Messori e le tre ore di Ratzinger
Vittorio Messori al Papa in Piazza San Pietro: Gli ho ricordato che sono oramai 25 anni che è uscito “Rapporto sulla fede”. “Non ci credo”, mi ha risposto. “Davvero”, gli ho detto io. E poi: “Sarebbe il momento di fare un ‘Rapporto sulla fede II’. Lei mi dia tre giorni. Ci chiudiamo in clausura come facemmo a Bressanone nel 1984 e il libro è fatto”. “Tre giorni?”, mi ha domandato. “Ma dottore, non ho nemmeno tre ore! Comunque le prometto che ci penso”. Poi si è allontanato di qualche passo. Quindi si è voltato e di nuovo mi ha detto: “Non ho nemmeno tre ore”.
30 dicembre
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
IL COMMENTO
Anna era lì, sola con il suo Dio, con in seno la speranza di tutto il suo Popolo. Ed ora, in un istante, dopo decine d'anni trascorsi tra digiuni e preghiere, la Grazia di un incontro. Non era stata inutile la sua vita, anzi. La vecchiaia è feconda in una carica profetica dirompente. Quante donne anziane e quanti uomini vivono ai bordi della società, dalla panchina dei giardini pubblici ad una sedia in un angolo della casa; se non peggio, dimenticati in un ospizio. No, la vecchiaia è il tempo della preghiera più intensa, l'intimità colma di attesa del compimento di tutta una vita. Gli anziani sono come le antenne che ricevono ansie, speranze, angosce e desideri di tutta la famiglia per ritrasmetterle a Dio. Non sono soli, sono lasciati liberi per Dio. E a loro, come ad Anna, è concesso, in una pienezza di vita che gli anni precedenti non hanno conosciuto, la Grazia dell'incontro più importante, quello decisivo, per loro e per le loro famiglie. Saranno gli anziani, i nonni a parlare a figli e nipoti, nuore e generi, di quel Bambino, della salvezza e del compimento, la redenzione a quanti attendono afferrati e distratti da mille impegni, un senso alle proprie vite. Anna dunque, il culmine della vita, la parte migliore, la più saggia, la pià santa, la più feconda. Perchè era proprio nella vecchiaia inoltrata che quel Dio pregato, amato e temuto le aveva risposto; ed ecco ora un Bambino, piccolo per lei piccola, umile per lei umile, nascosto per lei nascosta. Così Dio incontra i suoi figli. Nulla d'eccezionale, piuttosto lo stupore d'un evento atteso e accaduto nella semplicità d'un Bimbo che nasce. Così è la nostra storia con Dio. Viene a noi nelle sembianze semplici della vita d'ogni giorno, viene a trovarci e a saziare le speranze che ci colmano il cuore.
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UN'ISOLA COME LA GROTTA DI BETLEMME, COME LA CROCE GLORIOSA DI GERUSALEMME
ECCO IL REGALO DI NATALE PER TUTTI VOI: "L'ISOLA" UNO DEI PIU' BEI FILM MAI VISTI.
