DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi


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LA BUONA NOTIZIA
Il Vangelo del giorno
ed il commento







VENERDI' DELLA PRIMA SETTIMANA DI AVVENTO


http://www.carla146.it/11rassegnastampa/immagini/19vangeli/vang.jpgIn quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi”.
Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: “Credete voi che io possa fare questo?”. Gli risposero: “Sì, o Signore!”.
Allora toccò loro gli occhi e disse: “Sia fatto a voi secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: “Badate che nessuno lo sappia!”. Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione.

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La sentinella. Frammenti quotidiani da non perdere. 4 dicembre 2009


BENEDETTO XVI E LA CHIESA

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PERICOLO DI VITA NELL'AMERICA DI OBAMA E NELL'EUROPA DEI MASSONI


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Felicità a 5000 Euro. Dove l'essere segue l'agire

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Il 27 dicembre grande incontro europeo delle famiglie a Madrid

Kiko Argüello: Il futuro dell'Europa passa per la famiglia. Intervista alla Radio Cope

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LA SENTINELLA. Frammenti quotidiani imperdibili
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Il Papa: con la grazia di Dio accolta e vissuta nella vita di ogni giorno, l’esperienza della malattia e della sofferenza può diventare scuola di speranza

Gesù dice: “Va’ e anche tu fa’ così” (Lc 10,37). Con queste parole si rivolge anche a noi. Ci esorta a chinarci sulle ferite del corpo e dello spirito di tanti nostri fratelli e sorelle che incontriamo sulle strade del mondo; ci aiuta a comprendere che, con la grazia di Dio accolta e vissuta nella vita di ogni giorno, l’esperienza della malattia e della sofferenza può diventare scuola di speranza. In verità, come ho affermato nell’Enciclica Spe salvi, “non è lo scansare la sofferenza, la fuga davanti al dolore, che guarisce l'uomo, ma la capacità di accettare la tribolazione e in essa di maturare, di trovare senso mediante l'unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore” (n. 37).
(Il Papa: con la grazia di Dio accolta e vissuta ogni giorno, l’esperienza della malattia e della sofferenza può diventare scuola di speranza )


Il Papa ai teologi e a noi: il sapiente riconosce la propria misura e la grandezza di Dio, aprendosi nell'umiltà alla novità dell'agire di Dio

È inaccessibile per i dotti comprendere che Gesù, questo uomo non dotto, galileo, possa essere realmente il Figlio di Dio. Rimane inaccettabile per loro che Dio, il grande, l'unico, il Dio del cielo e della terra, possa essere presente in questo uomo. Sanno tutto, conoscono anche Isaia 53, tutte le grandi profezie, ma il mistero rimane nascosto. Viene invece rivelato ai piccoli, iniziando dalla Madonna fino ai pescatori del lago di Galilea. Essi conoscono, come pure il capitano romano sotto la croce conosce: questi è il Figlio di Dio.
I fatti essenziali della vita di Gesù non appartengono solo al passato, ma sono presenti, in modi diversi, in tutte le generazioni. E così anche nel nostro tempo, negli ultimi duecento anni, osserviamo la stessa cosa... L'essenziale è rimasto nascosto! Si potrebbero facilmente citare grandi nomi della storia della teologia di questi duecento anni, dai quali abbiamo imparato molto, ma non è stato aperto agli occhi del loro cuore il mistero.
Invece, ci sono anche nel nostro tempo i piccoli che hanno conosciuto tale mistero. Pensiamo a santa Bernardette Soubirous; a santa Teresa di Lisieux, con la sua nuova lettura della Bibbia "non scientifica", ma che entra nel cuore della Sacra Scrittura; fino ai santi e beati del nostro tempo: santa Giuseppina Bakhita, la beata Teresa di Calcutta, san Damiano de Veuster. Potremmo elencarne tanti!
Ma da tutto ciò nasce la questione: perché è così? È il cristianesimo la religione degli stolti, delle persone senza cultura, non formate? Si spegne la fede dove si risveglia la ragione? Come si spiega questo? Forse dobbiamo ancora una volta guardare alla storia. Rimane vero quanto Gesù ha detto, quanto si può osservare in tutti i secoli. E tuttavia c'è una "specie" di piccoli che sono anche dotti. Sotto la croce sta la Madonna, l'umile ancella di Dio e la grande donna illuminata da Dio. E sta anche Giovanni, pescatore del lago di Galilea, ma è quel Giovanni che sarà chiamato giustamente dalla Chiesa "il teologo", perché realmente ha saputo vedere il mistero di Dio e annunciarlo: con l'occhio dell'aquila è entrato nella luce inaccessibile del mistero divino. Così, anche dopo la sua risurrezione, il Signore, sulla strada verso Damasco, tocca il cuore di Saulo, che è uno dei dotti che non vedono. Egli stesso, nella prima Lettera a Timoteo, si definisce "ignorante" in quel tempo, nonostante la sua scienza. Ma il Risorto lo tocca: diventa cieco e, al tempo stesso, diventa realmente vedente, comincia a vedere. Il grande dotto diviene un piccolo, e proprio per questo vede la stoltezza di Dio che è saggezza, sapienza più grande di tutte le saggezze umane.
Potremmo continuare a leggere tutta la storia in questo modo. Solo un'osservazione ancora. Questi dotti sapienti, sofòi e sinetòi, nella prima lettura, appaiono in un altro modo. Qui sofìa e sìnesis sono doni dello Spirito Santo che riposano sul Messia, su Cristo. Che cosa significa? Emerge che c'è un duplice uso della ragione e un duplice modo di essere sapienti o piccoli. C'è un modo di usare la ragione che è autonomo, che si pone sopra Dio, in tutta la gamma delle scienze, cominciando da quelle naturali, dove un metodo adatto per la ricerca della materia viene universalizzato: in questo metodo Dio non entra, quindi Dio non c'è. E così, infine, anche in teologia: si pesca nelle acque della Sacra Scrittura con una rete che permette di prendere solo pesci di una certa misura e quanto va oltre questa misura non entra nella rete e quindi non può esistere. Così il grande mistero di Gesù, del Figlio fattosi uomo, si riduce a un Gesù storico: una figura tragica, un fantasma senza carne e ossa, un uomo che è rimasto nel sepolcro, si è corrotto ed è realmente un morto. Il metodo sa "captare" certi pesci, ma esclude il grande mistero, perché l'uomo si fa egli stesso la misura: ha questa superbia, che nello stesso tempo è una grande stoltezza perché assolutizza certi metodi non adatti alle realtà grandi; entra in questo spirito accademico che abbiamo visto negli scribi, i quali rispondono ai Re magi: non mi tocca; rimango chiuso nella mia esistenza, che non viene toccata. È la specializzazione che vede tutti i dettagli, ma non vede più la totalità.
E c'è l'altro modo di usare la ragione, di essere sapienti, quello dell'uomo che riconosce chi è; riconosce la propria misura e la grandezza di Dio, aprendosi nell'umiltà alla novità dell'agire di Dio. Così, proprio accettando la propria piccolezza, facendosi piccolo come realmente è, arriva alla verità. In questo modo, anche la ragione può esprimere tutte le sue possibilità, non viene spenta, ma si allarga, diviene più grande. Si tratta di un'altra sofìa e sìnesis, che non esclude dal mistero, ma è proprio comunione con il Signore nel quale riposano sapienza e saggezza, e la loro verità.
In questo momento vogliamo pregare perché il Signore ci dia la vera umiltà. Ci dia la grazia di essere piccoli per poter essere realmente saggi; ci illumini, ci faccia vedere il suo mistero della gioia dello Spirito Santo, ci aiuti a essere veri teologi, che possono annunciare il suo mistero perché toccati nella profondità del proprio cuore, della propria esistenza. Amen. (Il Papa> La ragione che si apre al mistero diventa vera saggezza )


