DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

LA BUONA NOTIZIA



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PREPARARE LA LITURGIA DI DOMENICA PROSSIMA


IV DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA (ANNO C)


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PRIMA PAGINA



NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Incontro dei Vescovi di Francia, Belgio ed America Latina alla Domus Galilaeae



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IL PAPA INDICA DI NUOVO LE "MINORANZE CREATIVE" QUALI PROFEZIE PER IL FUTURO


Il Papa: Le minoranze creative, uomini che nell'incontro con Cristo trovano la perla preziosa che dà valore a tutta la vita, determinano il futuro


In occasione dell'ottantaseiesima Giornata nazionale per l'Università Cattolica del Sacro Cuore, celebrata domenica 18 aprile, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha inviato, a nome del Papa, il seguente messaggio all'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, presidente dell'Istituto "Giuseppe Toniolo" di Studi Superiori, ente fondatore e garante dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.


"Direi che normalmente sono le minoranze creative che determinano il futuro, e in questo senso la Chiesa cattolica deve comprendersi come minoranza creativa che ha un'eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà molto viva ed attuale. La Chiesa deve attualizzare, essere presente nel dibattito pubblico, nella nostra lotta per un concetto vero di libertà e di pace" (Intervista concessa ai giornalisti durante il volo verso la Repubblica Ceca, 26 settembre 2009).
Minoranze creative, cioè uomini che nell'incontro con Cristo hanno trovato la perla preziosa, quella che dà valore a tutta la vita (cfr. Matteo, 13, 45-46), e, proprio per questo, riescono a dare contributi decisivi a una elaborazione culturale capace di delineare nuovi modelli di sviluppo. Perché senza tali forze umane, che vivono la ricchezza trovata in modo convincente anche per gli altri, non si costruisce niente (cfr. Joseph Ratzinger, Lettera a Marcello Pera, in Joseph Ratzinger - Marcello Pera, Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, islam, Milano 2004, pp. 109-111). Se non è compito diretto della Chiesa in quanto tale - segnatamente del Magistero e del Ministero ecclesiastico - determinare modelli in sede economica e politica (cfr. Caritas in veritate, 9), lo è certamente dei cristiani laici, nella personale testimonianza di impegno sociale e nelle opportune forme aggregative: agendo sempre nella chiara illuminazione della Parola della fede, scritta o trasmessa, di cui il Magistero è custode fedele e interprete sicuro (cfr. concilio ecumenico Vaticano II, costituzione dogmatica Dei Verbum, 10).




«Vedo l’importanza delle minoranze creative. [...] La mia prima tesi è che una religio civilis che realmente abbia la forza morale di sostenere tutti presuppone delle minoranze convinte che hanno trovato la “perla” e che vivono questo in modo convincente anche per gli altri. Senza tali forze sorgive non si costruisce niente. La seconda tesi poi è che ci devono essere forme di appartenenza o di riferimento, o semplicemente di contatto con tali comunità, o, piuttosto, che esse si creano da sé quando la loro capacità di convincere è sufficientemente grande. Come terza tesi, dire che queste minoranze creative evidentemente non possono stare in piedi da sé, né vivere di sé. Vivono naturalmente del fatto che la Chiesa nel suo insieme resta, vive della fede nella sua origine divina e di conseguenza difende ciò che non ha inventato lei stessa ma che riconosce come un dono della cui trasmissione è responsabile. Le “minoranze” rendono di nuovo vitale questa grande comunità, ma attingono nello stesso tempo, alla forza di vita che è nascosta in essa ed è in grado di creare sempre nuova vita".

(dalla Lettera a M. Pera, di J. Ratzinger, in M. Pera - J. Ratzinger, Senza radici, Mondadori, Milano, 2004)








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UN PENSIERO CATTOLICO









19 aprile 2005 - 19 aprile 2010: Cinque anni benedetti



Cinque anni benedetti sulla Roccia della Fede.

Il Pontificato di Benedetto XVI attraverso le parole di quei primi giorni che ne hanno profetizzato l'arduo cammino



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Cinque anni, e, nonostante la tempesta mediatica di questi tempi, ci sentiamo più sicuri. E' questa l'esperienza di cinque anni vissuti con Benedetto XVI. Sicurezza e certezza di camminare sui passi di Gesù, ben saldi nella fede capace di vincere il mondo, la fede della Chiesa. Attraverso Benedetto XVI, Gesù in persona si è fatto nostro compagno di viaggio, accanto ai nostri dubbi, agli sbandamenti, alle speranze deluse. Le ha raccolte tutte, una ad una, disperse tra i rivoli del relativismo. Ci ha preso per mano e ci ha condotti al cuore della Chiesa, il Corpo e il Sangue del nostro Salvatore. Benedetto, un Pastore secondo il cuore di Dio....


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IL PAPA A MALTA


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Il Papa del Cielo in un mondo che ne ha chiuso le porte.

Auguri e grazie Santità.



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Noi oggi abbiamo spesso un po’ paura di parlare della vita eterna. Parliamo delle cose che sono utili per il mondo, mostriamo che il cristianesimo aiuta anche a migliorare il mondo, ma che la sua meta sia la vita eterna e che dalla meta vengano poi i criteri della vita, non osiamo dirlo”. Così ieri il Papa nell'omelia tenuta durante la messa celebrata con i membri della Pontificia Commissione Biblica....