PER PENSARE, PER PREGARE, PER AMARE CRISTO
Un film meraviglioso, senza alcuna enfasi. Da gustare e assaporare sino in fondo. La profonda conoscenza di se stesso, il primo grado dell'umiltà. E l'abbandono totale e senza condizioni all'amore e alla misericordia di Dio. Lo svelamento dei pensieri più profondi alla fine di un'esistenza vissuta con Cristo e con Lui nascosta in Dio. La vita semplice crocifissa con Cristo, la follia d'una sapienza che trapassa la carne e giunge sino all'essenza vera e autentica delle cose, dell'uomo e della storia. La santità che sgorga per pura Grazia in un uomo avvinto dall'amore e ad esso aggrappato come all'unica ancora di salvezza. La vita che diviene preghiera, quella preghiera incessante del cuore che si fa respiro dell'anima. Tutto ciò, e molto di più è questo film, da guardare con tutta la famiglia, e riguardare da soli, pregando, come dinnanzi ad un'icona. Sì, perchè l'icona della Gloria di Dio è l'uomo vivente, ed il protagonista di questo film è un uomo vivo nel fuoco dello Spirito Santo, anche se agli occhi mondani e superficialmente religiosi appare morto. E' il senso più profondo del Natale, la stoltezza che salva il mondo, i vagiti di un Bimbo che bagnano di misericordia le nostre povere esistenze sperdute. La grotta di Betlemme è la caldaia dove vive rintanato il Padre Anatoli, bambino apparentemente capriccioso per la sciapa mentalità moralista e legalista degli intelligenti che credono d'aver compreso tutto. Un bambino che conduce i suoi fratelli come in un cammino di conversione, un catecumenato al fondo della verità su stessi e su Dio, all'acqua del battesimo. A poco a poco, come attraversando una sorta di scrutini, i monaci suoi compagni saranno introdotti nello splendore dell'umiltà, la verità che si unisce prodigiosamente alla Verità che è Dio stesso. Impareranno a riconoscere le trappole del demonio, a guardare in faccia i peccati veri che avvelenano il cuore, la terribile mancanza d'amore e come l'amore non è sforzo ma una Grazia che procede dal sentirsi perdonati da Dio. Impareranno anche il combattimento quotidiano contro le insidie e le tentazioni del demonio, armati della sola invocazione del dolcissimo e onnipotente Nome di Gesù. Così come chiunque cerchi i miracoli di Padre Anatoli incontrerà piuttosto parabole urticanti che smascherano false pietà e alienazioni spirituali. Come nella Scrittura il miracolo solleva lo sguardo all'incontro e all'intimità con Cristo. Se così non fosse a nulla varrebbero i segni. Così è per il Natale, Festa che può facilmente scivolare nello sciapo sentimentalismo. Betlemme anuncia Gerusalemme, la mangiatoia indica la Croce. Il Bimbo prelude al Crocifisso. Per questo il film trasuda Natale e Pasqua, perchè vivida brilla la Croce Gloriosa di Cristo. La vita dello stareč Padre Anatoli è infatti segnata da un evento lancinante come un chiodo che lo crocifigge. Tutta la sua vita sarà legata a quell'evento, e lui stesso percorrerà un cammino di umiltà e semplicità che lo consegnerà alla lode del Dies Natalis, alla veste bianca del battesimo eterno. Con Anatoli possiamo guardare alla nostra vita, agli eventi passati o presenti che ci inchiodano alla Croce, spesso muta e lancinante presenza che intristisce e angoscia le nostre vite. Con lui possiamo scoprire come proprio nell'esatto momento in cui i chiodi han trafitto le nostre carni - quell'evento che oggi, potendo, cancelleremmo dalla nostra storia, credendo che eliminandolo, potremmo vivere meglio e sereni - quell'istante che ci ha crocifissi è lo scrigno misterioso che custodisce la Verità, il seme di Grazia che ci tiene avvinti a Dio e ci fa bramare la salvezza. Quell'istante che ci ha crocifisso, come ogni momento in cui qualcuno o qualcosa perfora le nostre vite, sono ben altro di quel che crediamo. E' lì, in quell'istante che ha inizio la vera vita, come nella grotta di Betlemme, Dio fatto carne preparava la nostra carne ad entrare nel Cielo. Buona visione, e che Dio ci conceda vedere la luce nelle nostre storie, la Verità del suo amore in ogni piega della nostra vita, prodigio dischiuso sull'eterno amore di Dio come il sepolcro di Gerusalemme, come la scena che chiude il film.
