Il Vangelo del giorno
Martedì della VI settimana del Tempo Ordinario
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!».
E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane». Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette».
E disse loro: «Non capite ancora?».
IL COMMENTO
Sono completamente diverse le nostre prospettive da quelle del Signore. Le nostre sono mondane, le Sue divine. Sembra ovvio, ma non lo è.
Le nostre vite recano il lievito di Erode e dei Farisei, l'ipocrisia figlia dell'idolatria. Il Vangelo di oggi denuncia il nostro cuore idolatra. Siamo come gli idoli che noi stessi ci fabbrichiamo. Come essi abbiamo occhi e non vediamo, abbiamo orecchi e non udiamo. Un cuore idolatra è un cuore indurito, ascolta la voce ma non ne percepisce il contenuto, guarda i miracoli, ma non ne riconosce il segno.
Quello che davvero il nostro cuore e desidera è saziarsi, e riposare. Per questo continuiamo a partorire idoli muti, ciechi, sordi. Sono proiezioni dei nostri desideri che costituiscono i criteri per ogni giudizio e discernimento. Abbiamo fame e ci preoccupiamo del pane. Normale e ragionevole, se non fosse per il fatto che camminiamo con il Signore....LEGGI TUTTO IL COMMENTO
IN RILIEVO
IL PAPA: La fede e l'iniziazione cristiana fondamento della missione
Il Papa ai seminaristi: i sacramenti dell'iniziazione cristiana sono il cuore del dinamismo della fede da cui sgorga la missione
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SEGNI DALLA TOMBA VUOTA
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CHIESA
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IL DECALOGO
J. Ratzinger. Prima il Decalogo, poi la democrazia
DOCUMENTI
Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2010 “La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo”- MATRIMONIO E UNIONI OMOSESSUALI: NOTA DOTTRINALE del Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna
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- Il Papa: nel cuore della Chiesa deve sempre bruciare un fuoco missionario. Consolano i nuovi movimenti che con gioia annunciano il Vangelo
- Ryłko: Movimenti ecclesiali e nuove comunità sono fucine del 'nuovo stile' di collaborazione tra Pastori e laici nel servizio all'evangelizzazione
EDITORIALI
Carissimi cateriniani mediatici, deponete le armi e stringetevi, con amore, al Santo Padre e alla Chiesa
MULTIMEDIA
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- IL DECALOGO. IL BELLISSIMO FILM A EPISODI DI KRYSZTOF KIESLOWSKI. VIDEO E DOWNLOAD
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- BAKHITA. Lo sceneggiato completo da vedere e scaricare
- THE MISSION. Il film completo da vedere e scaricare.
- Testimonianza video di Angel Iglesias, missionario del Cammino Neocatecumenale in Rwanda, Kenya, Costa d'Avorio. Tanzania
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Frammenti per orientarsi
IL PAPA AI SEMINARISTI DI ROMA E A CIASCUNO DI NOI
La fede e l'iniziazione cristiana fondamento della missione
Il Papa ha incontrato i seminaristi della sua Diocesi ed è stato un dialogo con il futuro della Chiesa. Parole profetiche nella loro essenziale semplicità. Aveva davanti i pastori di domani, eppure non ha tracciato alcun piano pastorale, nessun itinerario programmatico. Ha spiegato la fede, e con ciò ha detto tutto sul presente e sul futuro della Chiesa. Lo ha detto ai formatori come ai seminaristi, e come a ciascuno di noi. Il centro è la fede, incontrare e rimanere nell'amore di Dio attraverso i sacramenti dell'iniziazione cristiana. "San Tommaso d’Aquino lo dice in modo molto preciso quando scrive: “La nuova legge è la grazia dello Spirito Santo”. La nuova legge non è un altro comando più difficile degli altri: la nuova legge è un dono, la nuova legge è la presenza dello Spirito Santo datoci nel Sacramento del Battesimo, nella Cresima, e datoci ogni giorno nella Santissima Eucaristia. I Padri qui hanno distinto “sacramentum” ed “exemplum”. “Sacramentum” è il dono del nuovo essere, e questo dono diventa anche esempio per il nostro agire, ma il “sacramentum” precede, e noi viviamo dal sacramento. Qui vediamo la centralità del sacramento, che è centralità del dono".