Antonello Iapicca Pbro








Dal Papa le uniche parole di verità, per non cadere nella pedofilia spirituale, la peggiore, l'imperdonabile


Quante parole per commentare, difendere, spiegare qualcosa che invece è molto semplice. Lo scandalo e il tumulto derivante dalla pedofilia insinuatasi nel clero ha una radice inequivocabile: lo smarrimento della Grazia che chiama e costituisce il presbitero. E, con essa, la perdita o l'immaturità della fede.... LEGGI TUTTO

Antonello Iapicca Pbro



Splendida catechesi del Papa sul ministero del presbitero: egli annuncia la Verità che, in un serio cammino di fede, lo ha afferrato e trasformato

Il Signore ha affidato ai Sacerdoti un grande compito: essere annunciatori della Sua Parola, della Verità che salva; essere sua voce nel mondo per portare ciò che giova al vero bene delle anime e all’autentico cammino di fede.



Annuncio e catechesi per la vita cristiana.

Lettera dei vescovi italiani alla comunità, ai presbiteri e ai catechisti


La Chiesa, grembo che genera alla vita in Cristo mediante l'iniziazione cristiana, comunità tutta responsabile dell'evangelizzazione e dell'educazione della vita di fede.


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La ferita della pedofilia




Il Card. Bertone e la "scomoda" verità



Aggiornamenti





Due pagine del Foglio da leggere




TRE VIDEO DI "PORTA A PORTA"








DOSSIER PEDOFILIA (Per discernere davvero)














Bagaglio a mano










LA PASQUA DI BENEDETTO


Il Papa: Tutta la nostra fede si fonda sulla trasmissione costante e fedele della buona notizia, preciso, impegnativo, esaltante mandato del Signore



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La Pasqua di Cristo è l’atto supremo e insuperabile della potenza di Dio. È un evento assolutamente straordinario, il frutto più bello e maturo del "mistero di Dio". È così straordinario, da risultare inenarrabile in quelle sue dimensioni che sfuggono alla nostra umana capacità di conoscenza e di indagine. E, tuttavia, esso è anche un fatto "storico", reale, testimoniato e documentato. È l’avvenimento che fonda tutta la nostra fede. È il contenuto centrale nel quale crediamo e il motivo principale per cui crediamo.

La buona notizia della Pasqua, dunque, richiede l’opera di testimoni entusiasti e coraggiosi. Ogni discepolo di Cristo, anche ciascuno di noi, è chiamato ad essere testimone. È questo il preciso, impegnativo ed esaltante mandato del Signore risorto. La "notizia" della vita nuova in Cristo deve risplendere nella vita del cristiano, deve essere viva e operante - in chi la reca, realmente capace di cambiare il cuore, l’intera esistenza. Essa è viva innanzitutto perché Cristo stesso ne è l’anima vivente e vivificante. Ce lo ricorda san Marco alla fine del suo Vangelo, dove scrive che gli Apostoli «partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano» (Mc 16,20).

La vicenda degli Apostoli è anche la nostra e quella di ogni credente, di ogni discepolo che si fa "annunciatore". Anche noi, infatti, siamo certi che il Signore, oggi come ieri, opera insieme ai suoi testimoni.

La celebrazione del Mistero pasquale, la contemplazione gioiosa della Risurrezione di Cristo, che vince il peccato e la morte con la forza dell’Amore di Dio è occasione propizia per riscoprire e professare con più convinzione la nostra fiducia nel Signore risorto, il quale accompagna i testimoni della sua parola operando prodigi insieme con loro. Saremo davvero e fino in fondo testimoni di Gesù risorto quando lasceremo trasparire in noi il prodigio del suo amore; quando nelle nostre parole e, più ancora, nei nostri gesti, in piena coerenza con il Vangelo, si potrà riconoscere la voce e la mano di Gesù stesso.

Dappertutto, dunque, il Signore ci manda come suoi testimoni. Ma possiamo essere tali solo a partire e in riferimento continuo all’esperienza pasquale, quella che Maria di Magdala esprime annunciando agli altri discepoli: «Ho visto il Signore» (Gv 20,18). In questo incontro personale con il Risorto stanno il fondamento incrollabile e il contenuto centrale della nostra fede, la sorgente fresca e inesauribile della nostra speranza, il dinamismo ardente della nostra carità. Così la nostra stessa vita cristiana coinciderà appieno con l’annuncio: «Cristo Signore è veramente risorto». Lasciamoci, perciò conquistare dal fascino della Risurrezione di Cristo.



LEGGI TUTTA LA CATECHESI


  • Il Papa: E' data a tutti nel Battesimo la missione di “angeli” messaggeri di Cristo, della sua risurrezione, della sua vittoria sul male e sulla morte
  • Il Papa: Ciò che avviene nel Battesimo è l’inizio di un percorso che abbraccia tutta la vita e ci rende capaci di eternità
  • Lo splendido Kerygma del Papa: La Chiesa è il popolo dell’esodo, perché costantemente vive il mistero pasquale e lo diffonde la sua forza rinnovatrice
  • Il Papa: Il Venerdì Santo è il giorno della speranza più grande: dalla profondità della morte si innalza la promessa della vita eterna
  • Il Papa nella "Messa in Coena Domini": Solo la relazione con Colui che è la Vita può sostenere la mia vita al di là delle acque della morte.
  • Il Papa nella Messa degli olii: L'olio dello Spirito Santo ci dona la gioia. Essa ci dà la capacità di soffrire e, nella sofferenza, di restare tuttavia intimamente lieti