Divorzio? no grazie. La fine del matrimonio rende poveri (e lo scrive Repubblica...) "Le spese di mantenimento trasformano i lavoratori in veri e propri clochard"

Separarsi o divorziare è diventato un lusso, negli ultimi dieci anni i 'nuovi poveri' sono ex mariti, ex conviventi, spesso genitori. Secondo i dati diffusi dall'Ami, l'Associazione matrimonialisti italiani, in Italia il 25 per cento degli ospiti delle mense dei poveri sono separati e divorziati. Nell'80 per cento dei casi si tratta di padri obbligati a mantenere mogli e figli e che finiscono per ritrovarsi a non avere più risorse per sopravvivere. L'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell'Ami, spiega che ogni anno in Italia si separano circa 160 mila persone e i divorziati arrivano fino a 100 mila. "E' un fenomeno che riguarda per lo più operai, impiegati e insegnanti. Le separazioni e i divorzi, dati gli obblighi economici e le spese che determinano - aggiunge Gassani - trasformano i lavoratori in veri e propri 'clochard'" Molti finiscono per dormire in auto, i più fortunati (circa 500 mila) riescono a tornare ospiti delle loro famiglie d'origine. "Sono numeri che fanno rabbrividire - continua l'avvocato Gassani - Urge una nuova politica sociale che restituisca dignità a quanti sono stati sfortunati nel loro matrimonio, che hanno perso tutto e che vivono da emarginati. Occorrono misure atte a garantire alloggi a questo popolo di nuovi poveri, anche iuti economici. Perché quando si perde la dignità si rischia di non essere nemmeno buoni genitori". (La fine del matrimonio rende poveri. 100mila nuovi divorziati l'anno. "Le spese di mantenimento trasformano i lavoratori in veri e propri 'clochard' )


Genitori attenti: pioggia di preservativi per "educare" i giovani

Da mesi le agenzie di stampa riferiscono di variopinte iniziative volte a introdurre l’educazione sessuale nella quotidianità degli adolescenti italiani. Siamo partiti dalla guida « Travelsex » e dalla mozione della Provincia di Roma a inizio estate ( possibilità di richiedere l’istallazione di macchine fornitrici di preservativi nelle scuole), per arrivare alla distribuzione di condom a gò- gò in occasione della giornata mondiale contro l’Aids, celebrata due giorni fa, il 1° dicembre, quando, con inusitata solerzia, sono stati battuti molti luoghi a alta concentrazione giovanile.
Domenica il Network italiano di persone sieropositive ha distribuito 60.000 preservativi davanti agli stadi di Roma, Catania, Cagliari e Milano.
Martedì, in collaborazione con Akuel, la componente giovanile della Croce Rossa ne ha regalati 28.000 in 54 comuni ( da giovane a giovane pare che il messaggio sia più efficace), mentre la sera i crocerossini della provincia di Milano hanno offerto condom e informazioni in discoteca.
Aids colpisce nel 45% dei casi i giovani fra i 15 e i 24 anni » ha poi ricordato Giorgia Meloni, ministro delle Politiche Giovanili, durante la presentazione dell’iniziativa « Virus Free Day » che vede 200 librerie ( tra cui Feltrinelli, Fnac, Mondadori e Mel) impegnate in una campagna educativa, anche attraverso la distribuzione gratuita di condom. In prima linea, in occasione del 1° dicembre, ancora la Provincia di Roma che ha presentato un manuale ( in forma di diario) da distribuire nelle scuole superiori per informare i ragazzi sulle malattie sessualmente trasmesse. La campagna coinvolgerà anche i docenti, ai quali sarà distribuito un testo con suggerimenti tecnici su come organizzare il dibattito....
Ciò che continua a sollevare un profondo stupore è che la scuola e la politica intervengano ex- post, tentando di porre maldestre toppe alla mancanza di responsabilità e di rispetto di sé che regna nei rapporti sessuali già tra i minorenni. L’astinenza, ad esempio, viene presentata come una cura senza che nessuno spieghi perché si debbano dare per scontato relazioni carnali tra chi non ha ancora finito la scuola dell’obbligo. Possibile che sia un valore accettare acriticamente il sesso a qualsiasi età, e che l’unica prova di responsabilità di cui gli adulti sono capaci sia dire « almeno fatelo in modo sicuro » ?
In linea con tutta la campagna, Gianluca Peciola ( consigliere e primo firmatario della mozione sull’educazione sessuale della Provincia di Roma) ha affermato che Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale sono in Italia « un tabù che interessa soprattutto ragazzi e adolescenti, ai quali continua a non essere trasmessa un’informazione diretta, esplicita ed efficace circa i rischi che corrono durante le relazioni sessuali ' non protette'. L’opuscolo vuole rivolgersi alle scuole, ai loro rappresentanti e agli studenti affinché le informazioni possano attraversare quei luoghi dedicati istituzionalmente alla formazione dei nostri giovani » . (
Pioggia di preservativi per «educare» i giovani - USA. Bioetica: c’è la «squadra» del presidente. La Giornata anti-Aids è stata il pretesto per una diffusione massiccia (e gratuita) di condom)


Genitori e non solo attenti (2): Facebook è pericoloso davvero

Il confine tra il reale e il virtuale è sempre più confuso proprio perché impalpabile, mobile, in continua trasformazione. Liquido, appunto. Basta un semplice click per farsi teletrasportare dalla solita scrivania alla seconda vita in Rete.

Un’altra esistenza, non necessariamente alternativa a quella reale, ma sicuramente più libera e spontanea. Una dimensione da cui non siamo più in grado di prescindere. Questa via di fuga ci è offerta anche dai social network: strumenti dalle forti potenzialità, che agiscono come semplificatori del reale, aiutandoci a entrare in contatto con milioni di persone dislocate in tutto il mondo, permettendo di condividere con loro esperienze, emozioni, immagini. E’ in questi non-luoghi che l’uomo sociale si isola dalla solita routine e riesce veramente a essere se stesso liberandosi, almeno temporaneamente, dalle catene che la società gli costruisce intorno. Può finalmente esprimere opinioni, pensieri e preoccupazioni, senza la paura di essere giudicato. Ma la “web-libertà” ha un prezzo. Un utilizzo inconsapevole dei social network può provocare effetti collaterali, le cui conseguenze vengono traslate dal virtuale al reale e si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni. Ogni volta che postiamo una frase, tagghiamo una persona in una foto o condividiamo un file corriamo un pericolo. Hacker, cyber-criminali o più semplicemente i nostri datori di lavoro potrebbero utilizzare contro di noi le informazioni che ricavano dai social network che utilizziamo. Proprio il non-luogo creato appositamente per renderci liberi, potrebbe diventare una trappola.