Le parole del Papa pronunciate nel suo seminario sono di importanza capitale. Se proviamo a leggerle in controluce scopriremo le vere questioni che bruciano il cuore di Benedetto XVI, e non sono certamente i gossip e gli attacchi della stampa. La cecità di vaticanisti e commentatori si fa chiarissima anche nel loro approccio a queste parole, e le polemiche e gli articoli di questi giorni si riducono in un istante a quel che sono, moscerini capitati negli occhi e nulla più.
Le parole del Papa sono dunque come un liquido di contrasto che palesa le difficoltà e le sfide che la Chiesa deve affrontare. La prima questione è la fede. Il Papa, visitando il seminario, ha preso per mano i suoi seminaristi ammonendoli che prima d'essere presbitero occorre essere cristiano. Senza fede il cristianesimo si riduce ad uno sterile moralismo. Quante omelie, piani pastorali, corsi prematrimoniali, attività catechetiche, gruppi giovanili, sussidi, libri sono impregnati di moralismo dell'impegno dimenticando che l'agire segue sempre l'essere. Quanti parroci sono perennemente adirati perchè i parrocchiani non si impegnano a sufficienza; quanti consigli pastorali a progettare e a sognare architetture ecclesiali frutto solo dei propri idealismi. Il Papa ha presente tutto questo, e vede le chiese sempre più vuote, e cristiani che divorziano, che abortiscono, chiusi alla vita in una falsa idea di paternità responsabile ancorata in una mentalità contraccettiva tutta mondana.
Per questo il Papa ha parlato della fede, dei sacramenti e della preghiera. Il punto fondamentale è l'essere cristiano e cosa ciò significhi. La fede, pur essendo dono, non è qualcosa di presupposto ed il seminario non la garantisce. Per questo il Santo Padre ha parlato di onnipotenza divina. Nella Chiesa molti, troppi non ci credono più. Di fronte a matrimoni distrutti non si ha il coraggio di annunciare la vittoria di Cristo su ogni peccato capace di sanare alla radice ogni ferita, anche la più profonda. Non si ha il coraggio di annunciare lo splendore della verità sulla vita, che non è solo manifestare contro aborto ed eutanasia, ma accompagnare i coniugi in un cammino serio di fede capace di aprirli all'accoglienza dei figli che Dio vorrà donare. L'Humanae Vitae è stata ed è disattesa perchè non si ha più fede nell'onnipotenza di Dio. Il lavoro, la casa, le malattie sono altrettanti dei a cui, subdolamente, ci si inginocchia e si obbedisce. Quanti compromessi con il mondo figli di una fede debole e incerta che non può partorire opere di vita eterna.
Il Papa ha parlato ed è stata una profezia: la fede ricevuta e approfondita in un rimanere come tralci uniti alla vite è la risposta alla crisi che è sotto i nostri occhi. "La missionarietà non è una cosa esteriormente aggiunta alla fede, ma è il dinamismo della fede stessa. Chi ha visto, chi ha incontrato Gesù, deve andare dagli amici e deve dire agli amici: “Lo abbiamo trovato, è Gesù, il Crocifisso per noi”.... è il dinamismo che vive nell’amore di Cristo; andare, cioè, non rimanere solo per me, vedere la mia perfezione, garantire per me la felicità eterna, ma dimenticare me stesso, andare come Cristo è andato, andare come Dio è andato dall’immensa sua maestà fino alla nostra povertà, per trovare frutto, per aiutarci, per donarci la possibilità di portare il vero frutto dell’amore. Quanto più siamo pieni di questa gioia di aver scoperto il volto di Dio, tanto più l’entusiasmo dell’amore sarà reale in noi e porterà frutto".
Ai seminaristi, come alla Chiesa intera, il Papa ha ribadito che la missione essenziale è mostrare e annunciare il frutto della fede, un'amore che supera i confini della morte e del peccato.
Antonello Iapicca Pbro
ALL'ALBA DEL PRIMO GIORNO DOPO IL SABATO
Segni dalla tomba vuota
Testimonianza video di Angel Iglesias, missionario del Cammino Neocatecumenale in Rwanda, Kenya, Costa d'Avorio. Tanzania
"Va, metti una sentinella;
ch’essa annunzi quel che vedrà!"