Antonello Iapicca Pbro
QUI PER VEDERE IL FILM:
Il regalo di Natale per voi. Lo splendido film L'Isola in italiano
che giace in una mangiatoia"
LA GIORNATA PER LA FAMIGLIA A MADRID: "IL FUTURO DELL'EUROPA PASSA PER LA FAMIGLIA"
MADRID PRESEPE D'EUROPA
Nulla. E' passata ormai questa domenica 27 dicembre 2009 e, aprendone i siti web, scopriamo che per i media non è successo assolutamente nulla. Più di un milione di persone, centinaia di migliaia di bambini, famiglie d'ogni angolo d'Europa nel gelo di Madrid. Nulla. Esattamente come duemila anni fa a Betlemme. Il mondo non ha occhi, anzi non vuole averli, e li chiude. Bene, è esattamente quello che ci aspettavamo. E' il fallimento mediatico il segno incontrovertibile del successo dell'evento. Perchè le cose di Dio sono così. Non destano interesse mediatico, non cercano palcoscenici mondani. Le cose di Dio sono. Come Egli è Colui che è, e basta. Il suo essere oltre la morte che erode ogni vanità sostiene l'universo e la vita di ciascun uomo. Come la famiglia cristiana apparsa viva, serena e felice a Madrid. Esiste, è, e questo basta. La Chiesa risvegliata da quest'impeto di gioia è lì, in cima al monte, sul candelabro, e illumina la notte del mondo.
Ed è scritto che il mondo preferisca le tenebre, rifiuti l'evidenza dell'amore di Dio, sfugga alla verità. Per questo, paradossalmente, proprio l'umano fallimento di un evento eccezionale silenziato ad arte, ne decreta il successo. Perchè il successo di Dio passa per il fallimento umano. Così Dio illumina le tenebre, come duemila anni fa nella notte di Betlemme, e come poi, dopo trent'anni in un sepolcro di Gerusalemme, ha squarciato di luce il nero della morte. Il successo di Dio infatti è smascherare e annientare la menzogna annunciando e compiendo la verità. E' l'abbondanza del peccato a far sovrabbondare la Grazia. Dio ama, e Madrid oggi grondava amore
Gli organizzatori lo avevano ripetuto: non è una manifestazione contro, è una pura testimonianza, innanzi tutto per la Chiesa e poi per l'Europa che sta abbandonando la fonte della della vita e uccidendo la famiglia. Così è stato. Eccole allora le famiglie che Dio ha donato alla Chiesa e al mondo. Eccole a costruire le cattedrali del Terzo Millennio, allineando, non già mattoni di pietra come fecero i poveri nel medioevo, ma le pietre vive, i figli della Grazia, i frutti dell'Humanae Vitae compiuta in obbedienza alla Chiesa. Eccole le famiglie unite, e sane, e feconde secondo la volontà d'amore di Dio. Eccole a risplendere nell'oscurità di quest'Europa. Eccole a Madrid, ritornare oggi esattamente dove quarantacinque anni fa ebbe inizio la loro avventura.