    IL PAPA INCONTRA I GIOVANI





    LIBRI E FILM PER VOI






    SPECIALE SAN FRANCESCO SAVERIO






    LA FERITA DELLA PEDOFILIA



  • «Abusarono di me bambina, un prete mi salvò dal dolore»
  • Il Paradiso che vi fa paura. Il filosofo Hadjadj spiega che, più del peccato, il male è la saccente indifferenza. Contro-idee sulla pedofilia
  • Le balle degli altri. Ecco parole e numeri che la chiesa dovrebbe utilizzare per smontare gli attacchi della stampa al Vaticano. Di George Weigel
  • Per il nostro bene riconosciamo il male. Di Angela Pellicciari
  • Quei tradimenti che ancora pesano sulle spalle di Cristo. Intervista al Card. Ruini
  • Vogliono portare in tribunale il Papa più duro con i pedofili. Di Andrea Tornielli
  • Intervista al Card. Scola: L’amicizia e la paternità spirituale sono l’antidoto alla crisi delle vocazioni. E allo scandalo della pedofilia
  • Dichiarazione del Cardinale Scola sui sacerdoti e consacrati pedofili
  • Giustizia: né più né meno
  • Le urla degli ipocriti per soffocare la bellezza della verità
  • Come si zittisce la Chiesa. di Bruno Mastroianni
  • Il criminologo Steffenoni spiega che sulla pedofilia dei preti c’è “furore ideologico”. E i fatti, invece...
  • Il Papa e lo scandalo della pedofilia. DI Joaquin Navarro-Valls
  • Gli attacchi al Papa sono il crepuscolo del "politicamente scorretto"
  • L`orrore della pedofilia nella Chiesa Come si pone un genitore cattolico. Con fiducia, i nostri figli vanno in parrocchia
  • IL PREGIUDIZIO, L'ODIO PRECONCETTO E LA MALAFEDE VERSO LA CHIESA DI BENEDETTO XVI
  • Il silenzio del Papa. Di Lucio Brunelli
  • Ora il Vaticano ammetta gli errori nella comunicazione. Le accuse alla Chiesa. di Vittorio Messori
  • Papa: assoluta continuità con Woytila sulla Teologia del corpo
  • Padre Lombardi: dimissioni vescovo Mueller subito accettate
  • Dietro l’onda “anomala” che sta flagellando la Chiesa ci sono grandi interessi. Di Luigi Accattoli
  • Scandalo pedofilia. Apriamo gli occhi fino in fondo
  • Come rispondere a tanta aggressività verso il cattolicesimo?
  • Manca qualcosa. Di Gianpaolo Barra





    SPECIALE CELIBATO







    I GRANDI REPORTAGE


    ARCHIVIO







    Annuncio e catechesi per la vita cristiana.

    Lettera dei vescovi italiani alla comunità, ai presbiteri e ai catechisti


    La Chiesa, grembo che genera alla vita in Cristo mediante l'iniziazione cristiana, comunità tutta responsabile dell'evangelizzazione e dell'educazione della vita di fede.


    Un documento che illumina il cuore della missione della Chiesa. Esso è costituito dall'annuncio del Vangelo che susciti la fede e la conseguente educazione che si realizza attraverso l'iniziazione cristiana, che può assumere la forma di un catecumenato pre o post battesimale. In questo documento della Cei è ravvisabile anche il vero spirito del Concilio, quello Santo e non quello mondanizzato e secolarizzato che tanti guasti ha provocato: La freschezza dell'annuncio e la serietà della formazione, le colonne della missione secondo le quotidiane parole di Benedetto XVI. Nel mezzo del frastuono mediatico d'uno scandalo dilagante, frutto avvelenato della perdita dell'orizzonte missionario della Chiesa, questo Documento della Cei ci aiuta a leggere i segni di quest tempi. Essi ci scuotono e ci chiamano, urgentemente, ad evangelizzare in un amore incorruttibile a Cristo e ad ogni uomo. Tutto il resto è vanità, e a nulla varranno scuse e pentimenti, tolleranza zero e rigore, se la Chiesa abbandonerà il suo dovere primo verso l'umanità: annunciare Cristo, la sua vittoria sulla morte, la misericordia infinita che ricrea l'esistenza. Abdicare su questo è pedofilia imperdonabile, scandalo degli scandali, aborto ed eutanasia dell'anima, furto del diritto che ogni uomo ha di ascoltare, almeno na volta, le parole di Verità del Vangelo.