Gli utenti che utilizzano social network come Facebook devono essere a conoscenza di tutte le possibili conseguenze (anche le più remote) che potrebbero incontrare una volta iscritti. Tecnoreview ci mette in guardia su alcune applicazioni di Facebook che in un primo momento appaiono del tutto innocue: Per prima cosa dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro nel momento in cui ci iscriviamo al famoso social netwwork, Facebook. Dalle condizioni che Facebook impone nel momento dell’iscrizione, possiamo vedere che tutte le informazioni che in futuro metteremo sul famoso social network, saranno di proprietà proprio di Facebook, non solo , anche le immagini, video e contenuti multimediali rientreranno in automatico nelle proprietà di Facebook. Questo può diventare un vero problema, anche perchè solo con una cancellazione del nostro account, che tra l’altro necessita di un procedimento non proprio facile e intuitivo (potete trovare la procedura qui), potremo risolvere eventuali problemi, anche se solo in parte. Infatti, le immagini in cui noi siamo taggati possono costituire un vero e proprio problema. Questo è sicuramente uno degli aspetti meno conosciuti su Facebook. Un altro aspetto che non si conosce molto o che comunque può portare conseguenze pericolose sono i famosi quiz di Facebook. I quiz di Facebook sono delle applicazioni create da persone, società, altro e variano da temi a temi, ce ne sono moltissimi. Ora vi spieghiamo cosa succede quando noi facciamo uno di questi quiz. Prima di iniziare il quiz di Facebook, per proseguire dobbiamo dare il consenso al proprietario del quiz, l’uso dei nostri dati e le relative risposte che andremo ad inserire.(Social network, i non-luoghi della “libertà osservata” )



Pieni rapporti diplomatici tra Vaticano e Russia

Vaticano e Russia stabiliranno pieni rapporti diplomatici. E’ la decisione più importante della visita che il presidente russo Dmitri Medvedev ha compiuto oggi in Vaticano, dove è stato ricevuto da Benedetto XVI. Inusualmente, in precedenza Medvedev aveva avuto un colloquio con il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, e con mons. Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli Stati. Il presidente russo era accompagnato da un'ampia delegazione, di cui faceva parte anche il ministro degli Esteri Serghei Lavrov
L’annuncio di oggi conclude una strada che si era aperta con la visita compiuta da Mickail Gorbaciov il primo dicembre 1989 a Giovanni Paolo II. In quella storica occasione fu infatti deciso di aprire un rapporto tra Santa Sede e l’allora Unione Sovietica, con l’invio di un rappresentante del presidente. Ma non si trattava di pieni rapporti diplomatici. Alla decisione odierna ha certamente contribuito il miglioramento dei rapporti tra il Vaticano e il Patriarcato di Mosca. ( Pieni rapporti diplomatici tra Santa Sede e Russia )


Attacco al cuore liberal e radical d'America. New York dice no alle nozze Gay

Il movimento gay ha subito una delle più gravi sconfitte della sua storia. Il Senato dello stato di New York, forse lo stato più progressista d’America, ha rifiutato di legalizzare i matrimoni omosessuali. Il voto, 38 no 24 sì, ha sorpreso il mondo politico: i gay avevano l’appoggio bipartisan del governatore dello stato David Paterson, un democratico, e del sindaco di New York Michael Bloomberg, un repubblicano. Il loro movimento ha annunciato che ripresenterà il disegno legge nel 2011 dopo le elezioni parlamentari della fine dell’anno venturo.... Un portavoce della diocesi di New York ha ribattuto che il voto «riflette la volontà popolare». Il movimento gay, che aveva speso oltre un milione di dollari per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali nello stato di New York, ha minacciato di boicottare alle elezioni del 2010 gli otto democratici che lo hanno tradito. Ha dichiarato Alan Van Capelle, un suo dirigente: «Faremo una vigorosa campagna per i nostri diritti, la maggioranza dei newyorchesi sa che siamo vittime della discriminazione». (New York boccia i matrimoni gay. Ha pesato la Crisi economica e le pressioni della Chiesa cattolica )


Per Ferrara è troppo alto il prezzo che la Chiesa paga alla Grande Paura di riprodurre un caso Galilei

Certi attivismi ideologici e certe grottesche volgarità sulla “mediocrità” teologica di Ratzinger si radicano in una debolezza percepita della chiesa cattolica. Alla quale si attribuisce la Grande Paura: riprodurre un caso Galilei, e pagarla poi per secoli. Così il compromesso sul darwinismo il Vaticano lo cerca al ribasso, sacrificando la tolleranza verso la ragionevole indagine dell’Intelligent Design, dopo le aperture di Schoenborn e Ratzinger. Oppure su aborto e bios, in rapporto all’ethos fissato nella ragione umana e nel magistero ecclesiastico, si avvertono cedimenti e fobie... Quando si viene ai minareti svizzeri o al rapporto con la chiesa cattolica clandestina in Cina, ecco molte voci ecclesiastiche di primo piano che stendono un velo poco pietoso sulla realtà dei conflitti di civiltà (i quali implicano molte vittime musulmane ma anche ebree e cristiane, da non dimenticare) e sulla totale mancanza di reciprocità tra gli oranti maomettani sul sagrato del Duomo di Milano e coloro che sono impediti nel culto in ambito arabo-islamico. Fino al paradosso di una Santa Sede che si esprime liberalmente, come Onu o Consiglio d’Europa e altri organismi impegnati a liberalmente staccare i crocefissi o finanziare la pianificazione familiare di sterminio dei non ancora nati/e in Asia. Anche su Obama si è notata confusione politicamente corretta. Forse il cardinal Bertone e l’Osservatore romano, campioni di realismo, dovrebbero considerare che sul prezzo da pagare per Galilei si può tirare un po’, per ridurlo a una soglia ragionevolmente accettabile. (Se la chiesa rischia il politicamente corretto. Giuliano Ferrara )


