, non è permesso costruire chiese e sinagoghe, il culto cristiano non può essere aperto e visibile nell’islam, tanto che solo in Israele i cristiani hanno vita pubblica. Il tabù della reciprocità nasce dall’odio di sé, mentre i governi hanno soprattutto paura di reazioni economiche. Non si è fatto nulla per proteggere la cristianità in medio oriente e il risultato è stata la palestinizzazione dell’Europa contro Israele. La resa europea sulla reciprocità fa parte della dhimmitudine applicata ai cristiani e agli ebrei nell’islam”. (Bat Ye’or, storica svizzera autrice di volumi di fama internazionale sull’estinzione della cristianità e dell’ebraismo nel mondo islamico (l’ultimo è “Il declino della cristianità sotto l’islam”, in italiano per Lindau). (Il Foglio 1 dicembre 2009)

LA SENTINELLA. Frammenti quotidiani imperdibili. 30 novembre 2009




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UNO SGUARDO
Gli editoriali






Felicità a 5000 Euro ad abbattere nuovi muri. Dove l'essere segue l'agire


http://www.comitatoveritaevita.it/libs_site/imgview.php?id=82&size=middle"Di quella speciale felicità, vent' anni dopo, si sente una mancanza struggente...Il solo augurio che possiamo fare ai nostri figli è poter vivere almeno un paio di ' 89, chissà dove e chissà come. I muri da abbattere non mancano. Spesso sono invisibili" . (Michele Serra, L'Amaca, La Repubblica, 10 novembre 2009).
Parole di Michele Serra, guru della satira, campione di quel mondo partorito dal '68, ideologie e sogni frantumati, e tutti a riciclarsi intellettuali catodici, manager e profeti. Queste parole fotografano fedelmente la crisi epocale che sta vivendo la nostra generazione, quell'emergenza educativa di cui parla spesso il Papa. Ad un mito se ne deve sovrapporre un altro. Poco importa che il primo si sia rivelato falso e illusorio. Riflessione e conversione non sono di casa. Occorre abbeverarsi a nuovi sogni, e cercare nuove felicità.

Antonello Iapicca Pbro



Idolatrie strangolauomo: Londra Fecondazione gratis se dici basta ad alcol e sigarette


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IL SEGNO DEL GIORNO
"E questo sarà per voi il segno:
troverete un bambino in fasce
che giace in una mangiatoia"




IL PAPA: LA TRINITA' E LA VITA

Il Papa: La Trinità modello e fonte di unità nella diversità.


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0b/Angelsatmamre-trinity-rublev-1410.jpgL’immensa gioia che ci procurano il pensiero, l’ammirazione e la lode della Santissima Trinità, fonda e sostiene l’impegno concreto di ispirarci a tale modello perfetto di comunione nell’amore per costruire le nostre relazioni umane di ogni giorno. La Trinità è veramente comunione perfetta! Come cambierebbe il mondo se nelle famiglie, nelle parrocchie e in ogni altra comunità i rapporti fossero vissuti seguendo sempre l’esempio delle tre Persone divine, in cui ognuna vive non solo con l’altra, ma per l’altra e nell’altra! Lo ricordavo qualche mese fa all’Angelus: "Solo l'amore ci rende felici, perché viviamo in relazione, e viviamo per amare e per essere amati" (L’Oss. Rom., 8-9 giugno 2009, p. 1). È l’amore a compiere questo incessante miracolo: come nella vita della Santissima Trinità, la pluralità si ricompone in unità, dove tutto è compiacenza e gioia. Con sant’Agostino, tenuto in grande onore dai Vittorini, possiamo esclamare anche noi: "Vides Trinitatem, si caritatem vides - contempli la Trinità, se vedi la carità" (De Trinitate VIII, 8,12).




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LA TORRE DI BABELE

Per questo la si chiamò Babele,
perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra
e di là il Signore li disperse su tutta la terra





La vita sorprende la scienza: il caso di un uomo ritenuto in stato vegetativo, ma era cosciente


In stato vegetativo per 23 anni Rom racconta la sua rinascita. Era dato per spacciato. Finché un neurologo lo ha sottoposto ripetutamente ad alcuni test. E ha scoperto che la vita pulsava.

Testamento biologico? Creduto in coma per 23 anni "Capivo e cercavo di urlare"
L’umiltà di tornare al capezzale di malati etichettati come persi

La mamma: «Mai persa la speranza»


Ecco la spy story informatica che ha messo in imbarazzo i catastrofisti climatici




“Sono abituato ad avere a che fare con tutta la faccenda del 1998, e la possibilità che si stia andando verso un periodo più lungo – 10 anni – al di là di quanto ti aspetti dalla Niña. Sarà speculazione, ma se questa possibilità la vedo io, c’è il rischio che la vedano anche altri. Ad ogni modo, penso che taglierò gli ultimi punti dalla curva prima del mio prossimo discorso, in modo che quel trend verso il basso sembri l’effetto della fine della serie, piuttosto che il risultato dei recenti anni freddi”.