Carissimi cateriniani mediatici, deponete le armi e stringetevi, con amore, al Santo Padre e alla Chiesa
Carissimi cateriniani mediatici, riflettete un momento e posate la penna. Non vestite i panni della Santa di Siena che, se aveva qualcosa da dire al Papa, scriveva lettere personali e riservate. I media sono il ventre molle della vanità, templi eretti allo strapotere dell'ego
Antonello Iapicca Pbro
Ferrara, Magister e compagnia danzante, se ci siete, battete ora un colpo di verità e giustizia
Sono arrivate le parole del Papa. Per noi Roma locuta causa soluta. Certo vi saranno ora fiumi di parole a chiosare e glossare, distinguo ed analisi, ma a noi importa proprio nulla.
Antonello Iapicca Pbro
IL COMUNICATO DELLA SEGRETERIA DI STATO:
"STRISCIA L'AGGETTIVO".
L'ELEFANTE CHE DECAPITA SOLO SARCASTICAMENTE DI STRISCIO
Che il vicolo fosse cieco bastava un bambino per capirlo. Il guaio è che, una volta dentro, invece di cercare l'uscita ci si preferisce avvolgere ancor più di fuligine. Per difendersi Ferrara inaugura una nuova rubrica, Striscia la notizia, il che poi non è neanche molto originale.
Antonello Iapicca Pbro
LA QUASI MARCIA INDIETRO DE IL FOGLIO
L'ONESTA' DI MESSORI
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- LETTERA APERTA (e non pubblicata) AL DIRETTORE DE IL FOGLIO.
- La Chiesa di carta e la Chiesa reale, tra decapitazioni e misericordia
MULTIMEDIA
SANT'AGOSTINO. VIDEO E DOWNLOAD DELLO SCENEGGIATO RAI
- Anteprima di Sant'Agostino a Castel Gandolfo da Papa Benedetto XVI
- Sant'Agostino in TV: CONVERSIONE: CASO SERIO, NON UN SALVAGENTE
Cogliamo l'occasione offerta dalla visione dello sceneggiato della Rai per conoscere e approfondire la vita e gli scritti di Sant'Agostino, l'autore più citato da Benedetto XVI. Potremo così penetrare meglio il Magistero del Santo Padre, e sarà un cammino spirituale fondamentale per la nostra stessa vita. AL centro dello sceneggiato, secondo anche l'intenzione del regista, vi è la conversione di Agostino. Ci farà bene accostarci a quest'uomo e all'opera della Grazia che in lui ha avuto esisti meravigliosi. Ci aiuterà a camminare anche noi nel personale e comunitario cammino di conversione, desiderando più dìogni altra cosa la sapienza della Croce che ha guidato s. Agostino. Buona visione e buona lettura. E, soprattutto, buona preghiera.
SANT'AGOSTINO: FONTI; BIOGRAFIE; TESTI DEL MAGISTERO
- POSSIDIO. VITA DI SANT'AGOSTINO
- IL SITO SU SANT'AGOSTINO: UNA MINIERA DI TESTI, FONTI E STUDI
- SANT'AGOSTINO: TUTTE LE OPERE
- DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II AI PARTECIPANTI AL CONGRESSO SU SANT'AGOSTINO
- BENEDETTO XVI. Fede e ragione in sant'Agostino. Omelie e discorsi sul santo di Ippona
- CONFESSIONI/ Non basta la dottrina: dalla retorica all’esperienza, il cammino di Sant’Agostino
- Agostino, santo e civilizzatore
ALTRI MULTIMEDIA
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- Saverio Gaeta racconta Giovanni Paolo II. Video
- Lo splendido film L'Isola in italiano
- BAKHITA. Lo sceneggiato completo da vedere e scaricare
- THE MISSION. Il film completo da vedere e scaricare.