Ru485.
Quei pilati incompetenti, contro la vita e contro la legge

Non è cosa di nostra competenza. Questa la risposta dell’Aifa al ministro Sacconi che, dopo un’approfondita indagine parlamentare, chiedeva che la pillola abortiva venisse somministrata solo in regime di «ricovero ordinario», cioè in ospedale fino al compimento dell’aborto. L’Agenzia italiana del farmaco ha elegantemente declinato la richiesta: le nostre competenze in materia di dispensazione dei farmaci «sono limitate», ha spiegato. Risposta medicalmente pilatesca, quando è noto che in un alto numero di casi la somministrazione del farmaco abortivo dà luogo a emorragie e problemi, anche gravi, che la donna non dovrebbe trovarsi ad affrontare da sola. Risposta politicamente invece molto chiara, quando spiega come il pieno rispetto della legge 194 sia materia di competenza del Ministero – e che dunque se la veda lui.... Ma se il garbato declino di responsabilità dell’Aifa porterà come risultato a lasciare che le donne, ottenuta in fretta una pillola, abortiscano sole a casa loro, sarà nei fatti e idealmente, rispetto alla legge, un passo indietro, un venire meno a quello "sfavore" all’aborto che pure tra le righe del testo della 194 si avverte. Una scelta pragmatica, utile ai conti delle Asl; una scelta utilitaristica in linea con l’individualismo che ci domina. (Fare in fretta, senza nemmeno aspettare o aspettarsi l’aiuto di qualcuno. Abortire da sole, creando meno problemi possibile. E pazienza se a qualcuna magari andrà male). Non è cosa, hanno detto, di nostra competenza. Dietro a una formula burocratica, una visione del mondo. Che una donna – povera, ricca, straniera – abortisca, e come, e la sua salute, son fatti suoi. Che questo avvenga secondo il dettato della legge, son fatti del Ministero. Perfettamente in linea, quelli dell’Aifa, con la mentalità comunemente dominante. E altrettanto dimentichi di quel bene che, pur ferito e sopraffatto, nel 1978 l’Italia ancora ricordava. L’aborto, sì, legale, ma maternità come un bene da sostenere. La vita umana un valore, «dal suo inizio». Quella pillola data in fretta, che porta la morte in solitudine, sembra il simbolo di un mondo in cui si vive per sé soli. (Quei pilati «incompetenti». Contro la vita, contro la legge )


Cultura laica seria. Un "francamento ateo" contro Ru486 e, conseguentemente, contro la 194

Voglio immaginare due embrioni appena “abortiti” , cioe’ due futuri bambini a colloquio ai quali e’ stato impedito di venire al mondo. ” Ehi, tua madre come ti ha fatto fuori ? “- dice il primo. “Mah, io sono fortunato, mi ha ammazzato con un bell’aborto chirurgico in piena sintonia con la legge 194 ! “- risponde l’altro. ” Beato te! Mia madre, invece, mi ha fatto secco con una bella pillola: l’ Ru-486 ! Una vera novita’ della chimica ! Certo e’ un mondo strano quello in cui potevamo nascere, ci si arrovella sul come uccidere senza dolore e senza rimorsi. Di certo tua madre ti voleva piu’ bene della mia ! La tua ha scelto di soffrire, di ricoverarsi in ospedale , di farsi aprire le viscere davanti a medici e infermieri, insomma ha scelto il dolore… mentre ti negava il diritto di venire al mondo. La mia , invece, no ! Ha preferito una pillola. Una sola odiosa pillola per ammazzarmi. Ho sentito dire che e’ una conquista di liberta’…..ma non capisco dove inizia la liberta’ delle madri e dove finisce la mia. Ah gia’, spesso dimentico che sia io che te siamo due embrioni, non siamo persone, non abbiamo diritti legali. Ma tu hai capito , in fondo, di cosa trattano questi diritti ? “.

Scusate la provocazione, chi scrive e’ francamente ateo ed impermeabile ad ogni dottrina religiosa ma coltiva ed educa i propri figli al rispetto della vita in ogni sua forma... Se battaglia vi deve essere, allora si abbia il coraggio di farla a viso aperto, prendendo di petto l’intero impianto della legge 194 e riconsiderando i diritti della madre e quelli del nascituro. Personalmente ritengo l’aborto una barbarie, sempre e comunque, tanto da auspicare che uno stato civile, o presunto tale, si faccia carico di proteggere la vita di ogni suo cittadino sin dallo stato di embrione, feto o singola cellula. Se il concepito e’ un Italiano in fieri , e’ giusto che sia lo Stato tutelarlo facendo prevalere il rapporto STATO- CITTADINO su quello MADRE- FIGLIO. Sara’ , poi, una scelta consapevole della madre il voler accudire amorosamente il neonato o liberarsene lasciandolo alle cure altrettanto amorevoli dello Stato (meglio alle figlie di Madre Teresa o a qualche famiglia cristiana... nd). Essere madri e’ una una scelta o, talvolta, un infortunio… essere figli e’ un diritto inalienabile. (Ru-486: il punto di vista dell’embrione. Un parere sull’aborto, sul dolore catartico, sulla vita negata di un "francamente ateo" )


Finalmente! In Italia si presenta un ddl per affermare i diritti dell'embrione


Per ridefinire il concetto di vita è necessario modificare l’articolo 1 del codice civile che attribuisce la capacità giuridica al momento della nascita, anticipando il riconoscimento al momento del concepimento. Questa è l’intenzione del presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, del vicepresidente vicario Gaetano Quagliariello e dalla vicepresidente Laura Bianconi: hanno depositato in Senato una proposta di legge per correggere
l’articolo 1 del codice civile per il riconoscimento della soggettività giuridica dell’essere umano fin dal concepimento. “E’ un testo molto breve per una questione grande”, dice Gasparri, che riprende l’iniziativa già proposta dal Movimento della vita. “La facciamo nostra con l’obiettivo di avviare una discussione reale sul tema fondamentale della vita. Il disegno di legge definisce in maniera chiara il nostro impegno”. Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita ed eurodeputato dell’Udc, dice: “Non vogliamo solo fare un gesto dimostrativo, ma una battaglia politica: difendere la vita”.
Per questo è “necessaria una controspinta rispetto all’aborto chimico”. E in questa direzione va vista la proposta presentata che “non provocherà nessun cambiamento automatico, ma una riforma culturale”. Anche Quagliariello ne è convinto: “Per tenere salda la trincea bisogna fissarne una più avanzata. Questa è la nostra bandiera, altrimenti rischiamo la deriva".

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1 1. L’articolo 1 del codice civile è sostituito dal seguente: “Art. 1 (Capacità giuridica). 1. Ogni essere umano ha la capacità giuridica fin dal momento del concepimento. 2. I diritti patrimoniali che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”. ( In Senato arriva un ddl che spiega perché un embrione deve essere difeso quanto un bambino e un adulto )


Pericolo di vita in Europa. Dopo la sentenza sul crocifisso in arrivo quella sull'aborto

Il prossimo 9 dicembre la Grande Camera della Corte Europea dei diritti dell’uomo giudicherà sul caso proposto da tre donne irlandesi recatesi in Inghilterra per abortire, visto che in patria non sarebbe stato loro permesso di interrompere la gravidanza. La Corte di Strasburgo è la stessa che ha condannato l’Italia per l´affissione del Crocifisso nelle scuole. In quel caso fu la Prima camera a decidere, ma ora, sull’aborto, è stata chiamata a emanare la sentenza la Grande camera e contro la sua decisione non ci sarà possibilità di ricorso. Il rischio di un giudizio che affermi il diritto di aborto e quindi che pretenda di imporre all’Irlanda la legittimazione dell’Ivg (Interruzione volontaria di gravidanza), ben oltre i limiti oggi previsti (pericolo per la vita della madre), è gravissimo. Le conseguenze, sarebbero devastanti. La Corte è chiamata ad applicare la «Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali» (Cedu). Il baluardo essenziale contro l’aborto sarebbe l’art. 2 («il diritto alla vita di ogni persona é protetto dalla legge») invocato sempre per resistere alle domande di legalizzazione dell’Ivg ovvero per far dichiarare la inaccettabilità delle leggi permissive. Ma la Corte di Strasburgo ha stabilito che essendovi opinioni diverse circa l’inizio della vita umana, è doveroso lasciare ai singoli Stati la libertà di decidere secondo la loro diversa sensibilità e le loro diverse condizioni politiche. Questa posizione, non è corretta. (Diritti umani in pericolo Dopo la sentenza sul Crocifisso in arrivo da Strasburgo quella sull’aborto )