    Antonello Iapicca Pbro


    "Oggi molti ritengono che la fede non sia necessaria per vivere bene. Perciò prima di educare la fede, bisogna suscitarla: con il primo annuncio, dobbiamo far ardere il cuore delle persone, confidando nella potenza del Vangelo, che chiama ogni uomo alla conversione e ne accompagna tutte le fasi della vita. Il primo annuncio, infatti, non è solo quello che precede l'iniziazione cristiana, ma è una dimensione trasversale di ogni proposta pastorale, anche di quelle rivolte ai credenti e ai praticanti: "di primo annuncio vanno innervate tutte le azioni pastorali". Bisogna anche ricordare che il primo annuncio è in molti casi una vera e propria premessa al catecumenato sia per gli adulti, sia per i fanciulli e i ragazzi. Una seria pastorale di primo annuncio e la presenza del catecumenato sono "una singolare opportunità per il rinnovamento delle comunità cristiane".
    Nonostante le ripetute affermazioni del db circa il ruolo della Chiesa locale, e in particolare della comunità parrocchiale, nei confronti della catechesi, questa fondamentale indicazione pastorale - come ammette anche la Lettera per la riconsegna - non sembra sia stata adeguatamente recepita dalle nostre comunità. Questa carenza, in un contesto secolarizzato, compromette molto l'efficacia della catechesi. Perciò è necessario educare la coscienza missionaria della comunità tutta intera, stimolandola a diventare attraente, accogliente e educante: una comunità che accoglie le persone come sono e fa vivere loro esperienze significative di vita cristiana; una comunità in cui i praticanti accostano gli indifferenti e i non credenti, stabiliscono con loro rapporti di amicizia e narrano la propria esperienza di fede, sull'esempio di quanto proposto nella Lettera ai cercatori di Dio.
    Il db ha sottolineato la priorità della catechesi degli adulti e dei giovani (n. 124). Di fatto, questo obiettivo primario di formare cristiani adulti, capaci di rendere ragione esplicitamente della loro fede con la vita e con la parola, è rimasto spesso disatteso dalle nostre comunità.
    Molte parrocchie e diocesi italiane, a seguito anche della pubblicazione delle tre Note pastorali sull'iniziazione cristiana (1997-2003), hanno dato vita a sperimentazioni di cammini di iniziazione con proposte diverse, comprendenti sia un percorso ordinario, sia l'itinerario catecumenale, sia la catechesi familiare o i percorsi sostenuti da movimenti e associazioni.
    È fondamentale dare a tutti i fedeli la possibilità di accedere alla Bibbia, obiettivo primario dell'Apostolato biblico. Per cogliere la continuità dell'azione salvifica di Dio nell'oggi, occorre imparare a leggere i "segni dei tempi" in modo da portare il messaggio biblico dentro gli avvenimenti e le matrici culturali del nostro tempo... La storia, in base all'insegnamento del Concilio Vaticano II, non è solo il contesto in cui annunciare la parola di Dio, ma è anche il luogo teologico in cui Dio si manifesta attraverso i segni dei tempi. La catechesi deve aiutare le persone a leggere la storia come storia di salvezza, dove Dio opera oggi e dove l'uomo è chiamato a collaborare da protagonista".


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    2 APRILE 2005 - 2 APRILE 2010 LA PASQUA DI GIOVANNI PAOLO II









    http://www.artinvest2000.com/guercino-cristo-risorto-1.jpg

    Surrexit Dominus de sepulchro qui pro nobis pependit in ligno.
    Christus Resurrexit sicut dixit. Alleluia!

    Christos Anesti! Alithos Anesti!



    Una pietra, un "perchè?" e uno sguardo più forte della morte

    Una tomba. Un corpo esanime, colpito, deturpato, perdute anche le sembianze umane. Un corpo schiacciato da ogni peccato - proviamo a contarli... - di ogni uomo, dall'inizio alla fine del mondo. Un cadavere, trafitto, tradito. Una morte ingiusta, una sentenza iniqua, l'ingiustizia trionfante. Una tomba, simulacro d'ogni nostra tomba, d'ogni ingiustizia, quelle che abbiamo subito, quelle che abbiamo inferto. Una tomba, e una pietra dove s'infrangono speranze, desideri, progetti. Una pietra a spegnere la vita. E la domanda, il sibilo sinistro del dubbio, dell'angoscia, dello struggimento. Perchè? E' la parola che bussa, prepotente, alle soglie di questa Notte, la Notte delle Notti. Scartabelliamo i ricordi, frughiamo tra le possibilità, cerchiamo risposte umane e divine e ci ritroviamo al punto di partenza. Non v'è risposta. La morte, qualunque morte, non ha risposta. In quel corpo senza vita ci sembrano riunirsi tutte le angoscie, tutti i fallimenti, tutte le paure, tutte le morti di questo mondo. Soprattutto, come in uno specchio, incontriamo i nostri cuori aggrappati alla vita eppure gravidi di terrore. Gli errori, i peccati, le distrazioni, la superficialità, le fughe.

    E' Sabato Santo oggi, e la Chiesa tace. Per l'unico giorno dell'anno. E' il silenzio del sepolcro. Il nostro silenzio, attonito e stordito. Siamo proni oggi, dinnanzi ad una lapide. Stanchi anche di cercar risposte, stanchi forse, anche di sperare. Siamo, oggi, sepolti anche noi nella terra, in questo mondo che ha voltato le spalle a Dio. Ne gustiamo l'amarezza, il vuoto terribile d'una tomba oscura, chiusa dietro ad una pietra.
    Siamo qui, in ginocchio. Nulla possiamo fare, nulla possiamo dire, se non uno sguardo interrogante a fissare quella pietra. Pesante. Massiccia. Irremovibile.

    Ma nel silenzio ecco risuonarci un'altra domanda, come un grido a spezzare le sbarre della disperazione. "Chi ci rotolerà la pietra?". Un briciolo di speranza, un granello sfuggito alla devastazione della morte. Siamo distrutti, provati, senza forza alcuna. Eppure quella pietra sembra fissarci, e sfidarci.

    E' lungo questo sabato, per alcuni dura una vita. E' stretto e angusto, e ci accorgiamo, nel silenzio e nell'angoscia, che non è per questo sabato che siamo venuti al mondo. Per lo meno, non solo per questo sabato. Il "perchè?" ripetuto all'infinito ci sgorga da dentro, sbatte sulla pietra e ci rimbalza contro. Qualcosa non quadra.
    L'amore, le nozze, lo studio, il lavoro, i giochi, le vacanze, gli amici, le gravidanze, i parti, le gioie e i dolori che percorrono le nostre vite non riescono proprio ad adeguarsi a questo sabato. No, non può essere definitivo.