che giace in una mangiatoia"
Il Papa: nel cuore della Chiesa deve sempre bruciare un fuoco missionario. Consolano i nuovi movimenti che con gioia annunciano il Vangelo
San Domenico ci rammenta che nel cuore della Chiesa deve sempre bruciare un fuoco missionario, il quale spinge incessantemente a portare il primo annuncio del Vangelo e, dove necessario, ad una nuova evangelizzazione: è Cristo, infatti, il bene più prezioso che gli uomini e le donne di ogni tempo e di ogni luogo hanno il diritto di conoscere e di amare! Ed è consolante vedere come anche nella Chiesa di oggi sono tanti – pastori e fedeli laici, membri di antichi ordini religiosi e di nuovi movimenti ecclesiali – che con gioia spendono la loro vita per questo ideale supremo: annunciare e testimoniare il Vangelo!...Viaggiando, Domenico si rese conto di due enormi sfide per la Chiesa del suo tempo: l’esistenza di popoli non ancora evangelizzati, ai confini settentrionali del continente europeo, e la lacerazione religiosa che indeboliva la vita cristiana nel Sud della Francia, dove l’azione di alcuni gruppi eretici creava disturbo e l’allontanamento dalla verità della fede. L’azione missionaria verso chi non conosce la luce del Vangelo e l’opera di rievangelizzazione delle comunità cristiane divennero così le mète apostoliche che Domenico si propose di perseguire. Fu il Papa, presso il quale il Vescovo Diego e Domenico si recarono per chiedere consiglio, che domandò a quest’ultimo di dedicarsi alla predicazione agli Albigesi, un gruppo eretico che sosteneva una concezione dualistica della realtà... Domenico accettò con entusiasmo questa missione, che realizzò proprio con l’esempio della sua esistenza povera e austera, con la predicazione del Vangelo e con dibattiti pubblici. A questa missione di predicare la Buona Novella egli dedicò il resto della sua vita. I suoi figli avrebbero realizzato anche gli altri sogni di san Domenico: la missione ad gentes, cioè a coloro che ancora non conoscevano Gesù, e la missione a coloro che vivevano nelle città, soprattutto quelle universitarie, dove le nuove tendenze intellettuali erano una sfida per la fede dei colti.
Il Papa: nel cuore della Chiesa deve sempre bruciare un fuoco missionario. Consolano i nuovi movimenti che con gioia annunciano il Vangelo
IL PAPA CI DONA UNA CATECHESI FONDAMENTALE CHE ILLUMINA IL RAPPORTO FECONDO E INSOSTITUIBILE TRA CARISMA DI GOVERNO E CARISMA PROFETICO NELLA CHIESA
Il Papa: Insieme cresce il vero rinnovamento. Il Successore di Pietro, i Vescovi, e il carisma nuovo che lo Spirito Santo crea per rinnovare la Chiesa
San Francesco è chiamato a riparare questa chiesetta, ma lo stato rovinoso di questo edificio è simbolo della situazione drammatica e inquietante della Chiesa stessa in quel tempo, con una fede superficiale che non forma e non trasforma la vita, con un clero poco zelante, con il raffreddarsi dell’amore; una distruzione interiore della Chiesa che comporta anche una decomposizione dell’unità, con la nascita di movimenti ereticali. Tuttavia, in questa Chiesa in rovina sta nel centro il Crocifisso e parla: chiama al rinnovamento, chiama Francesco ad un lavoro manuale per riparare concretamente la chiesetta di san Damiano, simbolo della chiamata più profonda a rinnovare la Chiesa stessa di Cristo, con la sua radicalità di fede e con il suo entusiasmo di amore per Cristo.Questo avvenimento, accaduto probabilmente nel 1205, fa pensare ad un altro avvenimento simile verificatosi nel 1207: il sogno del Papa Innocenzo III. Questi vede in sogno che la Basilica di San Giovanni in Laterano, la chiesa madre di tutte le chiese, sta crollando e un religioso piccolo e insignificante puntella con le sue spalle la chiesa affinché non cada. E’ interessante notare, da una parte, che non è il Papa che dà l’aiuto affinché la chiesa non crolli, ma un piccolo e insignificante religioso, che il Papa riconosce in Francesco che Gli fa visita. Innocenzo III era un Papa potente, di grande cultura teologica, come pure di grande potere politico, tuttavia non è lui a rinnovare la Chiesa, ma il piccolo e insignificante religioso: è san Francesco, chiamato da Dio. Dall’altra parte, però, è importante notare che san Francesco non rinnova la Chiesa senza o contro il Papa, ma solo in comunione con lui. Le due realtà vanno insieme: il Successore di Pietro, i Vescovi, la Chiesa fondata sulla successione degli Apostoli e il carisma nuovo che lo Spirito Santo crea in questo momento per rinnovare la Chiesa. Insieme cresce il vero rinnovamento.... Ricevette un’accoglienza paterna da quel grande Pontefice, che, illuminato dal Signore, intuì l’origine divina del movimento suscitato da Francesco. Il Poverello di Assisi aveva compreso che ogni carisma donato dallo Spirito Santo va posto a servizio del Corpo di Cristo, che è la Chiesa; pertanto agì sempre in piena comunione con l’autorità ecclesiastica. Nella vita dei santi non c’è contrasto tra carisma profetico e carisma di governo e, se qualche tensione viene a crearsi, essi sanno attendere con pazienza i tempi dello Spirito Santo.