Molti dei papà e delle mamme oggi presenti a Madrid nascevano in quegli anni sessanta, quando, tra gli zingari delle baracche di Palomeras Altas alla periferia della stessa Capitale spagnola, Kiko Argüello, un giovane pittore, e Carmen Hernandez, una ragazza colma di zelo missionario, afferrati dallo Spirito Santo, davano inizio al Cammino Neocatecumenale. Nulla immaginavano questi due ragazzi di quello che sarebbe accaduto. Ma sapeva tutto Dio. Infatti, mentre a Roma lo Spirito soffiava sul Concilio Ecumenico Vaticano II, e mentre Paolo VI, solo e e assediato, firmava l'Humanae Vitae, l'Enciclica più profetica, Dio stesso, tra quelle baracche di Madrid, si stava preparando un resto fedele, il popolo nel quale, assieme a tanti altri fermenti e movimenti donati alla Chiesa, avrebbe poi compiuto quanto andava ispirando alla sua Chiesa. L'annuncio del Kerygma, la Buona notizia della vittoria sulla morte di Gesù Cristo, si incarnava nelle vite disastrate di quegli zingari e i fermenti del rinnovamento liturgico si realizzavano nelle celebrazioni vive e vivificanti di una comunità cristiana che andava apparendo tra quelle baracche. Ma nulla lasciava presagire il terremoto di bene che lo Spirito Santo, in quel fazzoletto di mondo, avrebbe scatenato nella Chiesa e nei cinque continenti. Come a Betlemme, come in quella tomba a Gerusalemme, come oggi a Madrid. Lì, tra i poveri più poveri, lontano dai riflettori, Dio stava gestando un cammino di conversione, un'iniziazione cristiana nella forma di catecumenato che ha raccolto milioni di poveri e piccoli in tutto il mondo, i lontani dalla Chiesa, i peccatori incalliti, i pagani e i neopagani, e quanti han sofferto famiglie distrutte, gli alcolizzati, i drogati, i perduti dentro vite senza senso. Attraverso il Cammino Neocatecumenale, la Chiesa li ha poi gestati alla fede, e Dio ne ha ricostruito vite e famiglie riconsegnando dignità perdute. Soprattutto, è apparsa la comunità cristiana capace di testimoniare, nella vita reale e quotidiana, i segni di una fede adulta, l'amore e l'unità. In essa si salvano e formano le famiglie; in essa sono sostenute nel combattimento, specie quello sostenuto dai figli assediati da ogni dove. Nella comunità si impara a trasmettere la fede alla seguente generazione. Per questo, se Il futuro dell'Europa passa per la famiglia, il futuro della Chiesa passa per la comunità cristiana. E qui il nucleo di vita nascosto della manifestazione di oggi, gravida di frutti che neanche possiamo immaginare.
La vittoria di Cristo ha donato vita eterna a queste famiglie, come ha detto Kiko durante l'incontro. In questa vita più forte della morte e del peccato i genitori han superato l'egoismo aprendosi alla vita che ha zampillato figli come gocce d'oceano. Per questo sono accorsi per testimoniare la fedeltà di Dio alle sue promesse e dire oggi alla Chiesa e al mondo: "Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato" (Is. 8,18).
Così, come tanti anni fa lo furono gli iniziatori, i figli dei poveri liberati di Palomeras son tornati tra i poveri di questo popolo europeo privato di vita, gioia e dignità. Da qui, da dove è germinato il Cammino Neocatecumenale, può ripartire l'Europa, dalla famiglia cristiana curata e amata dalla Chiesa.
Il silenzio attorno, l'apparente irrilevanza mondana, mediatica e politica di questo concretissimo essere di Dio in questa Europa, è la notte che presagisce il miracolo più umile e fecondo, il segno dato a noi tutti. A Betlemme fu un bimbo adagiato in una mangiatoia, e Maria e Giuseppe, una famiglia riparata in una grotta a donare al mondo la Vita e l'amore che non muoiono. Oggi a Madrid, il presepe d'Europa, Dio ha rinnovato lo stesso segno: queste famiglie e i loro bambini deposti nella greppia di questa società. E' questa la Parola fatta carne che Dio ha voluto donare agli uomini di questo tempo, affinchè, come diceva il Papa nell'omelia della notte di Natale, possa essere guardata e così plasmare un cuore di carne capace di amare. Queste famiglie sono oggi la speranza visibile che Dio ci dona: "Quando vediamo Lui, il Dio che è diventato un bambino, ci si apre il cuore. Nella Notte Santa Dio viene a noi come uomo, affinché noi diventiamo veramente umani". Così Dio si è mostrato oggi all'Europa perchè l'Europa apra il cuore; così continuerà a mostrarsi, nei volti e nelle storie sante di queste famiglie, dei loro figli, perchè ogni uomo possa ritornare ad essere umano, per formare famiglie umane, ad immagine della Trinità, famiglia divina dalla quale tutti siamo nati e nella quale tutti attingiamo forza, vita e gioia.