    Sì, ora sembra guardarci quella pietra, sembra chiamarci. Gli occhi umidi e stanchi di troppe lacrime non possono sbagliarsi.
    Ci attira, ci seduce, ci desidera. E' una pietra, ma sembra viva, ora.
    Albeggia, guardiamo in su, ed è apparsa la stella del mattino. Allora, sta scivolando via questo sabato! Allora era vero, non siamo nati per spegnerci in una notte.

    C'è una luce strana ora, mai vista. Fissiamo meglio, e la pietra dov'è? Ma sì, certo che era viva, s'è mossa infatti, rotolata via. E la tomba è spalancata, luminosa. Ci accostiamo, è vuota. Le bende, il sudario, gli abiti della morte son lì, ripiegati, come una pagina del passato, ma lui, Lui, e tutti noi sepolti nella tristezza e nell'angoscia, dove siamo? Dov'è Lui? Dov'è la morte?

    Una voce, qualcuno, qualcosa ci sussurra parole strane. "Non è qui, è risorto! Andate in Galilea, là lo vedrete!". Che vuol dire tutto questo, che significa? Sorpresi, stonati come pugili al tappeto, una gioia straripante mista a dubbi ci tempestano il cuore, e quella domanda che ritorna prepotente, quel "perchè?" che neanche ora ci abbandona.

    Ma quelle parole, "E' risorto! Non è qui!", ci hanno sconvolto, afferrato, e non ci lasciano. Che fare ora che il sabato è volato via, che questa luce infinita ci avvolge e ci sospinge. "In Galilea!". Ecco che fare, andare in Galilea. E dov'è la Galilea, e che cos'è la Galilea? Ma sì, certo, è lì dove Lui ci ha incontrati. E' lì dove è venuto a cercarci. Dove ci ha perdonati, chiamati, amati. E' la nostra vita, la nostra povera storia di tutti i giorni, di tutte le ore. E' esattamente il luogo dove ci ha sorpreso la morte, dove avevamo smarrito speranze e risposte.

    La Galilea è lì dove il "perchè?" non ha smesso un secondo di risuonarci dentro. In Galilea è la risposta. La Galilea è dove Cristo, risuscitato e vittorioso sulla morte e sul peccato, ci ha dato appuntamento.

    La risposta è Lui dunque, una persona viva. Un amore vivo. La risposta, l'unica, che non appartiene a nessun criterio, a nessuna intelligenza, la risposta nascosta perfino agli angeli, è uno sguardo d'amore e di compassione. Lo sguardo di Cristo risuscitato dai morti che colma ogni vuoto, lenisce ogni ferita, asciuga ogni lacrima. Lo sguardo di Cristo che attraversa spazio e tempo e incontra, in questa Pasqua, il nostro sguardo impaurito, proprio dove siamo.

    La risposta non è una risposta, è Cristo. La risposta si guarda, molto prima di pensarla e capirla. E' in questa notte, è per gli occhi di chi, dopo averne tanto sentito parlare di Lui, finalmente lo guardano. Lo fissano. E ne restano trafitti. La risposta è sperimentare, oggi, e ogni istante, il suo amore infinito, l'unico capace di rotolare la pietra del dolore e cancellare, dal cuore, il "perchè?" che ci uccide. Il Suo amore, misterioso, eppure così vero, reale, concreto. Infinito, eterno. Il Suo amore, la Vita eterna per la quale siamo nati.

    Che Dio ci conceda l'incontro con questo amore, in questa Notte Santa. Buona Pasqua.



    Antonello Iapicca Pbro






    UN VOLTO EVAPORATO E UN ANNUNCIO, L'UNICO, CHE SALVA

    Dzhannet Abdullayeva             (Ap)






