Pericolo di vita nell'America di Obama. 21 milioni di dollari per i killer degli embrioni che si fan chiamare ricercatori, e "Ciò di cui stiamo parlando oggi è solamente l'inizio"

L'amministrazione Obama ha approvato il primo studio sulle cellule staminali embrionali finanziato dal governo federale. Si tratta di una ricerca condotta al National Institutes of Health (Nih) su 13 serie di cellule, cui potrebbero aggiungersene altre già nelle prossime settimane. In questo modo la Casa Bianca ha dato il via alla nuova politica sulle staminali derivate da embrioni... La cifra iniziale investita dal governo americano ammonta a 21 milioni di dollari. Le prime cellule ad essere trattate dagli scienziati di Bethesda, il comune poco distante da Washington in cui si erge l'Nih, provengono dal Children's Hospital di Boston e dalla Rockefeller University di New York: in entrambi i casi, si tratta di cellule derivate da embrioni non utilizzati nei casi di trattamento dell'infertilità. ... L'approvazione dello studio su queste prime 13 linee di cellule apre dunque la strada agli esperimenti sulle staminali embrionali condotti con finanziamenti federali: soltanto all'Nih, sono già 31 i progetti di ricerca che prevedono il coinvolgimento di queste cellule, per un totale di circa 21 milioni di dollari stanziati dal governo. Altre 96 serie di cellule sono all'esame degli esperti, che già venerdì contano di pronunciarsi su almeno una ventina di linee. "Ciò di cui stiamo parlando oggi è solamente l'inizio", ha sintetizzato Collins. (Il Nobel per la pace dispensa denaro per la strage degli embrioni. Cellule staminali embrionali, ricerche finanziate dal governo )


In Spagna i crocifissi stanno per prendere la via della pattumiera

Il Congresso dei Deputati ha approvato una proposta non legislativa che sollecita il Governo Zapatero a rispettare la recente sentenza della Corte di Strasburgo. I crocifissi nelle aule scolastiche sono una violazione “dei diritti dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni” e una violazione delle “libertà di religione degli studenti“. La sentenza, resa pubblica all’inizio del mese scorso, aveva risposto al ricorso da parte di Soile Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese, che nel 2002 aveva chiesto all’ Istituto italiano dove stanno studiando i suoi figli di rimuovere i crocifissi dalle aule. (Spagna, via i crocifissi dalle scuole. Forse )


Derive culturali. Per Strasburgo l'uomo è solo un animale con più diritti

E’ stata recentemente discussa al Parlamento europeo una «Direttiva sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici». È un documento encomiabile, dato che fonda serie e doverose basi per la tutela degli animali. Qualcosa però richiama la nostra attenzione, perché vi si legge: «Vi sono validi motivi che giustificano la scelta di differenziare l’uso degli animali a seconda della specie di appartenenza, soprattutto in virtù della loro prossimità genetica con l’essere umano».
Insomma: garanzie di base per tutti gli animali, e garanzie ulteriori per i 'Primati non umani', ovvero le cosiddette 'grandi scimmie'. Questo potrebbe istintivamente sembrare un passo accettabile: chi non ha un moto di commozione se vede uno scimpanzé fare delle smorfie di dolore, che difficilmente verrebbero paragonate a quelle che potrebbe fare un gatto o un serpente? Ma è questo un motivo accettabile per impostare un trattamento differente tra le suddette specie animali? In altre parole, basta un’espressione facciale per fare sì che una specie acquisti più diritti dell’altra? ...
In certi Paesi sta avanzando il Progetto Grandi Scimmie che si propone – leggiamo nel sito dell’Associazione – di «difendere i diritti dei grandi Primati non umani (gorilla, oranghi, scimpanzé e bonobo) i nostri più stretti parenti nel regno animale: il diritto alla vita, alla libertà individuale, e alla proibizione alla tortura». Ma considerare i diritti usando un criterio che li dosa in maniera progressiva quanto più si sale nella complessità genetica del soggetto non significa negare la specificità dell’essere umano e renderlo solo un animale con qualche diritto in più? Quando poi leggiamo nella succitata Direttiva che si raccomanda, quando necessario, di «uccidere l’animale con metodi umanitari», il nostro stupore cresce: intuiamo che l’estensore del testo invitava a trattare gli animali in maniera 'non crudele', ma usare il termine 'umanitario' che indica 'un atteggiamento positivo verso l’essere umano' ci preoccupa. (Strasburgo L’uomo? È solo un animale con più diritti )


La Chiesa "no politically correct"

Il Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, monsignor Agostino Marchetto, ritiene che il divieto di costruire minareti in Svizzera non vada contro la libertà religiosa.... Il risultato del referendum, ha detto monsignor Marchetto, “esprime una preoccupazione che riguarda la fisionomia del Paese, la questione della visibilità, ma che non intacca la libertà religiosa”, che, ha precisato, “non è stata messa in discussione”. “E' una questione che non infrange direttamente il diritto di culto perché sarà sempre possibile costruire moschee”, ha aggiunto, sostenendo che ci si riferisce piuttosto alla “visione che i musulmani hanno delle proprie moschee”. “Bisogna tener conto della loro sensibilità, ma questa decisione non infrange la libertà di culto”, ha indicato.... il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha commentato alla “Radio Vaticana” i risultati del referendum svizzero dicendo che la questione è a suo avviso “prima di tutto il problema della libertà di religione, e la libertà di religione suppone la libertà di culto e quindi la libertà di praticare la propria fede in privato e in pubblico e quindi di avere anche i propri luoghi di culto”. “Ma, ovviamente – ha chiarito –, quando si costruisce una chiesa in un Paese a maggioranza islamica o una moschea in un Paese a maggioranza cristiana, la preoccupazione di chi costruisce l’edificio di culto deve essere di armonizzare la costruzione nel paesaggio urbanistico e nel contesto culturale della società”. Al di là di questi aspetti, ha sottolineato, “il problema pone, in realtà, la questione dello statuto giuridico dell’islam in Europa, oggi”, andando quindi “molto al di là dei fatti di cui parliamo”. (Il divieto di costruire minareti in Svizzera non intacca la libertà religiosa Afferma monsignor Marchetto, Presidente del dicastero per i Migranti )