Antonello Iapicca Pbro
SPECIALE INCONTRO DI MADRID DEL 27 DICEMBRE
IL FUTURO PASSA PER LA FAMIGLIA
AGGIORNAMENTI:
- Se difende la famiglia la piazza è censurata. La giornata di Madrid vista da Angela Pellicciari. Su Libero
- Lo sconosciuto Francisco José Gómez di Argüello Wirtz. Kiko. Profilo e testimonianza
- Famiglie d’Europa in 700mila a Madrid Testimoni di futuro
- L’allegria di un gioioso esercito di bambini contagia la città nonostante il clima gelido la festa
- Spagna, un milione di sì al «progetto» famiglia
- Più di un abbraccio continentale. A Madrid la celebrazione europea (Osservatore Romano)
- Così i vescovi spagnoli badano alla qualità e non alla quantità della piazza (Il Foglio)
- Un milione di persone a Madrid per la Festa della Santa Famiglia
- Il saluto di Benedetto XVI al 'Family Day' di Madrid: la famiglia la migliore scuola per imparare a vivere i valori che danno dignità alla persona
- Il Papa: offrire la testimonianza, serena e ferma, della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna
- Omelia del Card. Rouco Arcivescovo di Madrid nella Eucarestia per la Santa Famiglia
- Famiglia vuole dire futuro. Intervista con il vescovo Reig Pla sulla celebrazione a Madrid il 27 dicembre
MULTIMEDIA
- Audio e download di tutti gli interventi alla manifestazione di Madrid.
- Kiko Argüello interviene alla manifestazione "Il futuro dell'Europa passa per la famiglia". Audio e download
- Video completo della Eucarestia per la famiglia nella Plaza de Lima di Madrid
- Immagini dell'incontro delle famiglie di Madrid
LA GIORNATA PER LA FAMIGLIA DI MADRID E GLI ECHI MISTERIOSI DOVE MENO TE LO ASPETTI (A NON USAR LA RAGIONE, SE NON PROPRIO LA FEDE...)
- Prove di una clamorosa conversione del new labour sulle politiche familiari. LA CONFESSIONE DI ED BALLS: “SCUSATE, ABBIAMO SBAGLIATO”
- Contrordine compagni: moltiplicatevi! La politica del figlio unico ha fatto della Cina un paese di maschi vecchi e soli. Ora il passo indietro
LA PREPARAZIONE
- INTERVISTA AL FOGLIO: Kiko Argüello, fondatore del Cammino neocatecumenale, ci spiega la festa del 27 dicembre per “aprirsi alla vita... E La Chiesa deve dirlo forte!"
- INTERVISTA A RADIO MARIA: KIKO ARGUELLO SULLA MANIFESTAZIONE "IL FUTURO DELL'EUROPA PASSA PER LA FAMIGLIA". AUDIO E DOWNLOAD
- Il 27 dicembre grande incontro europeo delle famiglie a Madrid
- Kiko Argüello: Il futuro dell'Europa passa per la famiglia. Intervista alla Radio Cope
- KIKO ARGÜELLO: INTERVISTA VIDEO SU INTERECONOMÍA TV
ARGOMENTI
- Il futuro della famiglia sta nell’ essere aperti alla vita
- Ciò che ha vinto il paganesimo sterile è stata la famiglia cristiana. Durante l’Impero Romano, come oggi in Europa, non avevano figli
- L'inverno demografico e il futuro dell’Europa
"Va, metti una sentinella;
ch’essa annunzi quel che vedrà!"
NATALE
- L’eredità di Abramo dono di Natale. Un testo del cardinale Joseph Ratzinger apparso sull’Osservatore Romano del dicembre 2000
- Il Verbo abbreviato. Intensa riflessione di Henri de Lubac sull'Incarnazione
- Gesù Bambino sotto la Sfinge. La fuga in Egitto e la ricerca storica
- Te Deum: il canto di ringraziamento.