    Questo volto mi ha rapito gli occhi. Un volto bambino accanto ad uno sposo precoce, e quel ferro mortale come pegno d'amore. Non posso staccare lo sguardo da queste vite polverizzate da un demone invisibile, un abbraccio che spezza il cuore, una catena stretta su vite ancora acerbe. E non son giocattoli quelle armi, sparano e colpiscono davvero, e uccidono di morte vera. Questi due ragazzi non ci sono più. Due occhi di bambina, e odio e sfida, ma è tutto una tragica caricatura. Il demonio strappa la vita, cancella dolcezza e innocenza, oscura la vita. Eppure son due occhi bambini, ti entrano dentro, ed è un dolore lancinante. E ti chiedi che cosa avranno visto, quali dolori, quali violenze. Pensi alla tua infanzia e alla tua adolescenza, uguale a mille altre. Le crisi, le fughe, ed una porta socchiusa in quell'istante decisivo. Era tua Madre ad aprirti le braccia, proprio quel giorno lì, non sai spiegartelo, ma è successo. La Chiesa ti ha accolto, ha parlato al tuo cuore le parole che mai nessuno ti aveva detto, ed è stato un balsamo sulle ferite della vita. Potevi essere tu in quella foto, proprio tu, occhi drogati di menzogna, ed una pistola in pugno a tentare di farti giustizia. Potevo essere io in quella metro, o a casa, o a scuola, o al lavoro, carico di esplosivo a polverizzare la mia vita e quella del mondo intero. Nutrito di odio e menzogne ero pronto a farmi saltare in aria. Come tutti, ovunque, a far saltare matrimoni, embrioni, amicizie, affetti. Negli occhi di Dzhannet, 17 anni, si specchiano gli occhi di tutto il mondo strozzato nell'ingiustizia più grande, la menzogna del demonio. Lei, il suo giovane marito, e milioni come lei non ci sono più. Brandelli di vite dilaniate sono ora raccolti in qualche cimitero, assieme alle loro vittime, ed una pietra a sigillarne la tomba. Ma oggi è Pasqua, oggi il Signore ha spezzato le catene, infranto la pietra del sepolcro. Come non correre e urlare e annunciare che, per tutti, ovunque, è spalancata la porta della Chiesa, la dimora della misericordia e della Vita, la casa della vera ed unica Giustizia capace di smascherare l'ingiustizia demoniaca. Come non correre ad evangelizzare tutti quelli, i più, che si son fatti già scattare una foto a futura memoria, pronti a farsi esplodere nell'esito più tragico della vita, la consegna all'inganno dell'Avversario. Fissiamo oggi gli occhi di Dzhannet, 17 anni, son gli occhi di tuo fratello, di tua sorella, del tuo collega, di quella ragazza che ti sta passando accanto e non ti accorgi che è cinta d'esplosivo e si affretta alla morte, tra sesso, discoteche, alcool e chissà cosa. E' vero, lo scandalo ed il dolore di questi giorni sembrano imporci ritirate strategiche o strenue difese dell'accampamento. Ma non sarrano proprio questi gli esiti sperati dal demonio? Non sarà proprio l'aver spento lo zelo missionario diluito in mille rivoli d'impegno sociale e organizzativo ad aver partorito l'indicibile di cui ci vergognamo? No, non è l'ora della ritirata, come non è volontà di Dio disperdere tempo ed energie issando muri a difesa. Alla Chiesa ci ha sempre pensato il Signore. Oggi, in questo giorno eterno dischiuso dalla vittoria di Cristo ci è consegnato un mandato, uno solo, e lo Spirito Santo per realizzarlo: "Come il Padre ha mandato me anch'io mando voi. Andate e annunciate il Vangelo ad ogni creatura. Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo". Dzhannet è morta, milioni come lei sono, ora, sull'orlo del precipizio. Aspettano una parola, uno sguardo d'amore. Il nostro, quello del Signore risorto.


    Antonello Iapicca Pbro





    6 Aprile 1506, nasce San Francesco Saverio


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    SAN FRANCESCO SAVERIO,
    LA PAZIENZA DI DIO E IL FUOCO D'UN AMORE SENZA CONFINI



    Per chi vive e annuncia il Vangelo in Giappone oggi è un giorno speciale. 504 anni fa nasceva San Francesco Saverio, un apostolo innamorato di Cristo, il fuoco dell'amore e dello zelo ardeva nel suo cuore sino a bruciare le camice, in dieci anni ha percorso l'intera Asia. In Italia è quasi sconosciuto. Io spero che oggi molti possano accostarsi alla sua figura e alzare lo sguardo sulla chiamata di Dio. La sua vita è stata fantastica, avventurosa, sempre colma di amore. Si direbbe una vita realizzata. Spesso, come diceva Benedetto XVI nell'Omelia dell'Inizio del pontificato, "noi desidereremmo che Dio si mostrasse più forte. Che Egli colpisse duramente, sconfiggesse il male e creasse un mondo migliore. Tutte le ideologie del potere si giustificano così, giustificano la distruzione di ciò che si opporrebbe al progresso e alla liberazione dell’umanità. Noi soffriamo per la pazienza di Dio. E nondimeno abbiamo tutti bisogno della sua pazienza. Il Dio, che è divenuto agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso e non dai crocifissori. Il mondo è redento dalla pazienza di Dio e distrutto dall’impazienza degli uomini". Dio ha avuto molta pazienza con San Francesco Saverio. Come ne ha con noi. Ogni giorno. Non comprendiamo cosa ci succeda, a che cosa Dio ci stia chiamando. Dubitiamo che Egli sia davvero Amore. E abbiamo paura. "Non abbiamo forse tutti in qualche modo paura - se lasciamo entrare Cristo totalmente dentro di noi, se ci apriamo totalmente a lui – paura che Egli possa portar via qualcosa della nostra vita? Non abbiamo forse paura di rinunciare a qualcosa di grande, di unico, che rende la vita così bella? Non rischiamo di trovarci poi nell’angustia e privati della libertà? Ed ancora una volta il Papa voleva dire: no! chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla – assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande. No! solo in quest’amicizia si spalancano le porte della vita. Solo in quest’amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo in quest’amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera. Così, oggi, io vorrei, con grande forza e grande convinzione, a partire dall’esperienza di una lunga vita personale, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita" (Benedetto XVI, ibid.). Ecco, oggi, per tutti, il mio augurio e la mia speranza è che si possa davvero spalancare le porte a Cristo e trovare, come San Francesco Saverio, la vera vita. Poco più di cinquecento anni fa è nato un Santo che ha incendiato l'Asia con l'amore di Dio. Oggi, con lui, può nascere in ciascuno di noi, un Santo capace di incendiare ogni dove siamo chiamati a vivere. Fidanzati, sposati, studenti, anziani, per tutti è pronto lo stesso zelo di Francesco Saverio, l'amore indomito e paziente di Dio che brucia il peccato e fa di ogni istante delle nostre vite un irripetibile atto d'amore. Vivere come Saverio, ognuno nelle particolari situazioni, con il carattere e le attitudini, con le debolezze e i doni che ci appartengono e ci fanno unici e preziosi agli occhi di Dio. Tutto di noi è santo, di valore inestimabile. Non possiamo buttar via nulla, neanche un istante. Questa vita ci è donata per essere vissuta sino in fondo, con Gesù sulle strade del mondo, incendiata nel Suo amore, perduta e ritrovata per l'eternità. Tutto per Cristo perchè Crsito ha dato tutto per noi. E' il segreto, l'unico, della vera felicità, la gioia piena che nessuno potrà mai toglierci.