Il partito dei minareti

È ufficiale: in Europa c’è un partito dei minareti. Parte dai neo-fondamentalisti islamici alla Tariq Ramadan – lupi travestiti da agnelli, meno solerti quando si tratta di chiedere libertà di culto per i cristiani in Arabia Saudita o in Pakistan –, passa per gli eurocrati di Bruxelles e di Strasburgo – quelli del no al crocifisso e del sì invece al minareto – e arriva fino all’immancabile Gianfranco Fini... Non ignoro l’opinione dei vescovi della Svizzera. Ma il loro presidente eletto si è dichiarato anche contrario al celibato dei sacerdoti, ed è difficile presentare pure questa come opinione “del Vaticano”. Se poi dai titoli passiamo alla sostanza, vediamo che si fa una gran confusione tra tre questioni diverse. La prima riguarda la libertà di culto. Questa deve essere garantita anche ai musulmani, i quali hanno diritto di radunarsi in sale di preghiera – beninteso per pregare, non per reclutare (è successo) terroristi da inviare in Afghanistan – pulite, igieniche e note alle forze dell’ordine come tali. L’Occidente, che ha una cultura giuridica diversa, garantisce la libertà religiosa anche a chi non la offre in patria ai cristiani: anche se fa bene quando gli fa notare l’esigenza di reciprocità, come il Papa stesso ha fatto parlando agli ambasciatori dei Paesi islamici a Castel Gandolfo il 25 settembre 2006. La seconda questione riguarda i minareti. Non sta scritto da nessuna parte che per esercitare la libertà di culto ci sia bisogno del minareto. La sua funzione propria è quella di chiamare i fedeli alla preghiera – oggi in genere tramite un altoparlante – ma questo di norma non avviene in Europa dove non ci sono muezzin, neppure elettronici. Pertanto il minareto è nel migliore dei casi un ornamento estetico, nel peggiore un’affermazione identitaria, volta a segnare la conquista di un territorio: di qui la corsa a minareti più alti dei campanili cristiani. Nel secondo caso quella che si risolve in una provocazione può essere vietata dallo Stato in nome del bene comune; nel primo, se del caso, in nome della tutela dell’identità architettonica e paesaggistica delle nostre città.
Ma c’è una terza questione, che viene prima del minareto: la moschea. Purtroppo si continuano a confondere moschee e sale di culto. A differenza della sala di culto, la moschea è un’istituzione globale dove la comunità musulmana si trova per affrontare questioni non solo religiose ma giuridiche, sociali e politiche. “È dunque scorretto – ha scritto l’islamologo gesuita padre Samir Khalil Samir su “Avvenire”, un quotidiano talora presentato anch’esso (erroneamente) come “il Vaticano” – parlando della moschea, parlare unicamente di ‘luogo di culto’. Com’è scorretto, parlando della libertà di costruire moschee, farlo in nome della libertà religiosa, visto che non è semplicemente un luogo religioso, ma una realtà multivalente (religiosa, culturale, sociale, politica, eccetera)”. Non si può escludere che ci siano in Europa situazioni locali in cui – dopo avere considerato con grande prudenza chi è che la propone, la finanzia e la gestirà – le dimensioni, la rilevanza e il contesto in cui si muove una comunità musulmana rendano accettabile che si prenda in esame l’idea della moschea. Ma non sempre e non dovunque. Si può essere a favore della libertà religiosa ma contro le autorizzazioni indiscriminate a costruire moschee. E minareti. ( Il partito dei minareti. Massimo Introvigne)


La religione non c'entra, i minareti sono simboli politici

L’islamofobia, salvo per alcuni casi patologici, è un’invenzione dell’Onu quando nel 2004 il segretario Kofi Annan la definì ufficialmente causa della frustrazione di molti musulmani, senza dedicare una parola alla jihad che allora impazzava e ad altri immensi problemi. Infatti nella sua maggioranza l’Islam ufficiale, nei suoi luoghi d’origine e all’estero, non ha accettato la dichiarazione universale dei diritti umani, contrapponendovisi con altre come la Dichiarazione del Cairo che afferma «ognuno ha diritto a sostenere ciò che è giusto, e a mettere in guardia contro ciò che è sbagliato e malvagio in conformità con la Sharia islamica».... È proibito ridere di vignette che parlano dell’Islam, è proibito occuparsi della terrificante oppressione delle donne, è abbietto notare che fra Islam e regimi autoritari sussiste un’evidente identificazione, è orrido sollevare il tema del delitto d’onore, della poligamia che ci trascinano decenni indietro, e soprattutto è generico parlare della jihad, e allora visto che tutto ciò che è concreto è vietato la reazione si concentra sui simboli dell’islam. Esistono milioni di moschee senza minareto nei paesi islamici. Ma se si costruiscono vicino alle chiese, sono generalmente più alti, orgogliosi, potenti. La costruzione del luogo di culto islamico ha in sé una serie di espliciti significati secolari che sempre ribadiscono la santa competizione dell’Islam per conquistare il mondo. Molte moschee sorgono su antichi templi ebraici e cristiani. Una rivolta contro il politically correct sull’Islam può avvenire ovunque, e la molla non sarà l’intolleranza religiosa: non è nostra, né Svizzera, né europea. (Ma la religione non c’entra, i minareti sono simboli politici )



L'inganno pseudoscientifico del "riscaldamento globale". Trent'anni gli scienziati erano d'accordo sul "congelamento globale"


Secondo uno studio dell’Università del Wisconsin il clima della Terra sta tornando a quello dell’era neoboreale, un periodo di siccità, fame e scontri politici nel mondo. Il cambiamento climatico è iniziato nel ’60, ma in pochi se ne sono accorti. I monsoni africani hanno smesso di soffiare nel ’68, e porteranno i paesi in via di sviluppo alla rovina politica ed economica. Il clima è ora un fattore critico. Il periodo di clima neoboreale è giunto.
Questa, in sintesi, l’introduzione di un rapporto della Cia del 1974 sui cambiamenti climatici. Un rapporto di cui sul Web circolava il solo titolo, non il suo contenuto. Maurizio Morabito, un ingegnere italiano che vive a Londra lo ha trovato alla British library in formato microfilm: “In un articolo del Washington Post dell’ottobre 1976 si parlava di questo rapporto della Cia, all’epoca segreto, e in diversi articoli di quegli anni, da Newsweek al New York Times, si faceva riferimento a tematiche simili”. Effettivamente quel rapporto esiste, e Morabito lo ha trovato. Scorrendo le pagine di “A study of climatological Research as it pertains to intelligence problems” (questo il titolo del documento) ci si imbatte in previsioni e terminologie molto attuali, specialmente in questi giorni, ma trattate dalla parte opposta: guerre, carestie e cambiamenti climatici sconvolgeranno il mondo perché si è entrati in un’epoca di raffreddamento globale. Proprio così: secondo i climatologi più affermati all’epoca (c’è anche il direttore del Cru dell’Università dell’East Anglia, quella a cui pochi giorni fa sono state “rubate” le e-mail che documenterebbero i trucchi dei climatologi per “addomesticare” le temperature) parlano con sicurezza di “trend di global cooling”.... Gli studi che in questi giorni affollano le pagine dei giornali prevedono scenari apocalittici dovuti all’aumento della temperatura di due o tre gradi. Trentacinque anni fa gli studiosi prevedevano che con il semplice abbassamento delle temperature medie di un grado ci sarebbero state praticamente le stesse conseguenze. “Nelle successive decadi la scienza del clima ha fatto progressi – dice al Foglio Guido Guidi, climatologo e animatore del blog scientifico Climate Monitor – le paure e le fobie legate ai cambiamenti del clima evidentemente no”. Le stesse parole, le stesse conseguenze, lo stesso consenso. Paradossalmente, il consenso di allora era più credibile di quello attuale: all’epoca non esisteva un Ipcc (il panel intergovernativo creato dalle Nazioni Unite per studiare l’impatto dell’uomo sul clima), per cui il consenso si creava confrontando studi che arrivavano da tutto il mondo senza un ente centrale di controllo (e di censura). I sostenitori del riscaldamento globale causato dall’uomo hanno sempre negato che anni fa ci fosse un consenso tra scienziati sul raffreddamento globale. Questo rapporto della Cia dice il contrario e mostra come lo spauracchio dell’emergenza venga agitato con qualsiasi trend climatico. Gli scienziati che oggi non credono a un pianeta destinato ad arrostire per colpa nostra forse non hanno tutti i torti a dire di pensarci due volte prima di prendere decisioni basate su “certezze” che la storia del clima già ha smontato. ( Tutto quello che diranno a Copenaghen è stato già detto )