CRONACA
- Macché Italia colta o burina. E' una sola: ama Leonardo e Belen. di Vittorio Sgarbi
- Il primo "matrimonio" omosessuale in Sud America
- Se si consegna il figlio agli oggetti smarriti per andare in vacanza
- «Espulsa da Betlemme, infedele a casa».
LA CHIESA ED IL PAPA
- L’Algeria scopre le persecuzioni
- Ascoltare bene il Papa per evitare che l’allarmismo ambientale diventi un disastro demografico
- Il valore ecclesiale del processo di beatificazione di Pio XII
DIO E MATEMATICA
- Il segreto dell'armonia. Quel numero divino che scorre nel sangue. Di Vittorio Messori
- La caccia al numero perfetto per trovare il senso della vita
IL 2010 E L'EUROPA . EVANGELIZZARE, NON V'E' ALTRO CAMMINO
- L'Europa convertita dei monaci. Bella intervista a Jean Leclercq
- Il Barocco infinito di Caravaggio
- SOLITUDINE. UN «VIRUS» CONTAGIOSO .
- Aborto: in Spagna primo sì all’aborto di massa
- 2010, RITORNO ALLA LIBERTA'. L’Europa dipende dalla guida morale del cristianesimo, dall’illuminismo e dalla sovranità nazionale. DI ROGER SCRUTON
- Vampiri e pirati sono gli eroi ambigui della letteratura contemporanea
- Regno Unito: intervento della Chiesa sull'educazione sessuale a scuola
- Nelle scuole di Zurigo è "sconsigliato" cantare "Stille Nacht"
- Fuori da casa? Solo se ci si sposa. Indagine Istat: i giovani lasciano la famiglia d'origine principalmente per sposarsi, proprio come 50 anni fa
Il Papa: Facciamoci viandanti verso Dio: nell’essere interiormente in cammino verso di Lui, e anche in cammini molto concreti nella Chiesa
Natale. Ed è subito Eluana. Il suo ricordo emerge vivo tra le luci di questi giorni. E l'acqua, e la sete, e la morte veloce, quasi a togliere il disturbo. E' lei, Eluana, l'icona di questa Natività del 2009. Natale infatti è una corda tesa tra il rifiuto e l'accoglienza, la trincea che segna il fronte d'una guerra mai spenta. Accogliere o rifiutare.
LEGGI TUTTO Natale ed il ricordo di Eluana, Icona della Natività del 2009
- Quando la censura è puro amore. Internet, la porta sull'abisso e il cammino battesimale
- PER APPROFONDIRE, DISCERNERE E AIUTARE I NOSTRI FIGLI. ARTICOLI, INCHIESTE, COMMENTI SU INTERNET, SESSUALITA' E SOCIAL NETWORK
- Quella Piazza e quella Donna Immacolata al centro dell'universo. Il Papa e la bella notizia che salva il mondo.
- La dittatura del non-proletariato e la rivoluzione bevuta in una pillola
- Felicità a 5000 Euro. Dove l'essere segue l'agire
- "Qualcosa" o "qualcuno"? Massabielle, una mamma di nove bambini e una generazione perduta.
- Una briciola di pane, il Big Bang e il Muro di Berlino.