Pedofobia! Il tradimento delle diagnosi in gravidanza



http://www.sapere.it/tca/minisite/medicina/tuttomedicina/ico_images/v13t0882.jpgIn questa giornata che celebra la carta dei diritti dei bambini, ci guardiamo intorno e vediamo un mondo che semplicemente i bambini non li sopporta. E’ un mondo pedofobico, altro che pedofilia! La pedofilia è un fatto da codice penale, ma la pedofobia è una coltellata al codice morale che abbiamo scritto dentro di noi. E “pedofobi” siamo tutti noi, che non vogliamo figli se non quando siamo vecchi. Che vediamo i bambini come se non fossero bambini, ma piccoli giocattoli, passatempi.


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DISCERNERE
Scrutare al di là degli eventi






Un cattolico adulto alla guida della UE?


http://www.planetrulers.com/images/rulers/belgium_herman-van-rompuy.jpgHerman Van Rompuy chi è costui?
Questo Carneade della politica internazionale è appena stato nominato primo presidente dell’Unione europea.... Il Vaticano non ha dimenticato quella sgradita visita che il 15 aprile scorso l’ambasciatore belga fece al ministro degli Esteri vaticano Mons. Dominique Mamberti per trasmettergli la risoluzione del parlamento di Bruxelles contenente la «condanna delle dichiarazioni inaccettabili del Papa in occasione del suo viaggio in Africa» e la conseguente nota di protesta ufficiale presso la Santa Sede.
Neppure la Spagna zapaterista o la laicissima Francia erano mai arrivate a tanto.
La risoluzione di condanna contro Benedetto XVI è stata approvata dal parlamento belga il 3 aprile 2009 con 95 voti a favore (compresi i cristiano-democratici fiamminghi, cui appartiene il premier Van Rompuy), 18 contrari (nazionalisti fiamminghi insieme all’estrema destra) e 7 astenuti.




Romano Scalfi: vi racconto la resistenza della Chiesa clandestina in URSS



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Oggi è alla portata di tutti, in Russia come da noi, conoscere le vicende della persecuzione contro la Chiesa e la fede nell’Urss ad opera del comunismo sovietico; sempre che si sia interessati all’argomento.

Non si può dire altrettanto dell’attività della Chiesa clandestina, di cui si sapeva poco e molto confusamente. L’impressione generale era che si trattasse di un fenomeno di poca rilevanza. A sfatare questa opinione è uscito recentemente a Mosca il libro di Aleksej Beglov, membro dell’Accademia delle Scienze, noto studioso del fenomeno religioso che ha il merito di aver attinto largamente ai documenti segreti del Soviet per gli affari della religione.


Continua



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ANNUNCIARE
L'instancabile attività della Chiesa






Dalla Galilea, impulso alla nuova evangelizzazione dell'America Latina. Più di 150 Vescovi presenti a un Congresso del Cammino Neocatecumenale


KORAZIM, martedì, 24 novembre 2009 (ZENIT.org).- Più di 150 Arcivescovi e Vescovi provenienti dall'America Latina si sono riuniti la settimana scorsa nel centro internazionale “Domus Galilaeae”, gestito dal Cammino Neocatecumenale, per un Congresso sulla nuova evangelizzazione nei rispettivi Paesi.

L'incontro con l'équipe responsabile del Cammino Neocatecumenale, formata da Kiko Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi, ha trattato la situazione della Chiesa e del mondo, e i Vescovi hanno condiviso le proprie esperienze pastorali.

Continua


Olanda: dopo il diluvio (post-conciliare) segnali di rinascita. Grazie ai movimenti e alle nuove comunità. Mons. Piacenza: Olanda nuova primavera


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/0/02/Seminario_R_M_.png“Ho avuto l’impressione di una nuova primavera per la Chiesa olandese”. Così il segretario della Congregazione per il Clero, mons. Mauro Piacenza ha definito l’incontro che ha avuto ad Amsterdam, su invito dei vescovi e dei rettori nel quadro dell’Anno Sacerdotale, con oltre cento seminaristi dei quattro seminari dei Paesi Bassi. Un incontro a cui ha preso parte anche il primate olandese mons. Willen Eijk, arcivescovo di Utrecht e l’arcivescovo di Haarlem-Amsterdam, mons. Joseph Maria Punt, che ha promosso l’evento.



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BAGAGLIO A MANO
Materiale utile ad approfondire
per annunciare e incarnare il Vangelo






Scola: le chances di un cristianesimo vivo oggi


http://www.katolsk.no/utenriks/personer/scola/foto1.jpgIn questa intervista il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, parla della situazione “precaria e traballante” in cui si trova l’uomo postmoderno e delle chances del cristianesimo. La sfida educativa, l’esperienza elementare, le neuroscienze, il crocifisso e il riaccadere dell’avvenimento cristiano dentro tutti gli ambiti dell’esistenza.