La sentinella. Frammenti quotidiani da non perdere. 3 dicembre 2009




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UNO SGUARDO
Gli editoriali






Felicità a 5000 Euro ad abbattere nuovi muri. Dove l'essere segue l'agire

http://www.comitatoveritaevita.it/libs_site/imgview.php?id=82&size=middle"Di quella speciale felicità, vent' anni dopo, si sente una mancanza struggente...Il solo augurio che possiamo fare ai nostri figli è poter vivere almeno un paio di ' 89, chissà dove e chissà come. I muri da abbattere non mancano. Spesso sono invisibili" . (Michele Serra, L'Amaca, La Repubblica, 10 novembre 2009).
Parole di Michele Serra, guru della satira, campione di quel mondo partorito dal '68, ideologie e sogni frantumati, e tutti a riciclarsi intellettuali catodici, manager e profeti. Queste parole fotografano fedelmente la crisi epocale che sta vivendo la nostra generazione, quell'emergenza educativa di cui parla spesso il Papa. Ad un mito se ne deve sovrapporre un altro. Poco importa che il primo si sia rivelato falso e illusorio. Riflessione e conversione non sono di casa. Occorre abbeverarsi a nuovi sogni, e cercare nuove felicità.

Antonello Iapicca Pbro

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IL SEGNO DEL GIORNO
"E questo sarà per voi il segno:
troverete un bambino in fasce
che giace in una mangiatoia"




IL PAPA: LA TRINITA' E LA VITA

Il Papa: La Trinità modello e fonte di unità nella diversità.


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0b/Angelsatmamre-trinity-rublev-1410.jpgL’immensa gioia che ci procurano il pensiero, l’ammirazione e la lode della Santissima Trinità, fonda e sostiene l’impegno concreto di ispirarci a tale modello perfetto di comunione nell’amore per costruire le nostre relazioni umane di ogni giorno. La Trinità è veramente comunione perfetta! Come cambierebbe il mondo se nelle famiglie, nelle parrocchie e in ogni altra comunità i rapporti fossero vissuti seguendo sempre l’esempio delle tre Persone divine, in cui ognuna vive non solo con l’altra, ma per l’altra e nell’altra! Lo ricordavo qualche mese fa all’Angelus: "Solo l'amore ci rende felici, perché viviamo in relazione, e viviamo per amare e per essere amati" (L’Oss. Rom., 8-9 giugno 2009, p. 1). È l’amore a compiere questo incessante miracolo: come nella vita della Santissima Trinità, la pluralità si ricompone in unità, dove tutto è compiacenza e gioia. Con sant’Agostino, tenuto in grande onore dai Vittorini, possiamo esclamare anche noi: "Vides Trinitatem, si caritatem vides - contempli la Trinità, se vedi la carità" (De Trinitate VIII, 8,12).



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LA TORRE DI BABELE
Per questo la si chiamò Babele,
perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra
e di là il Signore li disperse su tutta la terra





La vita sorprende la scienza: il caso di un uomo ritenuto in stato vegetativo, ma era cosciente

In stato vegetativo per 23 anni Rom racconta la sua rinascita. Era dato per spacciato. Finché un neurologo lo ha sottoposto ripetutamente ad alcuni test. E ha scoperto che la vita pulsava.

Testamento biologico? Creduto in coma per 23 anni "Capivo e cercavo di urlare"
L’umiltà di tornare al capezzale di malati etichettati come persi

La mamma: «Mai persa la speranza»


Ecco la spy story informatica che ha messo in imbarazzo i catastrofisti climatici




“Sono abituato ad avere a che fare con tutta la faccenda del 1998, e la possibilità che si stia andando verso un periodo più lungo – 10 anni – al di là di quanto ti aspetti dalla Niña. Sarà speculazione, ma se questa possibilità la vedo io, c’è il rischio che la vedano anche altri. Ad ogni modo, penso che taglierò gli ultimi punti dalla curva prima del mio prossimo discorso, in modo che quel trend verso il basso sembri l’effetto della fine della serie, piuttosto che il risultato dei recenti anni freddi”.




Pedofobia! Il tradimento delle diagnosi in gravidanza
http://www.sapere.it/tca/minisite/medicina/tuttomedicina/ico_images/v13t0882.jpgIn questa giornata che celebra la carta dei diritti dei bambini, ci guardiamo intorno e vediamo un mondo che semplicemente i bambini non li sopporta. E’ un mondo pedofobico, altro che pedofilia! La pedofilia è un fatto da codice penale, ma la pedofobia è una coltellata al codice morale che abbiamo scritto dentro di noi. E “pedofobi” siamo tutti noi, che non vogliamo figli se non quando siamo vecchi. Che vediamo i bambini come se non fossero bambini, ma piccoli giocattoli, passatempi.


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DISCERNERE
Scrutare al di là degli eventi






Un cattolico adulto alla guida della UE?

http://www.planetrulers.com/images/rulers/belgium_herman-van-rompuy.jpgHerman Van Rompuy chi è costui?
Questo Carneade della politica internazionale è appena stato nominato primo presidente dell’Unione europea.... Il Vaticano non ha dimenticato quella sgradita visita che il 15 aprile scorso l’ambasciatore belga fece al ministro degli Esteri vaticano Mons. Dominique Mamberti per trasmettergli la risoluzione del parlamento di Bruxelles contenente la «condanna delle dichiarazioni inaccettabili del Papa in occasione del suo viaggio in Africa» e la conseguente nota di protesta ufficiale presso la Santa Sede.
Neppure la Spagna zapaterista o la laicissima Francia erano mai arrivate a tanto.
La risoluzione di condanna contro Benedetto XVI è stata approvata dal parlamento belga il 3 aprile 2009 con 95 voti a favore (compresi i cristiano-democratici fiamminghi, cui appartiene il premier Van Rompuy), 18 contrari (nazionalisti fiamminghi insieme all’estrema destra) e 7 astenuti.

Oggi è alla portata di tutti, in Russia come da noi, conoscere le vicende della persecuzione contro la Chiesa e la fede nell’Urss ad opera del comunismo sovietico; sempre che si sia interessati all’argomento.