- Un muro senza crocifisso a segnare il vuoto. Da evangelizzare
Su Radio Maria Angela Pellicciari intervista il curatore del sito su Evengelizzazione e inculturazione in Giappone
Inculturazione, incarnazione e missione. Tra teologia ed esperienza. Audio e download
- IL PAPA E LA SUA CHIESA
- TEOLOGIA E POST CONCILIO. PER COMPRENDERE LA CHIESA E L'EUROPA CONTEMPORANEA. IN MORTE DI E. SCHILLEBEECKX
- MISSIONE AD GENTES, MISSIONE ELLA CHIESA. LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE URGENZA IMPRESCINDIBILE
- SPECIALE PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DI PIO XII E GIOVANNI PAOLO II
- LE DONNE E LA CHIESA
CAMMINO NEOCATECUMENALE
SPECIALE CAMMINO NEOCATECUMENALE: ARTICOLI, EVENTI, INTERVISTE
DISCERNERE Uno sguardo profetico sugli eventi
- CRONACHE PER DISCERNERE
- DIO E DARWIN. QUESTIONI DISPUTATE, E FONDAMENTALI. SENZA ANTROPOLOGIA CRISTIANA IL NULLA SOMMERGERA' TUTTO E TUTTI
- DA NON PERDERE (SE LI AVETE PERSI)
- MINARETI, ISLAM E FUTURO DELL'EUROPA
- INQUINAMENTO E BUFALE AMBIENTALISTE. ORIENTARSI ALLA LUCE DEL MAGISTERO E DELLA VERITA'
- STORIA STRAVOLTA E STORIA ILLUMINATA
- Oddio, li turchi. Guida preventiva alle cattiverie che vi diranno i progressisti sulla persecuzione dei cattolici spagnoli
BIOETICA E DINTORNI
IL COMBATTIMENTO ESCATOLOGICO. PER LA VITA E LA LIBERTA' (QUELLA VERA)
per annunciare e incarnare il Vangelo
- PER COMPRENDERE LA RETE ED AIUTARE I NOSTRI FIGLI. Quando la censura è puro amore. Internet, la porta sull'abisso e il cammino battesimale.
- Tutto nasce qui. E tutto è redento qui. Il mistero dell'Immacolata e il peccato originale. Occasione per riflettere e approfondire due dogmi centrali
- IL CONVEGNO SU DIO
- SESSUALITA' E SANTITA'
- CHIESA E OMOSESSUALITA'
- Totus tuus A Cristo attraverso Maria
- Newman sull'onda dei ricordi. Un silenzioso e gentile compagno di viaggio
- SAN GIOVANNI DELLA CROCE. Alcuni testi scelti
- Lo specchio del Pastore La Regula Pastoralis di san Gregorio Magno, papa e monaco di San Paolo fuori le Mura
IL REGALO DI NATALE DEL PAPA ALLA CHIESA: IL"CORTILE DEI GENTILI" E I CARISMI PER COMPIERE LA MISSIONE AD GENTES.
Il Papa indica alla Chiesa la via all'evangelizzazione
Il Papa ci sorprende ancora. Qualche giorno fa con la lettera a Mons. Cordes in occasione dei suoi 75 anni, e poi ieri, con il discorso di auguri alla Curia. E un filo rosso, una parola vibrante di nuovo ripetuta alla Chiesa. Evangelizzare i lontani, i moltissimi che hanno smarrito Dio, o che neanche lo conoscono. E per far questo addita ai Vescovi, ai parroci, ai presbiteri, alla Chiesa intera i carismi che Dio sta donando in questo tempo. Evangelizzare, creare spazi perchè le persone possano assaporare il gusto dell'amore di Dio. Ecco, i carismi, i movimenti, il Cammino Neocatecumenale, L'iniziazione cristiana, le famiglie in missione, le nuove Missio Ad Gentes che si stanno estendendo per tutto il mondo, non sono forse questi "cortili dei Gentili dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l’accesso al suo mistero"? Noi pensiamo di sì, pensiamo che il Papa stia guardando allo zelo e all'amore testimoniato da questi "uomini toccati nel profondo dallo spirito di Dio" attraverso i quali crescono "forme nuove di autentica vita cristiana e nuovi modi autentici di essere Chiesa". Perchè il nuovo modo di essere Chiesa è preparare comunità adulte che siano questi "cortili dei Gentili", di chi soffre e vede la sua vita allo sbando, i gentili "al cui servizio sta la vita interna della Chiesa". Per questo "Non è più possibile pensare alla vita della Chiesa del nostro tempo senza ricomprendere in essa questi doni di Dio".