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Ryłko: Movimenti ecclesiali e nuove comunità sono fucine del 'nuovo stile' di collaborazione tra Pastori e laici nel servizio all'evangelizzazione
Il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici è intervenuto al V Colloquio di Roma, organizzato dalla Comunità dell'Emmanuele e dall'Istituto Universitario Pierre Goursat (IUPG), in collaborazione con l'Istituto Pontificio "Redemptor Hominis", dal 25 al 27 gennaio sul tema "Sacerdoti e laici nella missione".
Il "nuovo stile" di collaborazione tra sacerdoti e laici, ha spiegato il porporato polacco, presuppone "che i presbiteri riconoscano l'identità propria dei fedeli laici e ne valorizzino effettivamente la missione nella Chiesa e nel mondo, guardandosi sia dal nutrire diffidenza nei loro confronti e dall'assumere atteggiamenti paternalistici e autoritari nel governo delle comunità parrocchiali, sia da quella falsa promozione del laicato che, non rispettandone la specificità della vocazione, rischia di tramutarsi in un alibi per il disimpegno e la rinuncia ai propri doveri pastorali verso la comunità cristiana". "Fattore decisivo per il risveglio missionario di tutto il popolo di Dio in un mondo dove dilagano laicismo e neopaganesimo, e dove Dio è sempre più il Grande Escluso, il 'nuovo stile' di collaborazione tra Pastori e laici inaugurato dal Concilio Vaticano II si prospetta tuttora come un traguardo importante a cui tendere insieme e spesso come una vera sfida da raccogliere". "Ai nostri giorni, suscita grande speranza nella Chiesa la stupefacente fioritura di movimenti ecclesiali e nuove comunità, anch'essa frutto del Concilio", ha spiegato, constatando che "tra gli stessi fondatori, del resto, figurano sia laici (uomini e donne) che sacerdoti, religiosi e religiose". In questi movimenti, ha aggiunto, "prende forma così un 'noi' comunitario" che diventa "un percorso pedagogico fatto 'insieme' e nel quale ci si sente tutti coinvolti e interpellati, sacerdoti compresi".
"Per questo, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità sono diventati vere e proprie fucine del 'nuovo stile' di collaborazione tra Pastori e laici nel servizio alla missione evangelizzatrice della Chiesa".
"Il sacerdote, per primo, deve saper cogliere e interpretare la novità di questi 'doni carismatici' porgendo l'orecchio a quello che lo Spirito dice alla Chiesa oggi (cfr Ap 2, 8). Ai movimenti non si deve guardare come a un 'problema pastorale', ma come a una grande opportunità, una preziosa risorsa di rinnovamento delle nostre comunità parrocchiali". Associazioni e movimenti ecclesiali, ha constatato il Cardinale, "possono costituire un nucleo vitale delle parrocchie in cui operano", aspetto "particolarmente vero per le parrocchie urbane che, non di rado estese su territori molto vasti, si misurano con il rischio di un anonimato che può essere efficacemente contrastato da una microstruttura di piccole comunità cristiane che vivono la fede con intensità". "Essi non si pongono in concorrenza con la parrocchia, né tanto meno, sono un'alternativa alla parrocchia - ha segnalato -. Rappresentano piuttosto una grande possibilità pastorale da cogliere. Perché ogni ambiente in cui si formino cristiani 'adulti', consapevoli della propria vocazione e missione, serve la causa della Chiesa e della parrocchia".
"Dai suoi ministri la Chiesa si aspetta quindi sensibilità, apertura e cordiale accoglienza di queste nuove realtà che portano nella vita di tante comunità cristiane frutti veramente benedetti di conversione, santità e missione".
I movimenti ecclesiali e le nuove comunità hanno dunque bisongo "del sapiente, attento e paterno accompagnamento dei Pastori. Si tratta di una missione impegnativa e molto delicata, alla quale ogni sacerdote deve prepararsi in modo adeguato, a prescindere dal fatto di una sua effettiva appartenenza all'uno o all'altro".
Il Cardinale si è detto convinto che l'Anno Sacerdotale che stiamo vivendo nella Chiesa costituisca "un'ottima opportunità data ai Pastori per mettersi all'attento ascolto di ciò che lo Spirito Santo dice alla Chiesa mediante questi doni carismatici"
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