Non si può dire altrettanto dell’attività della Chiesa clandestina, di cui si sapeva poco e molto confusamente. L’impressione generale era che si trattasse di un fenomeno di poca rilevanza. A sfatare questa opinione è uscito recentemente a Mosca il libro di Aleksej Beglov, membro dell’Accademia delle Scienze, noto studioso del fenomeno religioso che ha il merito di aver attinto largamente ai documenti segreti del Soviet per gli affari della religione.


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ANNUNCIARE
L'instancabile attività della Chiesa

KORAZIM, martedì, 24 novembre 2009 (ZENIT.org).- Più di 150 Arcivescovi e Vescovi provenienti dall'America Latina si sono riuniti la settimana scorsa nel centro internazionale “Domus Galilaeae”, gestito dal Cammino Neocatecumenale, per un Congresso sulla nuova evangelizzazione nei rispettivi Paesi.

L'incontro con l'équipe responsabile del Cammino Neocatecumenale, formata da Kiko Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi, ha trattato la situazione della Chiesa e del mondo, e i Vescovi hanno condiviso le proprie esperienze pastorali.

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Olanda: dopo il diluvio (post-conciliare) segnali di rinascita. Grazie ai movimenti e alle nuove comunità. Mons. Piacenza: Olanda nuova primavera

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/0/02/Seminario_R_M_.png“Ho avuto l’impressione di una nuova primavera per la Chiesa olandese”. Così il segretario della Congregazione per il Clero, mons. Mauro Piacenza ha definito l’incontro che ha avuto ad Amsterdam, su invito dei vescovi e dei rettori nel quadro dell’Anno Sacerdotale, con oltre cento seminaristi dei quattro seminari dei Paesi Bassi. Un incontro a cui ha preso parte anche il primate olandese mons. Willen Eijk, arcivescovo di Utrecht e l’arcivescovo di Haarlem-Amsterdam, mons. Joseph Maria Punt, che ha promosso l’evento.


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BAGAGLIO A MANO
Materiale utile ad approfondire
per annunciare e incarnare il Vangelo






Scola: le chances di un cristianesimo vivo oggi


http://www.katolsk.no/utenriks/personer/scola/foto1.jpgIn questa intervista il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, parla della situazione “precaria e traballante” in cui si trova l’uomo postmoderno e delle chances del cristianesimo. La sfida educativa, l’esperienza elementare, le neuroscienze, il crocifisso e il riaccadere dell’avvenimento cristiano dentro tutti gli ambiti dell’esistenza.


A 150 anni dalla malaunità

Ammettiamolo: Garibaldi, Cavuor, Mazzini non hanno fatto risorgere nulla. Da cosa doveva risorgere la patria delle università, della scienza, della medicina, dell’arte, di Dante, Giotto, Cimabue, Petrarca….? La storia degli stati pre-unitari è storia sovente gloriosa, di repubbliche come Genova e Venezia, che hanno dominato i mari, di ducati come quelli di Mantova e Parma, delle decine di capitali che costellavano la nostra penisola… Insomma, il “bel paese” dove i romantici venivano a godere l’arte, la poesia, la musica, la buona cucina… Da cosa dovevamo risorgere, se non, come voleva Cavour, dalle tenebre della storia cristiana? L’unità politica ed economica era forse un’esigenza, benché i popoli della penisola non ne sapessero nulla. Anche Pio IX e buona parte del clero italiano la avrebbero appoggiata. Nei primi anni del Risorgimento non mancavano i sacerdoti e i seminaristi che partivano volontari, che agitavano la coccarda tricolore nelle strade, che si arruolarono nella I guerra di indipendenza. Ma ad un certo punto non fu più possibile farlo, perché si capì che chi si stava appropriando del movimento di unificazione voleva un’Italia elitaria, “illuminata”, che tagliasse le sue radici col passato.




Stalker: Parole mutanti

Mi impressiona che la parola stalker abbia assunto un significato del tutto negativo. Ieri sui giornali vi erano titoli, per via di un tragico fatto di cronaca, con questa parola, intendendo un persecutore molesto, di solito di genere maschile, pur essendoci più rari casi anche femminili. Si tratta di quei ex mariti, di quei ex fidanzati che non si rassegnano alla fine di una relazione e diventano ossessivi fino alla violenza fisica, fino alla morte. Invece il termine Stalker mi fa venire in mente l’omonimo e poetico film di Tarkovskij (1979), in cui lo Stalker è un inseguitore di verità sui propri desideri; è un uomo di fede, anzi è un povero di spirito...



Agostino oggi. Leggere il filosofo santo e scoprire che ha molto da dire su sesso, tempo libero



http://www.diocesi.parma.it/new/images/IconeDipinti/s.agostino.jpgLeggendo recentemente gli scritti e la vita di Agostino, mi sono reso conto di quanto la storia d’Europa debba al cristianesimo, in ogni senso. I santi, infatti, non sono, come si potrebbe pensare, uomini di Dio, di preghiera, di carità, e nulla più. Sono stati, in ogni tempo e in ogni paese, anche grandi civilizzatori; “umanisti” ben più straordinari dei filologi di età rinascimentale; personaggi storicamente ben più influenti degli Alessandro Magno, dei Cesare e dei Napoleone.





Il mezzo è il messaggio divino. Il cattolicesimo verace di Marshall McLuhan, teorico del villaggio globale


http://www.parrocchiasantostefano.it/foto/singole/articoli/missionari.gifIl “Catechismo della chiesa cattolica” è uno strumento capace di fornire risposte semplici a questioni terribilmente complesse. Parola di Marshall McLuhan. Proprio lui, il padre di tutti i guru dei mezzi di informazione del Ventesimo e del Ventunesimo secolo. Va da sé che il catechismo in oggetto è quello dei tempi in cui un catechismo era, appunto, un catechismo e non la risciacquatura di marmitta clericalsociologica che, oggigiorno, riesce solo a dare risposte terribilmente complesse a domande semplici.

Rahner: La personalità enorme e «pericolosa» del filosofo che «voleva troppo»


http://www.traditioninaction.org/RevolutionPhotos/Images/099_RahnerRatzinger.jpgDa un po’ di tempo a questa parte vengono alla luce in modo crescente pubblicazioni critiche nei confronti della teologia di Karl Rahner. L’importanza di Rahner per la teologia (e non solo per quella) del nostro tempo è difficilmente sopravvalutabile. Ci troviamo indubbiamente davanti ad un gigante del pensiero. E’ noto l’elogio che ne ha fatto a suo tempo Hans Urs von Balthasar, che può essere a buon diritto considerato un suo fiero avversario: «Considero Karl Rahner, nell’insieme, la più robusta intelligenza teologica del nostro tempo». L’influenza di Rahner fu importante nel concilio ecumenico Vaticano II – di cui è stato perito – e nel burrascoso periodo del postconcilio, paragonato da Benedetto XVI a una «battaglia nella notte». Direi che soprattutto qui la sua impronta si è rivelata determinante: attraverso i suoi tanti e potenti discepoli e un certo modo di affrontare le questioni religiose da lui inaugurato.

Rahner in fumo


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