A.I.
"A Parigi ho parlato della ricerca di Dio come del motivo fondamentale dal quale è nato il monachesimo occidentale e, con esso, la cultura occidentale. Come primo passo dell’evangelizzazione dobbiamo cercare di tenere desta tale ricerca; dobbiamo preoccuparci che l’uomo non accantoni la questione su Dio come questione essenziale della sua esistenza. Preoccuparci perché egli accetti tale questione e la nostalgia che in essa si nasconde. Mi viene qui in mente la parola che Gesù cita dal profeta Isaia, che cioè il tempio dovrebbe essere una casa di preghiera per tutti i popoli (cfr Is 56, 7; Mc 11, 17). Egli pensava al cosiddetto cortile dei gentili, che sgomberò da affari esteriori perché ci fosse lo spazio libero per i gentili che lì volevano pregare l’unico Dio, anche se non potevano prendere parte al mistero, al cui servizio era riservato l’interno del tempio. Io penso che la Chiesa dovrebbe anche oggi aprire una sorta di “cortile dei gentili” dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l’accesso al suo mistero, al cui servizio sta la vita interna della Chiesa. Al dialogo con le religioni deve oggi aggiungersi soprattutto il dialogo con coloro per i quali la religione è una cosa estranea, ai quali Dio è sconosciuto e che, tuttavia, non vorrebbero rimanere semplicemente senza Dio, ma avvicinarlo almeno come Sconosciuto".
LEGGI TUTTO IL DISCORSO:
Il Papa: La Chiesa dovrebbe anche oggi aprire una sorta di “cortile dei gentili” dove gli uomini possano agganciarsi a Dio. E' la Missio Ad Gentes!
STUPENDA LETTERA DEL PAPA AL CARD: CORDES PER I SUOI 75 ANNI
Non è più possibile pensare alla vita della Chiesa del nostro tempo senza ricomprendere in essa i carismi, questi doni di Dio
Particolarmente caratteristico per il Tuo slancio pastorale è e rimane il Tuo impegno per i “movimenti”: il Movimento Carismatico, Comunione e Liberazione ed il Cammino Neocatecumenale hanno molti motivi di gratitudine nei Tuoi confronti. Mentre gli organizzatori e i pianificatori nella Chiesa al principio avevano molto riserve nei confronti dei movimenti, Tu hai subito fiutato la vita che lì erompeva – la forza dello Spirito Santo che dona vie nuove e in modo imprevedibile mantiene sempre giovane la Chiesa. Hai riconosciuto il carattere pentecostale di questi movimenti e Ti sei impegnato appassionatamente per ottenere che fossero accolti dai pastori della Chiesa. Certo, per quello che riguarda l'organizzazione e la pianificazione c’erano spesso buoni motivi per scandalizzarsi perché erompevano cose nuove ed impreviste che non sempre si lasciavano ricondurre senza problemi nelle forme organizzative esistenti. Tu hai visto che ciò che è organico è più importante di ciò che è organizzato, Tu hai visto che qui degli uomini erano stati toccati nel profondo dallo spirito di Dio e che in tal modo crescevano forme nuove di autentica vita cristiana e nuovi modi autentici di essere Chiesa. Certo, questi movimenti devono essere ordinati e ricondotti all’interno della totalità; devono imparare a riconoscere i loro limiti e a diventare parte della realtà comunitaria della Chiesa nella sua costituzione propria insieme con il Papa e con i Vescovi. Hanno pertanto bisogno di guida e anche di purificazione per poter raggiungere la forma della loro vera maturità. Essi, tuttavia, sono doni dei quali bisogna essere grati. Non è più possibile pensare alla vita della Chiesa del nostro tempo senza ricomprendere in essa questi doni di Dio.
Tuo Benedetto PP XVI