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    IL GIUDIZIO DELLE NAZIONI. DI CHRISTOPHER DAWSON






    GIOVANNI PAOLO II, A CINQUE ANNI DALLA SUA PASQUA

    Gratitudine.
    Una riflessione scritta il giorno dei funerali di Giovanni Paolo II


    Un uomo solo al comando, anzi due



    http://www.provincia.ct.it/informazioni/comunicati_stampa/foto/papa-giovanni-paolo-ii.jpg




    http://www.tonyassante.com/baglioni/2004/fausta2/ilfaustino/renzo/ratzinger/ratzinger_wojtyla_420x347.jpg





    UN LAMPO DELLO SPIRITO NELLA NOTTE: I GIOVANI CON E PER IL PAPA, SEMPRE

    MOLTO PIU' CHE SOLIDARIETA':
    ECCO L'AMORE AL PAPA, ALLA CHIESA, AD OGNI UOMO

    In questi giorni difficili e tristi un lampo dello Spirito Santo ha squarciato il Cielo, i volti giovani di tante vite salvate, amate e curate dalla Chiesa. Un lampo d'amore al Papa, ad ogni Papa. Al grande Giovanni Paolo II che, per i giovani, ha voluto e portato avanti tenacemente le Giornate Mondiale della Gioventù, appuntamenti indimenticabili dove a migliaia hanno scoperto e accolto la chiamata di Dio al presbiterato, al convento, a formare famiglie autenticamente cristiane. A Benedetto XVI, che li ha accolti e li accoglie ovunque con parole che son vampe di fuoco ad accenderne le esistenze. Venticinque anni ed oggi non si contano i sacerdoti, le suore, le famiglie ed i figli sbocciati ad ogni raduno, da ogni angolo della terra. Giovani afferrati dal Signore attraverso i carismi sorti dal Concilio Vaticano II, oggi incompreso e attaccato più che mai... LEGGI TUTTO

    Antonello Iapicca Pbro




    LA CATECHESI DEL PAPA AI GIOVANI

    Il punto essenziale è conoscere, con l’aiuto della Chiesa,
    della Parola di Dio e degli amici, la volontà di Dio

    https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR3263tVUdyijBWupJmDlrXxbLjyPL5pKgyhrO4aOgPH46lJ52i8VdJaAwt86Kx38p34xPtiWmTbaAiTT2Z_Rky2WoTmgQyKlflTNLwsCljAcuvn6Zw_HY9yH7CSJIXT9Kj-fD/s1600/giovani16.jpg






    In 35mila per un autentico "sì"
    Incontro Vocazionale dei giovani del Cammino Neocatecumenale
    sulla spianata del Santuario del Divino Amore













    PEDOFILIA E CONVERSIONE, VERITA' E MISERICORDIA


    Il caso Boffo: paga Feltri, impuniti i suoi megafoni.

    Quella breccia aperta all'attacco sulla pedofilia.

    I vaticanisti gossippari e tutti gli orchestrali che hanno suonato la sinfonia delle menzogne sotto la direzione di Vittorio Feltri la fanno franca. Il solo colpevole è il Direttore di quella sgangherata orchestrina. Poco importa, in fondo la verità è venuta a galla. Vorremmo ritirar fuori articoli che giacciono ammuffiti, veline e scoop da quattro soldi, ma sarebbe fatica sprecata. La sorgente (Il Giornale di Feltri) era infetta. Chi se n'è abbeverato ha scritto, ovviamente, cose avvelenate. Di menzogne. Le ferite inferte alla Chiesa però son lì, ancora aperte. Picconate gratuite che, indirettamente e mica poi tanto, hanno contribuito alla seguente marcia dei carri armati internazionali carichi di fuoco attizzato negli scandali di pedofilia. Triste e sinistra coincidenza, il caso Boffo non è stata che un overtoure del gran concerto strimpellato dagli anticlericali globalizzati. Ed un unico, identico, obiettivo: il Corpo di Cristo, il suo Capo e le sue membra. Così va il mondo. E così va la Chiesa, perseguitata, da sempre e per sempre, per un semplice "Non licet vos esse", "non vi é lecito esistere", come recitava il principio della legge senatoriale di Roma del 35 d. C. Son vere oggi, come lo sono state ogni giorno da duemila anni a questa parte, le parole della Lettera a Diogneto: "Come la carne odia l'anima e le fa guerra, senza aver ricevuto alcuna offesa, ma solo perché le proibisce di godere dei piaceri: anche il mondo odia i cristiani che non gli hanno fatto alcun torto, solo perché si oppongono ad un sistema di vita fondato sul piacere". Di questo mondo, spesso camuffandosi, fan parte molti vaticanisti gossippari e giornalisti autorevoli. Ma anche per loro la Chiesa offre la propria vita. Questo è il nostro vanto, quello che né veline, né scoop, nulla e nessuno potrà mai strapparci.