A 150 anni dalla malaunità


Ammettiamolo: Garibaldi, Cavuor, Mazzini non hanno fatto risorgere nulla. Da cosa doveva risorgere la patria delle università, della scienza, della medicina, dell’arte, di Dante, Giotto, Cimabue, Petrarca….? La storia degli stati pre-unitari è storia sovente gloriosa, di repubbliche come Genova e Venezia, che hanno dominato i mari, di ducati come quelli di Mantova e Parma, delle decine di capitali che costellavano la nostra penisola… Insomma, il “bel paese” dove i romantici venivano a godere l’arte, la poesia, la musica, la buona cucina… Da cosa dovevamo risorgere, se non, come voleva Cavour, dalle tenebre della storia cristiana? L’unità politica ed economica era forse un’esigenza, benché i popoli della penisola non ne sapessero nulla. Anche Pio IX e buona parte del clero italiano la avrebbero appoggiata. Nei primi anni del Risorgimento non mancavano i sacerdoti e i seminaristi che partivano volontari, che agitavano la coccarda tricolore nelle strade, che si arruolarono nella I guerra di indipendenza. Ma ad un certo punto non fu più possibile farlo, perché si capì che chi si stava appropriando del movimento di unificazione voleva un’Italia elitaria, “illuminata”, che tagliasse le sue radici col passato.




Stalker: Parole mutanti


Mi impressiona che la parola stalker abbia assunto un significato del tutto negativo. Ieri sui giornali vi erano titoli, per via di un tragico fatto di cronaca, con questa parola, intendendo un persecutore molesto, di solito di genere maschile, pur essendoci più rari casi anche femminili. Si tratta di quei ex mariti, di quei ex fidanzati che non si rassegnano alla fine di una relazione e diventano ossessivi fino alla violenza fisica, fino alla morte. Invece il termine Stalker mi fa venire in mente l’omonimo e poetico film di Tarkovskij (1979), in cui lo Stalker è un inseguitore di verità sui propri desideri; è un uomo di fede, anzi è un povero di spirito...




Agostino oggi. Leggere il filosofo santo e scoprire che ha molto da dire su sesso, tempo libero



http://www.diocesi.parma.it/new/images/IconeDipinti/s.agostino.jpgLeggendo recentemente gli scritti e la vita di Agostino, mi sono reso conto di quanto la storia d’Europa debba al cristianesimo, in ogni senso. I santi, infatti, non sono, come si potrebbe pensare, uomini di Dio, di preghiera, di carità, e nulla più. Sono stati, in ogni tempo e in ogni paese, anche grandi civilizzatori; “umanisti” ben più straordinari dei filologi di età rinascimentale; personaggi storicamente ben più influenti degli Alessandro Magno, dei Cesare e dei Napoleone.






Il mezzo è il messaggio divino. Il cattolicesimo verace di Marshall McLuhan, teorico del villaggio globale


http://www.parrocchiasantostefano.it/foto/singole/articoli/missionari.gifIl “Catechismo della chiesa cattolica” è uno strumento capace di fornire risposte semplici a questioni terribilmente complesse. Parola di Marshall McLuhan. Proprio lui, il padre di tutti i guru dei mezzi di informazione del Ventesimo e del Ventunesimo secolo. Va da sé che il catechismo in oggetto è quello dei tempi in cui un catechismo era, appunto, un catechismo e non la risciacquatura di marmitta clericalsociologica che, oggigiorno, riesce solo a dare risposte terribilmente complesse a domande semplici.



Rahner: La personalità enorme e «pericolosa» del filosofo che «voleva troppo»


http://www.traditioninaction.org/RevolutionPhotos/Images/099_RahnerRatzinger.jpgDa un po’ di tempo a questa parte vengono alla luce in modo crescente pubblicazioni critiche nei confronti della teologia di Karl Rahner. L’importanza di Rahner per la teologia (e non solo per quella) del nostro tempo è difficilmente sopravvalutabile. Ci troviamo indubbiamente davanti ad un gigante del pensiero. E’ noto l’elogio che ne ha fatto a suo tempo Hans Urs von Balthasar, che può essere a buon diritto considerato un suo fiero avversario: «Considero Karl Rahner, nell’insieme, la più robusta intelligenza teologica del nostro tempo». L’influenza di Rahner fu importante nel concilio ecumenico Vaticano II – di cui è stato perito – e nel burrascoso periodo del postconcilio, paragonato da Benedetto XVI a una «battaglia nella notte». Direi che soprattutto qui la sua impronta si è rivelata determinante: attraverso i suoi tanti e potenti discepoli e un certo modo di affrontare le questioni religiose da lui inaugurato.

Rahner in fumo


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