    Antonello Iapicca pbro


    LEGGI: Feltri sospeso sei mesi per le menzogne su Boffo




    L'altra faccia della medaglia: Pedofilia ideologica e di governo

    Anche questa è pedofilia. O qualcosa di molto simile:



    E questo è l'amore autentico della Chiesa ai bambini:




    APPROFONDIRE CON FEDE, SPERANZA, CARITA'

  • "Mai detto ripensare il celibato, ma ripensare la forma di vita del prete". Card. Martini smentisce stampa estera
  • Per il nostro bene riconosciamo il male. Di Angela Pellicciari
  • Perché B-XVI agli irlandesi ha ricordato certi vecchi errori del Concilio
  • Salvare la Chiesa e i bambini. La strana idea di Padre Fitzgerald, che arrivò fino a Paolo VI
  • Mons. Negri scrive al Santo Padre: Dal Magistero una necessaria riforma intellettuale
  • L'arcivescovo di New York nell'omelia per la Domenica delle Palme si stringe al Papa e i fedeli tributano 20 minuti di applausi
  • La mistificazione della lobby laicista
  • Peccati e reati alla luce della Verità
  • “I peccati degli uomini non deturperanno mai la bellezza della Chiesa” Comunicato del Rinnovamento nello Spirito Santo sulle ultime vicende
  • La prima di Waltraud, quando il genio femminile serve alla chiesa
  • Chi è la donna austriaca che promette di sconvolgere la chiesa
  • P. Amorth: Attacchi al Papa opera del demonio
  • Ecco perché io, anglicano, difendo Benedetto XVI dalle falsità del New York Times
  • Quei moralisti inglesi che chiedono le dimissioni del Papa e aiutano i pedofili
  • La provocazione del Nyt: "Una suora come Papa"
  • Pedofilia. Di Rino Cammilleri
  • Svegliati, tu che dormi!
  • Fermezza e perdono, così la Chiesa respinge la ferocia giacobina Il Pontefice accusa i traditori ma apre alla speranza. Di Vittorio Messori
  • Il punto sulla pedofilia nella Chiesa
  • La “Lettera ai cattolici dell’Irlanda”. Il Papa e la rivoluzione culturale degli anni 1960
  • Preti pedofili e attacco al Papa. La Madonna lo aveva previsto? Di Massimo Introvigne
  • Presunto colpevole: quando l'accusa di pedofilia nutre affari e vendette
  • LA CARNE E PADRE MURPHY. Di Giuliano Ferrara
  • Storie di stupri e di pedofilia alle Nazioni Unite
  • Preti pedofili: un panico morale. Massimo Introvigne
  • I moralisti dalla vita bassa che mettono la chiesa sotto assedio. Giuliano Ferrara
  • I nostri 400 mila preti cattolici. Questi uomini che amano i figli d'altri come figli loro. Marina Corradi
  • Visti i risultati bisognerebbe interrogarsi sull’adeguatezza della formazione dei seminari. Andrea Tornielli
  • Bugie sui preti. Le accuse alla chiesa di questi giorni sono già viste: i casi della Germania nazista e della Cina. Di F. Agnoli
  • Più grande del peccato
  • Card. Levada al New York Times: riconsiderare gli attacchi contro il Papa E' un uomo su cui il mondo "può e dovrebbe contare"
  • Spingere il cristianesimo fuori dall'Occidente
  • Dunque il diavolo vuole chiudere i conti con l’ingombrante anacronismo cattolico
  • I vescovi degli Stati Uniti al fianco di Benedetto XVI. E il cardinale Cañizares ringrazia il Papa
  • Stati Uniti. Migliaia di persone entreranno nella Chiesa a Pasqua
  • C’è un giudice (ecclesiale) a Milwaukee. Il vicario dell’arcidiocesi accusa, con prove, la sciatteria del NYT antipapista. Di Giuliano Ferrara
  • Il giudice della diocesi di Milwaukee: la verità sul 'caso Murphy'. Il processo non fu mai sospeso. Il Papa il più attivo e reattivo sugli abusi
  • John Allen: 'l'uomo di punta', la lettera del 2001 e i processi canonici, tre punti fondamentali sul Papa e la pedofilia nel clero fraintesi dai media











    EDITORIALI





    IL SEGNO DEL GIORNO








    BAGAGLIO A MANO






    IL COMBATTIMENTO (BIOETICO) ESCATOLOGICO








    RISORGIMENTO



  • Mezzogiorno 1860, quale sviluppo? Il grande impoverimento venne dopo l’unificazione
  • 1861, la storia da ripensare. Il Risorgimento fu il frutto di élites estranee alla maggioranza del popolo. Di Franco Cardini
  • Risorgimento esoterico. Per il sociologo Massimo Introvigne «il processo unitario fu guidato da menti massoniche»
  • Il cattivo Risorgimento
  • I missionari del Pime e il Risorgimento italiano

  • Le 5 Giornate per l’Italia unita. Giorgio Rumi
  • La Chiesa e la questione risorgimentale italiana




  • Risorgimento figlio d’Europa
  • di Antonio Socci
  • «Però l’Italia è nata storta». I massoni volevano distruggere i cattolici, al Sud il Risorgimento fu pura violenza
  • La Resistenza accusata di genocidio. La Corte dell’Aia accoglie il ricorso del figlio di un milite della Repubblica sociale assassinato senza processo








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